mercoledì 24 dicembre 2008

giovedì 18 dicembre 2008

Un consiglio comunale sconcertante..

Il consiglio comunale del 18 ha discusso solo il primo punto all’odg, la trasmissione in diretta radiotelevisiva dei consigli comunali che l’opposizione ha fatto mettere in discussione. Dopo, la maggioranza si è letteralmente sciolta come neve al sole, con accuse reciproche tra i vari gruppi di maggioranza, nello sbigottimento generale…

mercoledì 17 dicembre 2008

Prova video di un consiglio Comunale Ottobre '08

Nell'ottobre del 2008 abbiamo fatto una prova tecnica per la registrazione del consiglio Comunale.

domenica 14 dicembre 2008

Consiglio comunale di Caivano 18.12.2008, ore 18,00

Ordine del giorno

in seconda convocazione
4) Argomento inserito dall'opposizione: " Trasmissione in diretta radio e televisiva dei consigli comunali";
5) Argomento inserito dall'opposizione: "Situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’IGICA al 30.09.08";
6) Argomento inserito dall'opposizione: "Ripartizione del Ministero per l’Ambiente ai Comuni sede di impianti rifiuti”
7) Argomento inserito dall'opposizione: "Esercizio controllo analogo – piano strategico aziendale 2008/2013 di Città del Fare scpa”
8) Argomento inserito dall'opposizione: "Rinnovo CDA di Città del Fare”
9) Indirizzi per il conferimento di incarichi a soggetti esterni alla Amm.ne Comunale;
10) Ratifica del. G.M. n. 435 del 22.10.08 "anticipazione 90.000 euro Cassa Depositi e Prestiti”;

in prima convocazione
1)Interrogazioni ed interpellanze
2) Valutazione art. 31,comma 5 DPR 380/01 relativo a 24 costruzioni abusive;
3) Dismissione complesso immobiliare Parco verde realizzato ai sensi dell’VII titolo l. 219/81;
4) Indirizzi generali per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende, Istituzioni e Società, ai sensi dell’art. 100, comma 1 dello Statuto Comunale;
5) Modifica Regolamento TARSU art. 7, 22, 23;
6) Modifica Regolamento Imposta Pubblicità e Affissioni;
7) Problematica Piano Regionale Ospedaliero “San Giovanni di Dio”.

(Ovviamente nei giorni successivi sarà pubblicato nei commenti a questo post il resoconto sintetico del consiglio comunale)

mercoledì 10 dicembre 2008

Consiglio comunale di Caivano 11.12.2008, ore 18,00

Ordine del giorno
1) Ratifica del. G.M. n. 435 del 22.10.08 "anticipazione 90.000 euro Cassa Depositi e Prestiti”;
2) Ratifica del. G.M. n. 460 del 01.12.08 “Variazione al bilancio 2008”;
3) Riconoscimento debiti fuori bilancio;
4) Argomento inserito dall'opposizione: " Trasmissione in diretta radio e televisiva dei consigli comunali";
5) Argomento inserito dall'opposizione: "Situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’IGICA al 30.09.08";
6) Argomento inserito dall'opposizione: "Ripartizione del Ministero per l’Ambiente ai Comuni sede di impianti rifiuti”
7) Argomento inserito dall'opposizione: "Esercizio controllo analogo – piano strategico aziendale 2008/2013 di Città del Fare scpa”
8) Argomento inserito dall'opposizione: "Rinnovo CDA di Città del Fare”
9) Indirizzi per il conferimento di incarichi a soggetti esterni alla Amm.ne Comunale;
10) Osservazioni al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Napoli.

(Ovviamente nei giorni successivi sarà pubblicato nei commenti a questo post il resoconto sintetico del consiglio comunale)

lunedì 8 dicembre 2008

La raccolta differenziata a Caivano non esiste

Il Sindaco, nell'ultimo consiglio comunale, aveva detto che la raccolta differenziata a Caivano era al 17%.

I dati ufficiali sono due:

1) La classifica di Legambiente da il dato di 5,74% nell'anno 2007

http://new.comuniricicloni.it/report_Classifica_Generale_person.php?anno=2007

2) La classifica SIR (Sistema informativo Rifiuti) della Provincia di Napoli al 02.12.2008 da il dato 8,36%

http://www.provincia.napoli.it/

domenica 7 dicembre 2008

Il Mercatino dei prodotti a Km 0


Continuiamo, visto il successo, il mercatino dei prodotti a Km0 ancora le quattro domeniche di dicembre. Ci rivedremo il 7, 14, 21 e 28 dicembre, sui giardinetti di p.zza I Maggio, dalle ore 10 alle 13.

giovedì 4 dicembre 2008

Un consiglio comunale contraddittorio quello andato in scena ieri sera

Ieri sera il Consiglio comunale ha, sotto la spinta dell’opposizione, approvato importanti provvedimenti.
Ha approvato le mie tre mozioni su urbanistica, agricoltura e sicurezza, con qualche piccolo emendamento. Resta la sostanza di aver approvato una significativa strategia di interventi in settori decisivi per Caivano (rinvio ovviamente la lettura dei post specifici, dove si possono leggere i provvedimenti, almeno fino a quando non saranno pubblicate le delibere sul sito del Comune).
Sugli impianti a biomasse è stata approvato l’indirizzo presentato dall’opposizione che impegna il Sindaco a ricorrere in tutte le sedi giurisdizionali contro la realizzazione, attraverso non solo un avvocato esperto in materia ambientale, ma anche con una relazione di un tecnico che metta in relazione tutte le criticità ambientali di Caivano e il loro effetto moltiplicatore. Tale tecnico deve servire anche per la partecipazione alla conferenza di servizi per contrastare Eurocompost sul piano tecnico oltre che su quello istituzionale, dando un mandato preciso di contrasto a riaperture dello stesso senza una profonda revisione tecnica e di monitoraggio continuo delle emissioni.
I problemi si sono avuti sull’impianto di compostaggio che dovrà venire nell’Igica perché la proposta di deliberazione fatta dalla opposizione non è passata in quanto l’esito della votazione è stata pari, 12 a favore e 12 contro con il Presidente del Consiglio che si è astenuto. L’opposizione, che ha avuto anche due voti favorevoli di due consiglieri di maggioranza, chiedeva di dire un NO netto e chiaro alla realizzazione dell’impianto di compostaggio e , in subordine, di prendere in considerazione la cosa solo dopo aver avuto le bonifiche dei 126 siti, dei Regi Lagni, dei depuratori di Napoli Nord e Omomorto, la reingegnerizzazione del CDR, l’eliminazione delle eco balle, un sistema di monitoraggio dell’aria , dell’acqua, del suolo e delle onde elettromagnetiche, uno studio epidemiologico serio sulla salute dei cittadini di Caivano e di tutta l’area circostante. Era quindi una posizione responsabile e non di un NO acritico che avrebbe dato anche più forza al Sindaco nei confronti delle autorità superiori. Niente da fare, la maggioranza e il Sindaco hanno difeso fino in fondo la decisione di avere l’impianto di compostaggio. 12 a 12 non ha fatto passare l’ordine del giorno. Quindi sappiamo chi ringraziare quando avremo l’impianto di compostaggio a Caivano.
C’è stata poi l’approvazione all’unanimità sul Castello comunale e su Piazza Campiaglione. Sull’argomento successivo la maggioranza si è dileguata e nella sostanza è mancato il numero legale.

lunedì 1 dicembre 2008

La sceneggiata di Papaccioli al TG3

Sabato scorso, 29 novembre, è andata in scena al TG3 Campania l’ennesima sceneggiata del Sindaco di Caivano, Papaccioli. Ha dato una idea assolutamente non realistica della situazione caivanese. Bastava che il giornalista gli facesse alcune semplici domande….

sabato 29 novembre 2008

Consiglio comunale di Caivano 03.12.2008, ore 18,30

Ordine del giorno
1) Approvazione verbali sedute precedenti;
2) Interrogazioni ed interpellanze;
3) Mozione d’indirizzo del cons. Enzo Falco sull’urbanistica;
4) Mozione d’indirizzo del cons. Enzo Falco sull’agricoltura;
5) Mozione d'indirizzo del cons. Enzo Falco sulla sicurezza;
6) Argomento inserito dall'opposizione: " Impianti a biomasse";
7) Argomento inserito dall'opposizione: "Impianto di compostaggio";
8) Ratifica del. G.M. n.426 del 15.10.08 "Castello comunale";
9) Ratifica del. G.M. n. 429 del 22.10.08 "Piazza Campiglione";
10) Ratifica del. G.M. n. 435 del 22.10.08 "anticipazione 90.000 euro Cassa Depositi e Prestiti;
11) Indirizzi generali per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende, Istituzioni e Società, ai sensi dell’art. 100, comma 1 dello Statuto Comunale;
12) Riconoscimento debiti fuori bilancio.
(Ovviamente nei giorni successivi sarà pubblicato nei commenti a questo post il resoconto sintetico del consiglio comunale)

lunedì 24 novembre 2008

Rilanciare sulla tutela ambientale

Chiusa Eurocompost, non bisogna abbassare la guardia e bisogna rilanciare sul problema della tutela ambientale. Troppe criticità che vanno risolte e il territorio va tenuto sotto costante monitoraggio e i dati devono essere messi a disposizione dei cittadini. Bonifiche, ricomposizione paesaggistica, qualità dell'aria, dell'acqua, dei suoli e delle onde elettromagnetiche. Far sentire la voce forte e chiara dei cittadini

domenica 23 novembre 2008

Domenica prossima 30 novembre si replica


Grande successo per il primo mercatino dei prodotti agricoli a "kilometro zero". Un modo per rilanciare l'agricoltura campana e, in particolare quella caivanese. Un modo per accorciare la filiera, per dare più soldi ai contadini e far pagare meno i consumatori. L'altro grande passo da fare è la realizzazione di un gruppo di acquisto solidale (acquisto collettivo direttamente in azienda). Ovviamente queste iniziative non sono assolutamente in contrasto con il piccolo e medio commercio che potrebbero a loro volta rivolgersi direttamente agli agricoltori in modo da acquistare a meno e praticare prezzi più bassi, in modo da non essere schiacciati dai grandi centri commerciali che rappresenta il loro vero problema e stanno facendo chiudere moltissimi piccoli commercianti.

Domenica prossima 30 novembre si replica... a piazza I Maggio, sui giardinetti. Poi vedremo cosa succederà quando nel prossimo consiglio comunale discuteremo della mia mozione sull'agricoltura.

mercoledì 19 novembre 2008

Chiusa Eurocompost, non bisogna abbassare la guardia...

Da “Il Mattino” edizione Caserta del 19/11/2008

TINA CIOFFO - Nuova ordinanza di chiusura per l'Eurcompost di Orta di Atella. La terna commissariale prefettizia ortese ha ordinato «di sospendere ad horas ogni ciclo di produzione connesso all'attività aziendale esercitata nell'opificio industriale». Per lo smaltimento dei rifiuti presenti in azienda la commissione ha concesso il termine perentorio di 24 ore con conseguente «divieto assoluto di acquisire ulteriore materiale da compostare». Il provvedimento, il terzo da agosto ad oggi, firmato dal vice prefetto Fulvio Rocco, già venerdì scorso e entrato in vigore ieri mattina, è stato ritenuto necessario a seguito di ulteriori analisi condotte dall'Arpac e dall'Unità Operativa di Prevenzione Collettiva dell'ASL Ce2 distretto 34. L'Arpac ha evidenziato che «la lavorazione dell'Eurocompost da origine a composti acidi e solforati costituenti la frazione adorigine a maggior impatto olfattivo, che sono sicuramente alla base - si legge nella relazione - delle molestie riscontrate nei dintorni dell'insediamento». A determinare i fastidi ed i malori segnalati dai cittadini ortesi e da quelli dei comuni limitrofi, che sarebbero dovuti ricorrere perfino alle cure ospedaliere, sarebbe proprio allora, l'attività di compostaggio che l'Eurocompost porta avanti per la produzione di ammendante agricolo. I rilievi dell'Arpac fatti, il 22 ed il 24 ottobre, ad una distanza dai capannoni dell'Eurocompost di cento metri, in località Viggiano ed una di cinquecento metri, in via Lanzano Salvatore, hanno registrato nell'aria una concentrazione di ammoniaca che provocherebbe maggiori disturbi di salute «soprattutto in determinate condizioni di temperatura di umidità e di vento». Ma per Pasquale Mormile titolare dell'azienda «quanto è stato annotato è tutto una marea di incongruenze e sbagli di interpretazione». «È singolare - continua Mormile- come in diversi sopralluoghi l'Arpac non abbia mai creduto di dover evidenziare una cattiva gestione mentre in un'unica occasione abbia cambiato totalmente opinione, facendo diventare l'Eurocompost il non plus ultra di scorrettezze varie e mettendo in strada i venti operai della ditta». Una situazione che secondo Mormile sarebbe stata «alimentata da un disegno persecutorio nei suoi confronti» ed ad accrescere le ostilità contro l'Eurocompost definita «un'azienda di pubblica utilità che potrebbe aiutare a risolvere l'emergenza dei rifiuti in Campania supportando i Comuni per lo smaltimento della differenziata», sarebbero state anche le diverse interrogazioni politiche degli ultimi giorni. È della settimana scorsa infatti l'interrogazione sulla questione Eurocompost del senatore Gennaro Coronella al presidente del Consiglio dei Ministri e ai ministri dell'Ambiente, della Giustizia e degli Affari Regionali. E' di ieri invece l'intervento di Luigi Cesaro, deputato del Popolo della libertà e coordinatore provinciale di Forza Italia a Napoli. Ad interessarsi della vicenda anche i parroci di Caivano, Cardito e Crispano che hanno annunciato di aver già chiesto l'intervento del vescovo di Aversa Mario Milano. Domenica scorsa in una sola mattinata dal comitato Orta Nuova, movimento di protesta cittadina, sono state raccolte più di trecento firme per promuovere l'esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Dal blog cittadinicaivano.myblog.it

EUROCOMPOST: RILEVATA AMMONIACA NELL'ARIA. E' INQUINAMENTO!
Una nuova ordinanza di chiusura per l' Eurocompost a firma del Prefetto Dott. Fulvio Rocco per la Commissione Straordinaria, è stata notificata all'amministratore dell'opificio.
RILEVATA AMMONIACA NELL'ARIA. E' INQUINAMENTO!
E’ questo quanto segnalato nella relazione tecnica stilata dall’ARPAC riguardante i rilevamenti effettuati nella zona di via Danzano e in località Viggiano, in Orta di Atella. I controlli sono stati effettuati in maniera continuativa dal 17 al 27 Ottobre. Il picco più alto (13,2 microgrammi per metro cubo) di ammoniaca è stato rilevato in località Viggiano, a 100m dai capannoni della Eurocompost, nel periodo che va dal 22/10 ore 11,30 al 24/10 ore 11,55.
leggi l'articolo su cittadinicaivano.myblog.it

venerdì 14 novembre 2008

Se rubano i fili della pubblica illuminazione....

Caro Enzo,
Ti scrivo per denunciare un problema che da molti giorni sta creando enorme disagio ai residenti di Via Scotta e strade adiacenti.
Riguarda la mancanza dell'illuminazione pubblica.
Tale disservizio ha spiegato l'ufficio tecnico è stato causato dal furto dei cavi elettrici e la riparazione però non può essere effettuata rapidamente in quanto il lavoro dovrà essere aggiudicato attraverso una pubblica gara.
Conoscendo i tempi biblici per espletare una gara, premesso che il tratto incriminato è solo di alcune centinaia di metri ,in quanto a monte e a valle, l'illuminazione è presente, visto che gli uffici preposti(ufficio tecnico e Vigili urbani) non sembrano minimamente intenzionati ad attivare procedure d'urgenza per risolvere il problema, chiedo:
- se nel frattempo i pedoni e gli automobilisti che percorrono quel tratto buio, sono vittime o causa involontaria di incidenti,chi ne risponderà?
- è mai possibile che l'amministrazione non è in grado di garantire nemmeno l'ordinario o meglio ancora i servizi di prima necessità?
Si dice che una volta toccato il fondo si può solo risalire ma questa amministrazione totalmente inadempiente, fallimentare ed incompetente è in grado anche di sovvertire questa massima.
Caivano è un Comune totalmente allo sbando.
Tutto ciò oltre a creare danni agli abitanti, offre zone franche alla malavita che in condizioni di stato assente o debole trova terreno fertile per poter agire indisturbata.
Ultimo esempio di degrado è quanto avvenuto domenica scorsa vicino ad alcune abitazioni zona Via Scotta e Via San Paolo erano state depositate balle di indumenti(rifiuti speciali).
Viste le manifestazioni popolari che si stanno oraganizzando per i gravi problemi ambientali,visto l'aumento del dissenso nei confronti di questa amministrazione ,c'è da prendere in considerazione la perdita di buona parte del consenso popolare e di conseguenza la leggittimazione a continuare a governare.
Alla luce di quanto detto sarebbe gesto di dignità, dimettersi evitando ulteriori danni alla Comunità.
Per essere realisti le dimissioni (conoscendo i nostri politici) sono cosa poco credibile,perciò sarebbe utile effettuare una raccolta di firme, tanto da rendere evidente e documentabile il dissenso popolare, facendo sentire la voce della gente di Caivano anche a livello sovracomunale.
Cordiali saluti Nicola Ambrosio.

lunedì 3 novembre 2008

Ci hanno tolto anche l’aria per respirare

A Caivano, come a Orta di Atella e tutti i Comuni circostanti non si respira più. Colpa di Eurocompost e del CDR di Caivano, colpa della diossina e colpa anche delle PM10 (le polveri sottili) dovute alle emissioni inquinanti dell’Area ASI e dall’uso scriteriato delle auto private.
Non se ne può più!
Non sappiamo se tutto questo veramente incide sulla nostra salute, ma è certo che non si può vivere in un paese tartassato dalle puzze vomitevoli che ci accompagnano da questa estate.
In tutto questo non c’è nessuna strategia da parte dell’Amministrazione Papaccioli, né può bastare la “buona volontà” di qualche esponente della maggioranza.
Bisogna mettere in piedi una vera e propria strategia contro le emissioni inquinanti delle fabbriche, bisogna far intervenire il Governo sulle bonifiche, bisogna ridurre il traffico veicolare, bisogna riempire di alberi l’ASI e tutta la città, perché si possa produrre un po’ più di ossigeno.
In una situazione del genere bisogna fermare la costruzione degli impianti a biomasse e bisogna rinunciare al finanziamento per la costruzione di un mega impianto per la frazione umida dei rifiuti nell’Igica.
Bisogna dare certezze ai caivanesi che l’aria è pulita, l’acqua si può bere, la terra non è inquinata, non ci sono più i fuochi di materiale strano che producono diossina.
E per dare queste garanzie devono essere messe in movimento le centraline per il monitoraggio dell’aria (che invece stanno ferme), bisogna continuare a far analizzare l’acqua, bisogna controllare efficacemente il territorio dai fuochi, bisogna far costantemente analizzare il terreno agricolo e i residui sui nostri prodotti alimentari.
E questi dati devono essere costantemente resi pubblici, sul sito del Comune e attraverso manifesti pubblici.
Poi bisogna fare uno studio epidemiologico serio sul nesso di casualità ed effetto tra fonti d’inquinamento e salute dei nostri cittadini.
Non si può vivere in questo modo e chi non si rende conto della gravità della situazione, per favore, si facesse da parte.

domenica 26 ottobre 2008

Consiglio comunale di Caivano 05.11.2008, ore 18,00

Ordine del giorno
1) Approvazione verbali sedute precedenti;
2) Interrogazioni ed interpellanze (si discuteranno tra le altre cose la mia interpellanza sui dati relativa alla diossina che, in un punto di Caivano pare abbia superato di 150 volte il limite ammissibile per legge);
3) Mozione d’indirizzo del cons. Enzo Falco sull’urbanistica;
4) Mozione d’indirizzo del cons. Enzo Falco sull’agricoltura;
5) Argomento inserito dall'opposizione: "Trasmissione in diretta radio e televisiva dei consigli comunali;
6) Argomento inserito dall'opposizione: " Situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell'IGICA al 30.09.08";
7) Argomento inserito dall'opposizione: "Ripartizione del Ministero per l'Ambiente ai Comuni sede di impianti per il trattamento dei rifiuti come ristoro ambientale";
8) Argomento inserito dall’opposizione: “Esercizio del controllo analogo – piano strategico aziendale 2008/2013 di Città del Fare spa – Determinazioni;
9) Argomento inserito dall’opposizione: “Rinnovo del CdA di Città del Fare spa – Provvedimenti;
10) Indirizzi generali per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende, Istituzioni e Società, ai sensi dell’art. 100, comma 1 dello Statuto Comunale;
11) Dismissione complesso immobiliare Parco verde realizzato ai sensi dell’VII titolo l. 219/81;
12) Valutazione ai sensi dell'art.31 comma 5 DPR 380/01 circa la sussistenza o meno dell'interesse pubblico alla conservazione riferita ad un lotto di 24 costruzioni abusive - acquisite al patrimonio comunale.

Caro Roberto,

Mi è pervenuto questa bella lettera a Roberto Saviano degli alunni di IV C e D del plesso “B. Ciari” dalla loro insegnante Anna Iovino, che aveva fatto leggere ai ragazzi il libro di Gianni Solino, “Ragazzi della terra di nessuno”.

Caro Roberto,
siamo bambini di Caivano, abbiamo 9 anni. A scuola abbiamo parlato di te, sappiamo che sei un bravo scrittore e che hai avuto tanto coraggio. Anche noi la pensiamo così come te, è molto importante dire sempre la verità anche se ci vuole tanto coraggio e tu ci sei riuscito. Non essere triste se ti vogliono uccidere, ma continua a dire e a far sapere a tutti che la criminalità è una cosa brutta e cattiva.
Speriamo che ci siano tante altre persone come te pronte a non avere paura di fare i nomi dei camorristi e se decidi di partire per proteggerti, noi ti penseremo sempre, perché siamo sicuri che anche se sei lontano scriverai un altro libro per far sapere che ci sei e non ti arrenderai mai.

Gli alunni della IV C e D del plesso “B. Ciari” di Caivano

lunedì 20 ottobre 2008

Sicurezza e rapine

GRUPPO CONSILIARE VERDI –
CAIVANO


Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano



Oggetto: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.



Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interpella il Sindaco sul seguente argomento.
Premesso, che le vicende della sig.ra Tondi Fortuna e le rapine subite sono diventate d’interesse nazionale da parte dei mass media;
Considerato, che non è la sola commerciante ad aver subito rapine e la situazione sta diventando insostenibile;
Considerato infine, che, ancorchè trattasi di questione di “ordine pubblico” e di “sicurezza” per onesti lavoratori che si vedono “violentati” nel proprio lavoro e negli affetti più cari con risvolti non solo di carattere economico, ma anche sociali e psicologici che attengono in primis al controllo da parte delle forze dell’ordine, non è comunque possibile rimanere silenti e con le mani in mano;
Si intende sapere alla luce di quanto sopra esposto, qual è la volontà della Amministrazione comunale nel contribuire a definire e risolvere i problemi sollevati.


Distinti saluti


Caivano, lì 20.10.2008
Vincenzo Falco

Sono con e per Saviano

Credo che sulla camorra non ci sia mai stato lo scatto d'orgoglio da parte dei napoletani (nella più vasta accezione di campani), così come invece c'è stato per i siciliani contro la mafia. Lo si è visto bene subito dopo i fatti di Castel Volturno. Eppure bisogna muoversi anche e soprattutto sul terreno culturale. E' per questo che riporto di seguito la lettera aperta di Renato Natale, già Sindaco (per poco tempo) di Casal di Principe nel periodo in cui fu assassinato don Peppino Diana. Conoscendolo personalmente e conoscendo la battaglia che ha fatto e continua a fare su questo, credo sia opportuno sostenere la sua iniziativa: "Sono con e per Saviano". Enzo Falco

cari amici,
vi scrivo da casalese ( purtroppo la lettera maiuscola se la sono aggiudicati i camorristi, a noi poveri e semplici cittadini dI questa Città spetta solo la miniscola) ; le scritte contro Saviano sui muri della nostra Città, le interviste ai ragazzi che frequentano le nostre scuole superiori, e a cittadini presi per strada, danno una immagine fortemente negativa di questo popolo. Saviano è in questo momento e in questa realtà la misura di una scelta; chi critica Saviano ( al di là anche di una possibile fondatezza delle critiche ) , nei fatti, qui ed ora, voglia o non voglia,è come se prendesse le parti della camorra, quasi vista come rappresentativa di tutti noi . Ritengo da casalese convinto che la maggiornaza dei miei concittadini( voglio crederci ), dei giovani che frequentano le piazze, i bar e le scuole di Casale, non sono come quelli che ci fa vedere la TV , ma dobbiamo dimostrarlo in qualche modo; non dico di scendere in piazza, o gridare dalle finestre il nostro NO alla camorra, non pretendo atti di eroismo inutile facendo nomi e cognomi di clan e criminali, vi chiedo solo una firma sotto un semplice documento con scritto solo una frase : SONO CON E PER SAVIANO" ; di per se la firma diventa scelta di campo . Vi chiedo di dimostrare a me e a voi, che sono molti i cittadini casalesi per bene , diversi, molto diversi , da come appaiono nei resoconti giornalistici , vi chiedo di apporre la vostra firma e di chiedere di fare altrettano ai vostri amici e parenti, ai colleghi sul posto di lavoro. Sono molte le iniziative di solidarietà per questo ragazzo che vive da prigioniero per la coerenza del suo impegno, ma sono iniziative che nascono e vivono lontano da qui; ben altro valore è invece una iniziativa, per quanto semplice, che parte e cresce qui a Casale. Chiedo una mano anche agli amici che con noi casalesi hanno a che fare nell'associazionismo e nel lavoro, e che , quindi , sanno che fra di noi non c'è solo camorra .grazie
renato natale

Maggioranza e opposizione

Caro Enzo
e’ con enorme piacere leggere lettere dalle quali traspare una grande voglia di rinascita e una coscienza ambientalista, che se coltivate possono dare inizio ad un vero e proprio movimento di tipo culturale e sociale, che vede i cittadini non più sudditi, ma protagonisti della vita politica della propria città.
In passato e tutt’ora il comportamento dei politici non è sempre cristallino evidenziando una tendenza a perseguire ambizioni personali e non strategie politiche.
E’quindi importante mantenere sempre viva quella che è la memoria storica per non ricadere in errori politici e di valutazione.
Dall’atteggiamento dei nostri amministratori è evidente un comportamento più legato al mantenimento della poltrona che all’impegno per risolvere le problematiche (non poche) che ci affliggono.
A dimostrazione basti vedere che addirittura frange della maggioranza dichiarano con un manifesto pubblico il loro dissenso non condividendo il comportamento del Sindaco, contestando la mancanza di impegno da parte dell’amministrazione ad operare per il bene della comunità ed evidenziando la non univocità di intenti, tutti fattori che causano l’impossibilità ad operare bene per il rilancio della città.
Apprezzo sicuramente le iniziative poste in atto dai Verdi, ritenendole comunque utili a smuovere le acque e rendere pubbliche determinate problematiche ma lamento la poca incisività di queste attività e soprattutto la mancanza di proposte alternative.
E’ possibile che l’opposizione alla Giunta la debbano fare gli stessi elementi che fanno parte della maggioranza?
Che fine ha fatto il Leader della coalizione di centro sinistra?
Al momento sembra avere un atteggiamento attendista, a mio parere utile solo alla maggioranza, che può continuare ad “operare” come crede senza neanche dover dar conto ad un’opposizione.
L’opposizione quali strategie alternative (non solo di tipo ambientalista) intende proporre?
Sarebbe utile a mio avviso coinvolgere tutte le forze laiche della città in riunioni pubbliche attraverso le quali riuscire a conoscere il loro pensiero, raccogliendo le migliori idee e sviluppando un adeguato percorso politico.
Oggi c’è bisogno di un’attività incisiva non di un’opposizione fine a se stessa, ma propositiva e sempre pronta a rappresentare una reale alternativa rendendosi visibile per iniziative e concreti atti di mostrativi.
Cordiali saluti
Nicola Ambrosio.

domenica 19 ottobre 2008

La teoria delle finestre rotte

Su Wikipedia alla voce “teoria delle finestre rotte” si legge: “Con l'espressione teoria delle finestre rotte si indica quella particolare forma di gestione del territorio secondo cui non vengono tollerate le piccole trasgressioni che, se trascurate (e non corrette e/o sanzionate subito), potrebbero generare fenomeni di emulazione. La teoria proviene dall'esempio - appunto - della finestra rotta: se in un quartiere un teppista spacca una finestra, e nessuno la aggiusta, è molto probabile che ben presto qualcun altro faccia lo stesso se non peggio, dando così inizio ad una spirale distruttiva.”
Sembra si voglia banalizzare qualsivoglia problema di allarme sociale ma esempi recenti come quelli di New York, dove con la semplice attenzione alla obliterazione dei biglietti si sono sensibilmente diminuiti reati ben più gravi, vogliono pur dir qualcosa.
Non ritengo di aggiungere molto altro: a me basterebbe che a Caivano si pensi a riparare le finestre rotte: centauri senza casco, conferimento dell’immondizia a qualsiasi ora, autoveicoli parcheggiati sul marciapiede, fumo negli uffici pubblici e negli altri luoghi di ritrovo … alla fine poi i microproblemi forse sono numericamente inferiori dei macro-problemi; e se la teoria funzionasse ?
Gian Lucio Esposito

martedì 14 ottobre 2008

Un anno di buon governo

Finalmente è uscito un bollettino ufficiale del Sindaco Papaccioli che rende conto ai cittadini di quello che ha fatto in questo anno e pochi mesi. E' un fatto importante perchè pubblicamente rivendica i risultati conseguiti e, quindi, pubblicamente si sottopone al commento dei cittadini e di chiunque altro vive a Caivano. Anche noi lo facciamo, con l'intento di aprire un dibattito. In neretto ci sono le cose fatte, in corsivo blu i miei commenti/giudizi.
Enzo Falco

Abbiamo approvato il bilancio rispettando il patto di stabilità
(E’ un obbligo di legge, non si capisce quale sia il merito)
Abbiamo approvato il nuovo regolamento di contabilità
(Trattandosi di regole, l’opposizione ha dato il suo fattivo contributo, in commissione e in aula)Abbiamo consegnato le aule agli studenti del Liceo
(E’ una cosa importante, ma va fatta una discussione pubblica sulle strutture – opera fattiva soprattutto delle amministrazioni di centro sinistra precedenti – anche in relazione allo scellerato decreto legge di riforma della scuola – cosiddetto Gelmini che rischia di far arretrare complessivamente l’intero sistema scolastico italiano – vedi a proposito le considerazioni fatte dalla Preside Prof. Francesca Falco pubblicate in questo blog)
Abbiamo avviato il risanamento della società Igi.Ca.
(E’ tutto da dimostrare questo risanamento, visto che abbiamo chiesto da tempo i conti e visto che si vieta ai consiglieri la legittima possibilità di controllo – letteralmente non ci vengono dati i documenti e non ci fanno entrare nella sede. Piuttosto siamo preoccupati del fatto che l’Igi.Ca. sta perdendo il servizio in molti Comuni, anche per una cattiva gestione dei rapporti – vedi Casalnuovo)
Abbiamo eliminato le vessazioni delle multe migliorando la circolazione con due rotatorie
(Questo va molto bene, ma vogliamo considerare che non si trova più un parcheggio, che non si riesce più a circolare nelle ore di punta e che sono aumentati oltremodo i valori di PM10 (le famose polveri sottili); c’è bisogno di una politica della mobilità sostenibile che riduca del 30 – 40 % il traffico veicolare, così come fa Belluno e Ferrara; a proposito che fine ha fatto la navetta?)
Abbiamo mandato via da Caivano tonnellate di mondezza che avevamo ricevuto in eredità
(Si sta perseguendo la stessa politica di sempre; ci hanno tolto una parte d’immondizia per darcene altra; dice qualcosa l’impianto di compostaggio con un finanziamento di 4.900.000 euro?)
Abbiamo realizzato i lavori di adeguamento fognario sull’ultimo tratto di via Rosselli
(Il lavoro delle fogne è stato programmato da tempo, ma per evitare i problemi di allagamento c’è bisogno di un’altra programmazione. Ad esempio un collettore intermedio tra quello di Via Diaz e quello del C.so Umberto che alleggerisca il carico in caso di alluvioni. Lo si sta programmando? A me non risulta)
Abbiamo ristabilito i percorsi autorizzativi “ uguali” per tutti e non più vie obbligate per Caserta
(Non si capisce a cosa si riferiscono, parlate più chiaro!!!)
Abbiamo tenuta la Città di Caivano pulita mentre tutti i comuni erano coperti di mondezza fino al terzo piano
(Questo è vero, ma lo era anche con il centrosinistra, visto il carico ambientale del CDR e delle eco balle)
Abbiamo messo in funzione 8 telecamere per la videosorveglianza
(Ottimo, iniziato dal centrosinistra. Ma abbiamo arrestato per effetto di queste videocamere qualcuno? Vogliamo chiedere alla Signora Tondi?)
Abbiamo avviato la raccolta differenziata
(Questa è bella!!! I cittadini possono verificare da soli a che punto siamo) Abbiamo avviato i lavori per dare alla Città un mercato comunale più decente e con uffici adeguati (Questo è un progetto del centrosinistra)
Abbiamo attivato la procedura per assegnare ai cittadini Nuovi Loculi al Camposanto
(Qui c’è da fare l’amara riflessione dell’aumento dei costi per i cittadini e nessuno ha capito ancora perché!)
Abbiamo attivato la procedura per i lavori di restauro del castello medioevale
(Questa è stata un’ottima scelta, condivisa anche dall’opposizione. Aspettiamo ancora l’e-mail con la quale il Sindaco si era impegnato a farci conoscere con quali risorse però si sarebbe continuato a fare il parco agricolo e altri interventi di riqualificazione cui ovviamente non rinunceremo mai)
Abbiamo premiato gli studenti meritevoli
(Ottimo, bravi)
Abbiamo messo sotto gli occhi di tutti il nostro operato pubblicando le delibere sul sito internet
(Ottimo, bravi però pubblicate anche i dati dell’inquinamento, in dettaglio)
Abbiamo fatto ancora poco, dateci lo stesso tempo che hanno avuto gli altri sinistri che ci hanno preceduto e poi vedremo ed alla fine faremo i conti. Una cosa è certa non ci faremo intimidire dai comitati di affari, non ci faremo intimidire da politici falliti che con adescamenti notturni cercano di comprare Consiglieri Comunali onesti facendo apparire i tradimenti come una cosa normale, noi crediamo nella lealtà! Noi vogliamo rispondere a tutti i cittadini onesti che hanno creduto e credono in noi consegnandoci la guida della Città, noi vogliamo essere giudicati dai cittadini onesti, noi siamo aperti ad ogni tipo di critica costruttiva e s u g g e r i m e n t o costruttivo, noi confidiamo in tutte le forze sane del consiglio comunale alle quali siamo aperti, noi non abbiamo paura, noi rispettiamo gli altri, noi rispettiamo tutti gli uomini e le donne di buona volontà e con l’aiuto di Dio andiamo avanti!

Il Sindaco Dott. Giuseppe Papaccioli

(Commento finale: non mi sembra un bilancio particolarmente positivo. Ometto di commentare gli inciuci, il nottetempo ecc.. perché mi interessa poco. E tengo a precisare che non dipende solo dall’Amministrazione (sarei uno stupido a pensarlo). Quello che manca, come sempre, è una programmazione, una idea condivisa dell’obiettivo finale da raggiungere. Cosa deve essere Caivano da grande? Qual è l’obiettivo politico, sociale, culturale per la nostra Comunità? Vogliamo puntare tutti, Amministratori e Cittadini ad una migliore qualità della vita? Allora c’è bisogno di un progetto condiviso a breve, medio e lungo termine che sia coerente con questo obiettivo. Tutto, ogni azione, ogni atto, ogni politica deve tendere a questo. E bisogna preparare progetti esecutivi coerenti con questo obiettivo già pronti per attivare i finanziamenti possibili dei fondi europei. Poi è ovvio che ci vuole tempo per realizzarlo. Ma dobbiamo sapere cosa vogliamo essere da grandi, altrimenti non lo diventeremo mai. La domanda che dobbiamo porci e che si pongono i caivanesi è la seguente: a distanza di un anno a Caivano si vive meglio o peggio? Ciascuno si darà la risposta che riterrà più opportuna)

La "controriforma" Gelmini

Mi è pervenuta (è stata spedita a tutti i consiglieri comunali) la nota con le riflessioni sulla cosidetta riforma della scuola fatta dal ministro Gelmini e dal governo Berlusconi a firma della Preside Prof. Francesca Falco. Data l'importanza della questione, vista anche la protesta generalizzata che sta prendendo piede nel mondo della scuola, dell'università e più in generale della società civile contro la riforma, ritengo importante la sua pubblicazione per aprire un dibattito su un argomento vitale e fondamentale per il nostro futuro. Alla Preside Falco va il ringraziamento per questa lucida analisi.


ANALISI E COMMENTO DEI PROVVEDIMENTI URGENTI PER LA SCUOLA VARATI DAL GOVERNO DI CENTRO- DESTRA
I nuovi provvedimenti sull’istruzione, varati dal Governo Berlusconi, si sono abbattuti sul mondo della scuola con rapidità e violenza, lasciando, quanto meno, perplessi ed interdetti quanti vi operano, da tempo e con passione. Cercheremo di esaminare dettagliatamente queste novità e di commentarle alla luce di un’esperienza professionale di quarantacinque anni, che hanno visto riforme importanti come: - l’istituzione della scuola media unica nel 1962; - l’istituzione della scuola materna statale nel 1968; - la riforma degli ordinamenti della scuola elementare, del 1990, che istituì il modulo, il modello organizzativo, che sostituì il maestro unico nella scuola elementare con un team di 3 docenti per 2 classi.
Decreto legge n. 112 del 25-06-2008
Art.64 - disposizioni in materia di organizzazione scolastica, da attuare nel corso del triennio 2009- 2011. Il comma 6 di tale articolo prevede che devono derivare al bilancio dello stato economie di spesa non inferiori a 456 milioni di curo per l’anno 2009, 1650 per il 2010, 2538 per il 2011, 3188 per il 2012. Prima di indicare in che modo, secondo il governo, saranno realizzate queste economie, corre l’obbligo di mettere in risalto che misure così importanti per la scuola sono state ispirate da un puro e semplice calcolo contabile. Il piano programmatico di interventi è stato poi così articolato:
1. accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilità dell’impiego dei docenti.
Tradotto per i non addetti ai lavori, questo significa, ad esempio, che nella scuola media saranno accorpate, con una diminuzione di ore, le cattedre di matematica, scienze e tecnologia, discipline che potranno essere insegnate, indistintamente, sia dai docenti di tecnologia, che di matematica e scienze, i quali, indubbiamente, hanno competenze e titoli di studio diversi.
2. Ridefinizione di curricoli vigenti in diversi ordini dl scuola e razionalizzazione di quadri orari, con particolari riferimenti agli istituti tecnici e professionali. Questo significa che i licei avranno un corso quinquennale di studi, mentre saranno dequalificati gli istituti tecnici e professionali, ai quali saranno riservati solo quattro anni. Conseguenza di ciò sarà un’ulteriore fuga dai tecnici e dai professionali per i licei, soprattutto scientifici oggi superaffollati. Come potremo, dunque, parlare di formazione tecnica e professionale, capace di tenere il passo in una società ormai globalizzata e di fronteggiare la concorrenza mondiale?
3. Revisione dei criteri vigenti in materia di formazione delle classi.
Questa misura determinerà un aumento del numero degli alunni per classe.
4. Rimodulazione dell’attuale organizzazione didattica della scuola primaria con l’insegnante unico (art. 4 Decreto Legislativo 137 del 1° Settembre 2008). “Le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con l’orario di 24 ore settimanali”. Quest’ultimo punto è degno di particolare attenzione e riflessione. Attualmente nella scuola elementare, oggi indicata come scuola primaria, gli alunni hanno un orario settimanale di 30 ore - cinque ore giornaliere per sei giorni. Per effetto del nuovo decreto gli alunni faranno un’ora di lezione in meno al giorno, quattro ore per sei giorni, con una riduzione settimanale di 6 ore e annua di 198 ore. E’ irrilevante un taglio di tal genere? Come si farà, inoltre, a garantire l’insegnamento della lingua inglese, dal momento che non tutti gli insegnanti di scuola primaria sono specializzati per tale insegnamento? Con quale criterio si sceglierà l’insegnante unico? Quello dell’anzianità di servizio, che lascia fuori dal circuito le forze più giovani?
Il ministro Gelmini si è posto queste domande? Ignora l’onorevole ministro che nella valutazione del sistema scolastico dell’OCSE-PISA la nostra scuola primaria è considerata di eccellenza ed è collocata ai primi posti a livello mondiale? Ebbene, presa dalla voglia del “cupio dissolvi”, il nostro ministro opera tagli proprio lì dove siamo eccellenti?
5. Revisione dei criteri e dei parametri vigenti per una razionalizzazione di tutto il personale docente e ATA.
Questo significa che si opereranno tagli tra tutto il personale scolastico: Dirigenti - Docenti - non docenti. Corre l’obbligo informare i lettori che nell’anno scolastico 2008 - 2009 nella scuola media sono stati immessi in ruolo docenti di Materie Letterarie e di Tecnologia in numero minore rispetto a quelli delle altre discipline, in previsione della riduzione delle ore di Materie Letterarie e dell’accorpamento, prima menzionato, dell’insegnamento della tecnologia con quello di Matematica e di Scienze. Questo ci fa pensare che la scure si abbatterà, al più presto anche sulla scuola media, in cui quasi sicuramente le attuali 33 ore settimanali di lezione (29 ore obbligatorie + 4 opzionali) saranno ridotte a 27 così come previsto dalla riforma Moratti, con una diminuzione di 198 ore annue e con la riduzione, in ogni classe di scuola media, dell’insegnamento di Italiano, Storia, Ed. civica, Geografia da 12 ore a 9 ore settimanali. L’onorevole ministro, così brava nei tagli, insieme al ministro Tremonti ha calcolato anche i tagli derivanti al monte ore di lezione, che priveranno di possibilità di formazione soprattutto gli alunni più disagiati culturalmente e socialmente, dal momento che quelli più agiati impingueranno le costose scuole paritarie? Ebbene, a fronte di tutto ciò viene spontanea una domanda: come può un governo serio varare una riforma di tal fatta a colpi di decreti legge, senza una seria discussione in parlamento e senza ascoltare affatto la voce della scuola militante? Ricordo, a tale proposito, la bella iniziativa del progetto “Ascolto” dell’ex ministro Fioroni, che nell’anno scolastico 2007 - 2008 vide coinvolto il 10% delle scuole italiane, insieme alle forze sociali, economiche e produttive, con la somministrazione di una serie di questionari su tutta la problematica della scuola a dirigenti, docenti, non docenti, genitori, alunni delle scuole “campione” del nord, del centro e del sud. L’onorevole ministro non è a conoscenza di questa iniziativa? Non ha avvertito il bisogno di sentire la voce dei reali utenti della scuola, quelli che la vivono e la soffrono sulla loro pelle quotidianamente? Presa da furia iconoclasta, ha pensato solo a tagliare, addolcendo l’amara pillola con il 5 in condotta per i bulli, con il grembiulino che rende tutti uguali e con il voto che dà immediatamente l’idea del merito o del demerito degli studenti! Si è mai chiesto, invece, l’onorevole ministro, se i guasti della scuola potrebbero essere causati anche dai “ nuovi valori” “ danaro, successo, aggressività, narcisismo” (vedi a tal proposito l'articolo nel blog "giovani e centri commerciali" ndr), propinati dai mass-media, sempre più pilotati da centri di potere economico, che spingono ad uno sfrenato consumismo? Sarà anche per questo che la scuola non riesce a convincere più gli studenti che, solo attraverso l’applicazione, il sacrificio, la concentrazione, l’impegno individuale, potranno imparare qualcosa di utile per loro stessi e per la società? Un’ ultima preghiera vorremmo rivolgere all’onorevole ministro: non delegittimi gli insegnanti. specialmente quelli del Sud, a suo dire ignoranti e quindi bisognosi di formazione: si ricordi, invece, che deve, proprio a questi docenti, rozzi ed incolti, il suo bravo titolo di “AVVOCATO”.
F.to Il Dirigente Scolastico dell’I.C. Milani di Caivano
Prof. Francesca Falco

lunedì 13 ottobre 2008

Da Il Mattino del 12/10/2008 «Troppi veleni, la città muore»

Caivano, l’allarme dei Verdi: subito il blocco del traffico, più controlli contro roghi e discariche

ANTONIO PARRELLA Caivano. «Allarme diossina e polveri sottili: un pericoloso mixage che mette quotidianamente a rischio la salute dei cittadini». È l’Sos lanciato dai Verdi sui drammatici dati ambientali riportati dalle tre centraline mobili allestite sul territorio dall’Agenzia regionale protezione ambientale campania (Arpac). «Nulla che non fosse già conosciuto - dichiara Enzo Falco, consigliere comunale dei Verdi ed ex amministratore locale e provinciale - basta pensare alle puzze nauseabonde provenienti dalle fabbriche ai confini con la nostra città, al Cdr di Pascarola e ai roghi diurni e notturni che sprigionano nell'aria notevoli nuvole di diossina e miasmi nauseabondi che rendono l'aria irrespirabile». Ma quando questa certezza empirica viene corroborata anche da dati scientifici e oggettivi, allora la situazione diventa drammatica. Ancora più drammatica quando, come denuncia Falco, «l’attuale amministrazione Papaccioli non rende pubblici i dati e non mette in piedi alcuna strategia di intervento». Da qui l'interpellanza presentata al sindaco. «Se i valori di diossina superano di 150 volte i limiti di legge - si legge in un comunicato dei Verdi - e se, come sembra accertato, anche le PM10, cioè le polveri sottili considerate veri e propri killer per i nostri polmoni, hanno superato molte volte i limiti consentiti dalla legge, non si capisce perché l'amministrazione non rende pubblici questi dati e perché non elabora alcuna strategia di difesa dell'ambiente». Visto che l’allarme è stato lanciato dagli ambientalisti sulla base dei dati riportati dalle centraline, gli stessi chiedono dunque nell’interpellanza anche la conferma ufficiale di questi risultati da parte del Comune. «Le centraline sono state installate per salvaguardare la salute di tutti i cittadini - continua il consigliere comunale dei Verdi - e se i parametri sforano i limiti massimi la legge impone interventi immediati da parte dell’amministrazione, primo fra tutti il blocco del traffico, così come avviene nelle grandi città». «La giunta municipale è da sempre impegnata a rendere più vivibile l'intero territorio, comprese le frazioni di Casolla e Pascarola - replica il sindaco, Pippo Papaccioli - Stiamo effettuando un monitoraggio costante sia dell'aria che dell'acqua e i relativi dati sono stati già resi noti nelle scorse settimane. Inoltre è allo studio un pacchetto di provvedimenti per contrastare scempi ambientali, roghi e discariche abusive. I provvedimenti - conclude il primo cittadino - prevedono anche serrati controlli nelle zone periferiche da parte della polizia locale, coordinata dal dirigente De Lucia Nicomede». C’è poi il problema dell’acqua. «Le campionature effettuate ogni bimestre dall’Arin sulla qualità dell’acqua sono nella norma - assicura l'assessore all'ambiente e sanità Giuseppe Celiento - Invece per la qualità dell'aria rilevata dai nostri laboratori mobili abbiamo riscontrato in alcuni giorni di aprile e maggio un superamento dei limiti di legge per le polveri, mentre il monossido di carbonio, il biossido di azoto e il biossido di zolfo sono risultati nella norma».

100 anni della USB Caivanese

100 anni di storia non sono poca cosa, anzi. Sabato 4 ottobre u.s. è stato festeggiato il centenario di una storia fatta, come sempre, di successi, sconfitte, momenti difficili, di sofferenza e di allori. Tutti i caivanesi dovrebbero essere orgogliosi di una storia del genere. Nell'occasione della festa c'è stato anche un momento di riflessione sulle difficoltà, del calcio (oggi con costi miliardari), della Coppa Caivano di ciclismo. Ma anche della necessità di nuove forze, nuove energie. Così come avvenne, cosa che ricordo perfettamente anch'io, quando il vecchio circolo U.S. Caivanese si fondò con le nuove e giovane energie della Boys Caivanese (colori rosaneri) nel 1972, grazie all'intelligenza dell'avv. Maramaldi e a quella di Mimmo Ambrosio, rispettivi dirigenti dei due sodalizi. E' stata realizzata, per l'occasione, una bella pubblicazione dove tutti ci siamo riconosciuti, piccoli calciatori, calciatori affermati, in immagini che ricordano ovviamente la felice, ancorchè garibaldina, organizzazione dell'epoca. Ricordi commoventi anche di persone scomparse. Piccoli grandi maestri di vita, prima che di calcio. Su tutti uno (per me ovviamente) Ninuccio Trocchia e Michele 'o nano. Un grazie mio personale e, credo, di tutti i caivanesi per questa bella storia che richiama l'identità perduta di una piccola cittadina nell'hinterland di Napoli, che fu e può tornare ad essere grande. Anzi, forse è meglio, autentica!

sabato 11 ottobre 2008

Benvenuto al nuovo Parroco di S. Pietro, don Peppino Esposito

Oggi c'è stata una bellissima cerimonia di insediamento del nuovo parroco di S. Pietro. Don Fernando Falco, andato in pensione, cui va naturalmente il saluto di tutta Caivano, è stato sostituito da Don Peppino Esposito. La comunità parrocchiale lo ha accolto con grande calore, ma c'è da sottolineare la grande presenza e affetto dimostrata dai parrocchiani di San Marcellino, dove ha svolto per circa venti anni il suo ministero sacerdotale. Non mancavano nemmeno quelli di Sant'Antimo, Teverola e quelli di Casal di Principe, Comune di nascita di Don Peppino. Presenti anche i relativi Sindaci.
Bella e commovente la cerimonia officiata dal Vescovo di Aversa Mons. Milano.
Avevo già conosciuto, proprio a San Marcellino, Don Peppino e mi aveva fatto subito una buona impressione, anche per la sua apertura al dialogo intereligioso e interculturale. Dinamico, aperto, lungimirante saprà sicuramente dare un contributo non solo a livello religioso a Caivano, ma, come ha ricordato il Vescovo, a "trasformare i cuori di pietra in cuori di carne", condizione fondamentale anche sul piano culturale per cambiare in positivo i nostri territori.

Consiglio comunale di Caivano 29.09.2008

Ordine del giorno

1) Approvazione verbali sedute precedenti;
2) Interrogazioni ed interpellanze (si discuteranno tra le altre cose le mie due interpellanze sui rifiuti in Via Scotta e quella sulle responsabilità dell’alluvione della ntte tra il 13 e 14 settembre u.s.);
3) Mozione d’indirizzo del cons. Enzo Falco sull’urbanistica;
4) Mozione d’indirizzo del cons. Enzo Falco sull’agricoltura;
5) Argomento inserito dall’opposizione: “Esercizio del controllo analogo – piano strategico aziendale 2008/2013 di Città del Fare spa – Determinazioni;
6) Argomento inserito dall’opposizione: “Rinnovo del CdA di Città del Fare spa – Provvedimenti;
7) Adempimenti di cui all’art. 111 dello Statuto “Società per azioni e a responsabilità limitata”, comma 1 dello Statuto dell’IGICA;
8) Indirizzi generali per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende, Istituzioni e Società, ai sensi dell’art. 100, comma 1 dello Statuto Comunale;
9) Dismissione complesso immobiliare Parco verde realizzato ai sensi dell’VII titolo l. 219/81;
10) Giuramento Difensore Civico;
11) Legge finanziaria anno 2008 n. 244 del 21.12.07 – Determinazioni;
12) Equilibri Finanziari art. 193 D. Lgvo 267/2000;
13) Approvazione conto consuntivo esercizio finanziario 2007.

venerdì 3 ottobre 2008

A Caivano la diossina 150 volte più del limite

I Verdi lanciano un grido d’allarme su alcuni drammatici dati ambientali che sembrano interessare pesantemente la vita dei cittadini di Caivano.
Niente che non fosse già conosciuto, in modo empirico, dai caivanesi, soprattutto quelli che sono rimasti in città quest’estate, vedi le puzze nauseabonde di Eurocompost di Orta d’Atella (dove i Verdi sono impegnati in prima fila con il proprio rappresentante Enzo Russo) e del CDR di Caivano.
Ma quando questa certezza empirica viene corroborata anche da dati scientifici e oggettivi, allora la situazione diventa oltremodo drammatica, anche e soprattutto perché l’attuale Amministrazione Papaccioli non rende pubblici i dati e non mette in piedi alcuna strategia.
Da qui l’interpellanza, presentata stamattina dai Verdi.
“Se la diossina supera di 150 volte i limiti di legge – afferma il consigliere dei Verdi Enzo Falco – e, se, come pare, anche le PM10 (le famose polveri sottili, veri e propri killer per i nostri polmoni) hanno superato molte volte i limiti di legge, non si capisce perché l’Amministrazione non rende pubblici questi dati e perché non elabora alcuna strategia di difesa puntuale dell’ambiente ”.
Nell’interpellanza, infatti, si chiede:
- se risulta vero che, dati ARPAC, i valori di diossina in alcuni punti del territorio caivanese sono superiori di 150 volte i limiti imposti dalla legge;
- se risulta vero che i dati di PM10 ed altri parametri riferibili al traffico veicolare sono molto al di sopra dei valori limiti e/o li hanno superato per un numero notevole di volte che la legge stessa stabilisce come limite per intervenire con soluzioni di blocco del traffico, così come avviene nelle grandi città;
- se risulta vero che anche i dati relativi alla qualità dell’acqua che beviamo risultano negativi.
Si chiede, inoltre, di conoscere:
- la verità su questi dati;
- perché questi e/o altri dati ambientali non vengono resi pubblici;
- quali determinazioni e provvedimenti l’Amministrazione intende prendere per affrontare in modo corretto la questione ambientale ormai diventata presupposto fondamentale per la tutela della salute dei cittadini caivanesi.
Il dato è possibile rilevarlo sul sito dell'ARPAC al seguente indirizzo:
http://www.arpacampania.it/files/docs/Dossier%20Diossine.pdf

venerdì 26 settembre 2008

Ma c'è ancora speranza?

Caro Enzo,
innanzitutto complimenti per la lodevole iniziativa del blog che segna, a mio avviso, un punto di inizio per evidenziare il "colpo di grazia" che questi pseudo-signori della provvidenza stanno infliggendo a noi tutti. Lo definisco punto di inizio perchè accessibile a pochi: quanti degli elettori di questi amministratori (e li ho trattati!!) hanno la possibilità e la disponibilità di accedere ad internet per sapere le notizie? Pochi caro Enzo, molto pochi...la maggior parte di quelli che accedono al blog ti assicuro che non li hanno votati.Ecco perchè, riprendendo una domanda postami da un nostro comune amico, dico: ma c'è ancora speranza?La gente è disorientata, stanca, rassegnata, ma soprattutto, non sa! E la soluzione non è soltanto il blog. C'è bisogno di altro, di una opposizione che "alzi la voce" e la faccia sentire a tutti: con manifesti, iniziative nel paese tra la gente e presenza costante sui giornali locali. Invece, a parte qualche manifesto del PD, vedo poco o niente! Dove siete voi dei VERDI? In questa fase avreste dovuto far emergere tutte le contraddizioni, le colpe e le inadempienze di un sindaco che sulla "munnezza" ha costruito la sua fortuna. E L'IDV, e i Socialisti, e RC...tutti in silenzio.Eppure, a parte il gravissimo problema ambientale (su cui ti allego un link di un documento di Legambiente e Regione Piemonte a proposito delle biomasse) gli argomenti per denunciare non mancano: allagamenti, viabilità, strade da terzo mondo, segnaletica stradale (sono mesi che è disattivato il semaforo tra Via de Gasperi e C.so Umberto), criminalità, assessori che ricevono "poesie" e pensieri strani su un giornale locale senza che nessuno si scandalizzi (o almeno faccia notare la gravità della cosa). La lista potrebbe continuare all'infinito (F. Casaburo, guarda caso PD, ha esposto altri temi di denuncia nella sua rubrica su Free-Press) ed è la rappresentazione di una vera e propria vergogna: ma la gente non lo sa (o fa finta di niente come i tanti consiglieri comunali che, pur ammettendo in privato il totale fallimento dell'amministrazione, non hanno il coraggio di manifestarlo apertamente) e l'opposizione non sembra in grado di informare e stimolare la cittadinanza come ai tempi della "rivolta" di cui si faceva paladino il nostro amato sindaco.Ti rinnovo quindi la domanda: ma c'è ancora speranza? Mi auguro di si, ma con la solita franchezza e onestà che credo tu mi riconosca, TEMO DI NO!!Intanto ti saluto con affetto e mi auguro in una tua risposta, eventualmente diffusa anche sul tuo blog (che mi auguro e ti auguro sempre più frequentato).
A presto, Pasquale Sullo.

giovedì 18 settembre 2008

Abbiate di noi pietà!

Molti mi hanno chiesto perchè pubblico questa implorazione di Don Maurizio. E' un richiamo forte a tutti, amministratori, cittadini, forze sociali. Peraltro è stata resa pubblica con un manifesto (unico manifesto censurato come abusivo dall'Amministrazione comunale) e con volantini. E' patrimonio comune dei cittadini di Caivano. Enzo Falco



IMPLORAZIONE FATTA AI NOSTRI AMMINISTRATORI
PERCHÈ SIA ELIMINATA LA PUZZA MALEDETTA

SIGNORI CHE CI GOVERNATE, NON ABBIAMO PIÙ PAROLE, SOLO VI DICIAMO
ABBIATE DI NOI PIETÀ!
SIAM VOSTRI VECCHI AMICI, VI ABBIAMO DATO IL VOTO, NON VI CHIEDIAMO NIENTE, MA SOLO VI DICIAMO:
ABBIATE DI NOI PIETÀ!
AL POVERO NON SI NEGA IL PANE. MAI SI E’ NEGATA L’ACQUA. MA PIÙ
POVERI DEI POVERI NOI SIAMO DIVENTATI, IN GiNOCCHIO VI PREGHIAMO:
ABBIATE DI NOI PIETÀ!
VORREMMO TAPPARCI IL NASO, MA PROPRIO NON POSSIAMO. SIAM BUON CITTADINI. L’ARIA VI CHIEDIAMO:
ABBIATE DI NOI PIETÀ!
FATELO PER I VECCHI. PER I VECCHI NOSTRI CARI. PER I VOSTRI CARI NONNI. FATELO PER I BIMBI. FATELO PER I MALATI. PER
LORO VI PREGHIAMO:
ABBIATE DI NOI PIETÀ!
PUZZANO! I NOSTRI PAESI PUZZANO. PUZZANO LE CASE. PUZZANO LE
STRADE E I VICOLI. PUZZANO LE CHIESE ED I COMUNI. PER TUTTI VI PREGHIAMO
ABBIATE DI NOI PIETÀ!
FATELO PER VOI. PER LA VOSTRA DIGNITA’. SIAMO FRATELLI VOSTRI.
ABBIAMO LAVORATO TANTO, MA POSSEDIAMO POCO. L’ARIA VI CHIEDIAMO:
ABBIATE DI NOI PIETÀ!
NON CI PRENDETE IN GIRO. FACCIAMO QUALCHE COSA. UN POCO DI BUON SENSO. NO, NON CI VERGOGNIAMO E ANCORA VI
PREGHIAMO:
ABBIATE DI NOI PIETÀ!
FATECI RESPIRARE. VE NE SAREMO GRATI. ANCORA CI FIDIAMO. VI BACEREMO I PIEDI, MA:
ABBIATE DI NOI PIETÀ!
Padre Maurizio PATRICIELLO
Parco Verde-Caivano
A nome di tanti infelici che si rivolgono a lui

MOZIONE SULL'AGRICOLTURA CAIVANESE

ATTO DI INDIRIZZO SULL’AGRICOLTURA

Il Consiglio Comunale

Premesso, che il Comune di Caivano ha approvato il Parco Agricolo dei Regi Lagni;
Considerato, che ha anche approvato il regolamento sulla DE.CO., denominazione comunale dei prodotti agricoli caivanesi e loro valorizzazione;
Considerato inoltre, che il Comune di Caivano è Comune anti ogm;
Considerato infine, che, nell’ultima finanziaria, è stata approvata la norma per favorire il consumo di prodotti a cosiddetto kilometro zero, prodotto, quindi, in loco, il che presuppone una politica di sostegno ai prodotti agricoli caivanesi (ovviamente non in contrasto con le norme comunitarie)


Delibera il seguente atto di indirizzo

- L’Amministrazione comunale individua la realizzazione del Parco agricolo dei regi Lagni come opzione strategica del Comune di Caivano;
- Il Comune sostiene ogni attività agro-alimentari riferite a prodotti, loro trasformazioni anche a carattere artigianale, loro confezioni, sagre e manifestazioni che, per la loro tipicità locale, sono motivo di particolare interesse pubblico e, come tali, meritevoli di valorizzazioni, in particolare:
a) Nel promuovere un’indagine conoscitiva diretta ad individuare l’esistenza di originali e caratteristiche produzioni agro-alimentari e loro tradizionali lavorazioni e confezioni che, a motivo della loro rilevanza, siano meritevoli di evidenza pubblica e di promuovere la protezione nelle forme previste dalla legge al fine di garantire il mantenimento delle loro qualità attraverso l’istituzione di un Albo Comunale delle produzioni agro-alimentarie di un registro De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine);
b) Nell’intervenire, mediante forme dirette e/o di coordinamento, in attività di ricerca storica finalizzata alla individuazione di ogni fonte che, per il conseguimento delle finalità di cui al presente comma sia meritevole di attenzione;
c) Nel promuovere e sostenere iniziative esterne favorendo anche attraverso interventi finanziari, diretti nei limiti delle ricorrenti compatibilità di bilancio, ricercando forme di sponsorizzazione da parte di Enti, soggetti singoli ed associati, singoli e privati a favore delle associazioni che abbiano nei loro programmi istituzionali la salvaguardia dei beni culturali e tradizionali nell’ambito delle attività agro-alimentari e che non abbiano alcun fine di lucro.
d) Nel rilasciare un marchio De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine) al fine di attestare l’origine del prodotto oltre alla sua composizione, anche attraverso analisi di laboratorio che ne attestino la sicurezza.
- Il Comune garantisce la fruizione gratuita nel Mercato comunale di prodotti riconosciuti con le De.C.O. per la vendita diretta dei prodotti stessi. Lo spazio predisposto si chiamerà con scritta ben evidenziata “Mercato della freschezza- prodotto caivanese”.
- Il Comune, per propria iniziativa e su proposta di organizzazioni di produttori interessati o degli organismi di cui ai precedenti articoli, sussistendo le condizioni previste dalla legge, promuove la presentazione da parte dei soggetti previsti dalla vigente normativa comunitaria, al Ministero delle politiche agricole ed alla Regione la domanda di registrazione ai fini della protezione della denominazione di origine protetta o della indicazione geografica protetta, della denominazione di prodotto tipico e tradizionale di cui ai D.Lgsvo 173/98 e D.M. 350/99, della attestazione di specificità, dei prodotti agricoli ed alimentari e delle zone di produzione degli stessi.
- Il Comune sostiene la presentazione della domanda provvedendo per conto ed a nome dei soggetti interessati alle procedure amministrative ed alle documentazioni occorrenti ed a seguire il procedimento durante le fasi previste dalla legge.
- Ai fini delle procedure per il riconoscimento DOP, DOC, IGP, STG, prodotto tipico e tradizionale di cui al D.Lgsvo 173/98 e D.M. 350/99, il Comune interverrà per agevolare l’iter in favore delle aziende che producono i prodotti con il riconoscimento De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine) da più di tre anni, a meno che non sia stata avviata la procedura attraverso gli altri strumenti previsti dalla normativa vigente.
- Il Comune favorisce e sostiene la realizzazione di Gruppi di Acquisto Solidali, regolarmente costituiti, stabilendo un finanziamento annuale congruo con le compatibilità di bilancio, sempre che il GAS si approvvigioni almeno per un terzo dei prodotti iscritti nell’elenco comunale dei prodotti DE.CO.
- Il Comune favorisce l’applicazione in particolare degli artt. 14 e 15 del DECRETO LEGISLATIVO 18 maggio 2001, n. 228 "Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, a norma dell'articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57.” Pubblicato su GU n. 137 del 15-6-2001- Suppl. Ordinario n.149 sui “Contratti di collaborazione con le pubbliche amministrazioni” e sulle “Convenzioni con le pubbliche amministrazioni” che, ad ogn i buon fine si riportano integralmente di seguito.

Art. 14. Contratti di collaborazione con le pubbliche amministrazioni
1. Le pubbliche amministrazioni possono concludere contratti di collaborazione, anche ai sensi dell'articolo 119 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, con gli imprenditori agricoli anche su richiesta delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, per la promozione delle vocazioni produttive del territorio e la tutela delle produzioni di qualita' e delle tradizioni alimentari locali
2. I contratti di collaborazione sono destinati ad assicurare il sostegno e lo sviluppo dell'imprenditoria agricola locale, anche attraverso la valorizzazione delle peculiarita' dei prodotti tipici, biologici e di qualita', anche tenendo conto dei distretti agroalimentari, rurali e ittici.
3. Al fine di assicurare un'adeguata informazione ai consumatori e di consentire la conoscenza della provenienza della materia prima e della peculiarita' delle produzioni di cui al commi 1 e 2, le pubbliche amministrazioni, nel rispetto degli Orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato all'agricoltura, possono concludere contratti di promozione con gli imprenditori agricoli che si impegnino nell'esercizio dell'attivita' di impresa ad assicurare la tutela delle risorse naturali, della biodiversita', del patrimonio culturale e del paesaggio agrario e forestale.
- Nota all'art. 14: - Si riporta il testo dell'art. 119 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali):"Art. 119. - 1. In applicazione dell'art. 43 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, al fine di favorire una migliore qualita' dei servizi prestati, i comuni, le province e gli altri enti locali indicati nel presente testo unico, possono stipulare contratti di sponsorizzazione ed accordi di collaborazione, nonche' convenzioni con soggetti pubblici o privati diretti a fornire consulenze o servizi aggiuntivi.".

Art. 15. Convenzioni con le pubbliche amministrazioni
1. Al fine di favorire lo svolgimento di attivita' funzionali alla sistemazione ed alla manutenzione del territorio, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura ed al mantenimento dell'assetto idrogeologico e di promuovere prestazioni a favore della tutela delle vocazioni produttive del territorio, le pubbliche amministrazioni possono stipulare convenzioni con gli imprenditori agricoli.2. Le convenzioni di cui al comma 1 definiscono le prestazioni delle pubbliche amministrazioni che possono consistere, nel rispetto degli Orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato all'agricoltura anche in finanziamenti, concessioni amministrative, riduzioni tariffarie o realizzazione di opere pubbliche. Per le predette finalita' le pubbliche amministrazioni, in deroga alle norme vigenti, possono stipulare contratti d'appalto con gli imprenditori agricoli di importo annuale non superiore a 50 milioni di lire nel caso di imprenditori singoli, e 300 milioni di lire nel caso di imprenditori in forma associata.


Caivano 18.09.2008

Vincenzo Falco

Mozione sull'urbanistica

ATTO DI INDIRIZZO SULL’URBANISTICA

Il Consiglio Comunale

Premesso, che sul piano urbanistico sembra assurdo che, in particolare lungo la SS87 direzione Caserta (ma ci sono anche altre zone interessate dal medesimo fenomeno), si verificano un susseguirsi di chiusure a recizione di appezzamenti di terreni per non meglio precisate attività (edilizie, commerciali) che al di là della eventuale legittimità a farle, stanno trasformando quella strada in un suk indiano, dove regna visibile la mancanza di governance territoriale;
Considerato, che anche in relazione alle recenti prese di posizione del Sindaco di Afragola, sarebbe opportuno un chiarimento sulla realizzazione della Stazione Alta Velocità che, ancorchè insistente sul territorio di Afragola, interessa anche Caivano;
Considerato infine, che siamo in attesa della definizione della variante al Piano Urbanistico Comunale che potrebbe mettere finalmente ordine nell’uso del territorio, in particolare:
- Nel non distruggerlo ulteriormente con insediamenti problematici per i nostri concittadini (vedi impianti a biomassa);
- Nel definire un’azione programmata per grandi insediamenti che possano rappresentare occasioni di sviluppo economico ed occupazionale per Caivano e i caivanesi;
- Nel definire un piano di realizzazione di edilizia residenziale sociale, in particolare per le giovani coppie, anche utilizzando strumenti di accordi di programma con lo stesso IACP di NAPOLI;
- Nel dare attuazione alle lottizzazioni convenzionate già previste dal PRG attualmente in vigore;
- Nel definire regole improntate alla edilizia ecocompatibile e sostenibile e al risparmio energetico;


Delibera il seguente atto di indirizzo

- Impegna l’Amministrazione a dare incarico ad un tecnico esterno che analizzi tutte le concessioni o altre decisioni che hanno consentito le realizzazioni disordinate lungo la SS Sannitica nord e lungo tutte le strade di accesso a Caivano, presentando una relazione circostanziata al Consiglio comunale;
- Impegna l’Amministrazione ad elaborare e realizzare un progetto di riqualificazione estetica degli accessi a Caivano da Caserta, Napoli, Aversa ed Acerra;
- Impegna l’Amministrazione a relazionare sullo stato di realizzazione della Stazione Porta dell’Alta Velocità;
- Impegna l’Amministrazione a relazionare sullo stato di avanzamento della variante generale al PRG (oggi PUC);
- Impegna l’Amministrazione a definire un bando pubblico per la realizzazione sul nostro territorio di grandi insediamenti espositivi e/o di commercializzazione specializzata e non generalista che possa offrire occasioni di lavoro per i giovani di Caivano;
- Impegna l’Amministrazione a farsi promotore, in coerenza con i bandi dell’Assessorato all’Urbanistica della Regione Campania, di un protocollo d’intesa con la stessa Regione (previsto nel bando) e con l’IACP per la realizzazione di edilizia residenziale sociale, possibilmente ecocompatibile e a risparmio energetico, in particolare a favore delle giovani coppie;
- Impegna l’Amministrazione a farsi parte attiva nel definire velocemente le lottizzazioni convenzionate previste dal vigente PRG;
- Impegna l’Amministrazione nel definire regole edilizie improntate alla decenza e alla bellezza, nonché alla ecocompatibilità e al risparmio energetico, in particolare definendo, nella realizzazione dei sottotetti termici (volumi tecnici), che migliorano anche l’estetica della città, prevalente l’indicazione del vigente Regolamento edilizio che sancisce che l’altezza va misurata dal piano campagna al piano di gronda.

Caivano 18.09.2008

Vincenzo Falco

Interpellanza alluvione

Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano


Oggetto: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.


Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interpella il Sindaco/l’Assessore competente sul seguente argomento.

Si intende conoscere:

a) in relazione all’alluvione verificatosi la notte tra il 13 e il 14 settembre u.s., che ha gettato nello sconforto migliaia di cittadini caivanesi, se è stato fatto un computo, anche se sommario, dei danni subiti dai cittadini;

b) se è stata fatta un’analisi tecnica di quanto è accaduto e se è riconducibile ad eventuale negligenza di funzionari e/o amministratori;

c) quale impostazione vorrà dare alle innumerevoli richieste di risarcimento danni che saranno presentate dai cittadini.

Distinti saluti

Caivano, lì 18/09/2008


Vincenzo Falco

Interpellanza Rifiuti in Via Scotta

Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano


Oggetto: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.


Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interpella il Sindaco/l’Assessore competente sul seguente argomento.

Si intende conoscere quali provvedimenti intende adottare l’Amministrazione:

a) in relazione ai continui scarichi di materiale di illecita provenienza (materiale edile di risulta, plastica, elettrodomestici, pneumatici, farmaci ed altre sostanze di dubbia natura) in tutto il territorio dove ci sono ormai concentrazioni di cassonetti e nei terreni a ridosso di Via Strauss, Modigliani, L.Giordano, De Chirico, Ticino e zone limitrofe.In particolare in questi terreni che non sono recintati ci sono coltivazioni di prodotti agricoli destinati al consumo umano per cui si possono immaginare le gravi ripercussioni sulla salute di coloro che li acquistano.Più precisamente l’accumulo di tale materiale avviene nell’entroterra di Via Scotta dalla Via Ticino (V traversa) fino all’incrocio con le Cinque vie, tanto da aver creato una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto.Tale situazione oltre al degrado ambientale in cui costringe a vivere i residenti, crea problemi di natura igienico sanitario, sia per la presenza di animali sinantropici sia per i continui roghi appiccati a tali cumuli di immondizia, più frequenti durante l’ estate per poter far spazio a nuovi scarichi. Decine di segnalazioni telefoniche sono state inoltrate ai Vigili del fuoco e alla Polizia Locale, ma puntualmente (quando rispondono) adducono motivazioni diverse (“….mancanza di personale utilizzato altrove per problemi di maggiore gravità…”), lasciando nello smarrimento completo i cittadini;

b)Rimanendo in ambito ambientale sempre in Via Scotta c’è da segnalare che gli operatori ecologici in alcuni punti evitano di passare con la spazzatrice per evitare di danneggiare ulteriormente il manto stradale che risulta in più punti dissestato, riparato in maniera sommaria con rappezzi di scadente fattura, e quindi continuamente rimossi dal traffico veicolare e dalla pioggia, pertanto essendo presente materiale di risulta (breccia, asfalto, terreno, etc.), lo stesso non può essere rimosso né meccanicamente né manualmente.

Distinti saluti

Caivano, lì 18/09/2008


Vincenzo Falco

martedì 16 settembre 2008

Facciamo una manifestazione...

carissimo falco sono un cittadino di caivano sono oramai avvilito per il continuo degrado che viviamo tutti insieme.ma è possibile che voi politici non fate niente ma propio niente per ilvostro paese ma ci vivete a caivano passeggiate per le strade non ci sonomarciapiedi, auto ovunque e ancora tantissime cose che adesso non riesco a direper sconforto vogliamo fare le cose serie per caivano diamoci appuntamento contutti i caivanesi e organizziamo cambiamo il nostro paese senza chiaccherediamo una scadenza ai politici dopo di che li mandiamo a casa con tutta lanostra forza facciamo presto attendo una risposta grazie

femiparrucchieri@libero.it

sabato 13 settembre 2008

Non se ne può più


di Nicola Ambrosio

Mentre leggevo Caivano press, con somma meraviglia ho appreso che il consigliere Enzo Falco ha aperto un blog per dare la possibilità a tutti i caivanesi di dare il proprio contributo “per salvare dal degrado ambientale, sociale e culturale la nostra città” questo è quello che ha dichiarato.
Considerato che in questi ultimi anni più volte mi è capitato di inviare delle e-mail ai vari giornali locali, ma senza che nessuno prendesse minimamente in considerazione i miei scritti, ho voluto tentare anche questa via.
Intendo denunciare uno dei tanti problemi ambientali di cui sicuramente è già a conoscenza sia l’amministrazione che i consiglieri che attualmente rappresentano l’opposizione che non ho ben capito se per pura negligenza o semplice incapacità non hanno fatto nulla per risolverli.
Mi riferisco ai continui scarichi di materiale di illecita provenienza (materiale edile di risulta, plastica, elettrodomestici, pneumatici, farmaci ed altre sostanze di dubbia natura) nei terreni a ridosso di Via Strauss, Modigliani, L.Giordano, De Chirico, Ticino e zone limitrofe.
Questi terreni non sono recintati ed oltretutto sono adibiti a coltivazioni di prodotti agricoli destinati al consumo umano per cui si possono immaginare le gravi ripercussioni sulla salute di coloro che li acquistano.
Più precisamente l’accumulo di tale materiale avviene nell’entroterra di Via Scotta dalla Via Ticino (V traversa) fino all’incrocio con le Cinque vie, tanto da aver creato una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto.
Tale situazione oltre al degrado ambientale in cui costringe a vivere i residenti, crea problemi di natura igienico sanitario, sia per la presenza di animali sinantropici sia per i continui roghi appiccati a tali cumuli di immondizia, più frequenti durante l’ estate per poter far spazio a nuovi scarichi.
Decine di segnalazioni telefoniche vengono inoltrate ai Vigili del fuoco e alla Polizia Locale, ma puntualmente (quando rispondono) adducendo motivazioni diverse (“….mancanza di personale utilizzato altrove per problemi di maggiore gravità…”), se ne lavano le mani in attesa che l’incendio si spegne da solo oppure intervengono ad incendio quasi terminato.
Si fa presente che l’area circostante a tale discarica è abitata da numerose famiglie con bambini ed anziani, queste ultime sono le categorie maggiormente a rischio per patologie respiratorie, che subiscono i maggiori danni, perché costretti a respirare l’area inquinata dai fumi che si sprigionano da tali incendi.
A conferma di ciò non penso che bisogna inviare le foto basta addentrarsi lungo via Scotta per poter verificare le condizioni a limite della vivibilità e della dignità umana in cui sono costretti a vivere i residenti.
Pertanto, la domanda nasce spontanea così come diceva un noto conduttore televisivo: perché non si provvede a rimuovere ancora i cumuli di materiale presenti, ad emettere un’ ordinanza sindacale di recinzioni dei terreni utilizzati come discariche e a garantire nelle zona un presidio continuo da parte delle forze dell’ordine per impedire il ripetersi di tali atti delinquenziali considerato che, nell’ultimo rapporto sull’ ambiente stilato dai tecnici del comune e dalla Polizia Locale queste zone sono già state individuate e fotografate?
Non per fare della demagogia e del populismo, in quanto a questo ci pensano i politici locali, ma l’obiettivo irrinunciabile dell’attuale Sindaco non era la tutela ambientale?
E’ pur vero che, con atteggiamenti estremamente ambigui, il nostro Sindaco da una parte in maniera carbonara approva l’apertura sul proprio territorio di un impianto di biomasse, non rendendo partecipi della cosa neanche i suoi diretti collaboratori e dall’altra si erge a paladino per ottenere la chiusura di un impianto che si occupa di attività di recupero di biomasse ossia l’Eurocompost giacente nel Comune di Orta di Atella.
Allora mi chiedo e Ti chiedo siamo di fronte al paradosso o anche questo per alcuni è fare politica? Rimanendo in ambito ambientale sempre in Via Scotta c’è da segnalare che gli operatori ecologici in alcuni punti evitano di passare con la spazzolatrice per evitare di danneggiare ulteriormente il manto stradale che risulta in più punti dissestato, riparato in maniera sommaria con rappezzi di scadente fattura, e quindi continuamente rimossi dal traffico veicolare e dalla pioggia, pertanto essendo presente materiale di risulta (breccia, asfalto, terreno, etc.), lo stesso non può essere rimosso né meccanicamente né manualmente.
Sembra chiaro che la politica dell’attuale amministrazione è una politica a costo zero, ma a costo salatissimo per i cittadini, che sono sempre più costretti a convivere con problematiche ormai ancestrali.
A ciò si aggiunge l’amara constatazione che questa giunta ci è stata regalata dalla vecchia amministrazione che con i sui errori, con le sue latitanze, con quegli atteggiamenti egoistici non ha pensato al bene comune ma solo ai propri interessi, dimenticando sia i propri ideali ma soprattutto il rispetto per i propri elettori, e che in questo momento all’opposizione sembra praticamente essere inesistente.
Voglia questa mia denuncia non essere vista come critica sterile semplicemente per mettere in evidenza le mancanze di una o dell’altra parte politica,ma come stimolo a rimboccarsi le maniche da parte di coloro i quali si sono liberamente offerti alla guida del paese.

In attesa di una risposta Ti invio cordiali saluti Nicola Ambrosio.

sabato 30 agosto 2008

Ci hanno tolto anche l’aria…

Aria, acqua, terra e fuoco sono i quattro elementi vitali per la nostra civiltà. Ne hanno parlato moltissimo i filosofi, gli studiosi, gli scienziati, ma noi, tutti i giorni li utilizziamo. Per respirare, per dissetarci, per mangiare, per cucinare…
Peccato che proprio questi quattro fondamentali elementi sono in crisi e con essi noi. Questa estate, per chi è rimasto a Caivano (io sono tra questi, visto che faccio da anni le vacanze a settembre), ha dimostrato drammaticamente questa crisi.
L’aria è stata davvero irrespirabile, visto il combinato disposto della puzza derivante da Eurocompost di Orta di Atella a confine con noi e dal CDR di Caivano (con buona pace di Berlusconi che dice di aver risolto la emergenza rifiuti, a quale prezzo?). L’acqua, bene comun e per eccellenza, che si vuole ancora tentare di privatizzare con le recenti decisioni del governo, ormai non si sa se è potabile o meno e quindi siamo costretti a comprare tonnellate di plstica che si riverbera anche sull’aumento indescrivibile dei rifiuti. La terra (nostra come canta Pino Daniele) non si sa quanto è inquinata e che tipi di frutti ci da. Dobbiamo continuare a mangiare i nostri prodotti e con quali tassi di inquinamento e con quanti prodotti chimici che, in una sorta di circuito vizioso, debbono utilizzare i nostri contadini per ottenere ancora raccolti redditizi? Il fuoco che ormai caratterizza la nostra vita non è solo quello dei fornelli che ci consentono di cucinare il cibo per la nostra alimentazione, ma i mille fuochi (quelli descritti straordinariamente da Roberto Saviano nel suo libro Gomorra e nel film di Del Giudice Biutiful cauntri) che libero nell’aria quantità industriali di diossina. La terra dei fuochi neri che comunicano solo morte.
E noi, supini a subire tutto questo.
Eppure al Comune di Caivano sono arrivati due centraline mobili che potrebbero girare in lungo e in largo per misurare il tasso d’inquinamento della nostra aria.
Ma i dati perché non vengono resi pubblici?
Eppure si stanno effettuando da tempo le analisi dell’acqua della nostra rete idrica.
Ma i dati perché non vengono resi pubblici?
Eppure sarebbe possibile assistere i nostri contadini per una conversione al biologico o anche all’uso della lotta integrata; si potrebbero fare analisi a campione sui prodotti della terra in accordo con l’Agenzia della sicurezza alimentare regionale.
Ma perché non si fa?
Eppure si potrebbe dare impulso al controllo territoriale contro i fuochi di morte con i moderni strumenti tecnologici, tipo il Marsec, o il sistema di telecamere che sono state istallate da tempo. Per un controllo funzionale alla sicurezza dei cittadini (troppe rapine) o agli sversamenti illegali non solo nelle campagne ma in tantissimi cassonetti delle nostre strade.
Ma perché non si fa?
E’ difficile rispondere a queste domande. Ma potrebbe essere anche facile. Vorrei lasciare ai nostri lettori le opportune considerazioni

Forse era meglio tenersi l’erba…

Meritoriamente l’Amministrazione di Caivano (almeno credo, visto che gli operai che facevano i lavori sono assolutamente anonimi) ha fatto tagliare l’erba alta che delimita la vecchia Strada Sannitica nord. Erbacce alte, brutte e sporche che offuscano i segnali stradali, la visuale degli automobilisti, s’incendia o viene incendiata dolosamente insieme a gomme e rifiuti abbandonati nei fossi di guardia, così come è successo spesso durante questa estate a Caivano e riduce il decoro complessivo della nostra città. Però, si c’è un però, siamo caduti “dalla padella nella brace”; tagliata l’erbaccia alta è emerso un tappeto di rifiuti fatto da bottiglie, cartacce e ogni altra sorta di rifiuti che automobilisti incivili buttano dai finestrini delle loro auto. Si sa che è complicato e fastidioso tenere il fazzolettino in macchina fino al cassonetto o al cestino per conferirlo correttamente. Si sa è difficile tenersi la bottiglia d’acqua in auto fino al primo contenitore utile. Tanto la strada di chi è… chi se ne frega…. La nostra auto è pulita, come la nostra casa, il nostro palazzo, il nostro cane. Tutto il resto non è bene pubblico.
Allora forse era megli tenersi l’erba alta. Almeno nascondeva la nostra cattiva coscienza. Quella di automobilisti con l’auto perfettamente tirata a lucido, dentro e fuori…
Con buona pace del bene comune.

martedì 12 agosto 2008

La crisi agricola e ambientale

E’ sotto gli occhi di tutti la grave crisi agricola che sta investendo le aziende agricole campane e i prodotti leader di questo comparto, a partire dalla mozzarella di bufala. Alla crisi che è produttiva, di commercializzazione e finanziario/bancaria fa da contraltare il fatto che i consumatori trovano sui mercati questi prodotti a costi esorbitanti. Alla fine sono penalizzate contemporaneamente le imprese agricole e gli acquirenti finali. Dove va a finire il “valore aggiunto”, cioè lo scarto tra i 5 centesimi pagati ai contadini per un mazzo d’insalata e i 2,5 euro che pagano i consumatori? Va a finire nell’infinita serie di passaggi che queste merci fanno per arrivare sulle nostre tavole. Il danno è doppio. Da un lato le imprese agricole, che hanno fatto investimenti notevoli per ammodernare le proprie aziende esponendole sul piano finanziario alle banche che oggi presentano il conto e attivano i procedimenti esecutivi di sequestro (vedi lo sciopero della fame che vede impegnati alcuni produttori agricoli, vedi gli scioperi e la disperazione dei tanti allevatori bufalini), devono svendere i loro prodotti frutto del loro sudore e di un’antica sapienza; dall’altro i consumatori vengono depauperati del loro potere d’acquisto attraverso l’abonorme aumento del costo che queste merci hanno sui banconi.
Siamo, come sempre, al paradosso che i meccanismi distorti di un mercato apparentemente libero che qualcuno vorrebbe ancora più libero, ma che libero non è, rende più poveri gli agricoltori e i consumatori (quelli a stipendio fisso che pagano le tasse e non riescono ad arrivare alla fine del mese) e arricchisce speculatori, commercianti disonesti, trasportatori (che inquinano), banche che sono agevolati direttamente o indirettamente dal fisco. Siamo alla metafora del Robin Wood all’incontrario, si toglie ai più poveri e si da ai più ricchi (che pagano poco e non pagono affatto le tasse).
Naturalmente le imprese agricole campane (in particolare la fascia dei Comuni a nord di Napoli e a sud di Caserta, dal Nolano al Litorale Domitio passando per Caivano) pagano anche il conto della grave crisi ambientale e dei rifiuti della nostra provincia che stenta ancora ad essere risolta. Questa grave crisi che riguarda quasi il 16% della ricchezza prodotta dovrebbe essere affrontata con una determinazione pari a quella del dopoguerra mentre assistiamo a politiche da pannicelli caldi assolutamente inadeguati. Anche da parte di Sindaci, pronti a riempirsi la bocca del valore dei prodotti tipici e non fanno mai niente per l'agricoltura e per gli agricoltori. E invece potrebbero individuare, all'interno dei mercati, uno spazio - "il mercatino della freschezza - prodotti agricoli locali" da destinare a titolo gratuito ai condatini del luogo, oltre a sviluppare politiche si sostegno alle coltivazioni tipiche quali la "vite maritata ai pioppi".
Ma si può fare anche altro....
Al di là delle discussioni sui massimi sistemi che presupporrebbero una politica “forte” e fortemente impegnata, una piccola concreta idea può venire dai GAS (Gruppi di acquisto solidali). Ci sono gruppi di cittadini/consumatori che acquistano direttamente presso le aziende agricole, avendole visitate e quindi conoscendo in loco i prodotti, generalmente autoctoni e tipici, ottimizzando la domanda e l’offerta e calmierando i prezzi. Ce ne sono diversi che funzionano davvero bene, in provincia di Caserta, ma anche di Napoli. In questo modo abbiamo la quadratura del cerchio ed si attiva un processo virtuoso.
Gli agricoltori vendono ad un prezzo equo ma remunerativo; i consumatori acquistano a costi equi e hanno prodotti freschi che si sa da dove vengono e non hanno fatto il giro del mondo per arrivare sulle proprie tavole; non si da spazio agli speculatori; non si inquina l’aria con gli scarichi dei camion che vanno su e giù per l’Italia a portare i peperoni prodotti a Francolise in Piemonte per riportarli come peperoni tipici di Carmagnola sui banchi del Centro commerciale di turno. In questo modo non aumenta il PIL (prodotto interno lordo), ma siamo tutti più felici.
Questo, ancora una volta, fa riferimento ad un diverso modello di sviluppo e ad una diversa costruzione della società.
Chi ha visto la trasmissione televisiva “Report” qualche domenica fa ha capito che è il momento di scegliere tra chi persegue un modello che arrichisce i pochi a danno dei molti e, pur di aumentare il PIL è disposto a passare sulla testa degli esseri umani, rovinando in modo irreversibile l’ambiente, e chi vuole difendere gli interessi dei tanti e della terra che ci è stata lasciata in prestito dai nostri padri e che abbiamo il dovere di lasciare ai nostri figli.
Enzo falco

Il rito tribale

Ho sentito spesso parlar male dei riti tribali di alcuni gruppi etnici africani o di civiltà considerate, a torto, “arretrate” dove si continuano a fare sacrifici umani che rispondono a tradizioni antichissime. E nessuno si indigna, se non per poco, dei nostri (delle civiltà cosiddette avanzate) riti che sono ben più gravi dei riti “tribali”. Come definire se non in questo modo le innumerevoli morti sul lavoro che hanno da sempre costellato la nostra vita, il più delle volte nel silenzio più assoluto degli stessi media. C’è voluto il richiamo del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per accendere i riflettori su un dramma che non può più essere tollerato, che non attiene più ormai al novero delle “tragiche fatalità”, ma che risponde esattamente alla tragica conseguenza del fatto che un essere umano, un lavoratore, non è più un valore in sé: non è carne e ossa, né mente e cuore, ma un “numero”, funzionale al raggiungimento di altri fini che non sono l’essere umano stesso.
Quando torneremo a capire che nessuna crescita economica, nessun aumento del PIL, nessuna globalizzazione, nessuna apparente modernità potrà restituirci (si anche a noi tutti) e potrà restituire a quei bambini il proprio papà? Nessuno potrà colmare le emozioni, gli affetti, l’amore che quel papà, marito, lavoratore, essere umano avrebbe potuto ancora trasmettere.
Certo ci sono leggi a tutela dei lavoratori, sono state inasprite recentemente le sanzioni, con il roboante dissenso della Confindustria, mancano spesso i controlli. Manca il personale e qualcuno vuole dimezzare i lavoratori del pubblico impiego. E’ la stessa logica di chi diminuisce le manutenzioni (vi ricordate gli innumerevoli incidenti ferroviari?), diminuisce l’attenzione sul lavoro aumentando, sul bisogno di guadagnare qualcosa in più, surrettiziamente le ore di lavoro. E chiede ancora di detassare gli straordinari e non invece restituire il maltolto che in questi anni hanno impoverito i salari e gli stipendi a fronte di un aumento iperbolico dei profitti o delle speculazioni finanziarie (ancora oggi tassate al 12%).
Tutto questo sempre e solo in nome della “competizione”, della “crescita”, dell’unico valore oggi imperante, quello del “dio denaro”, quello che riempie le tasche dei pochi a danno dei tanti.
E che lascia tracce di sangue dietro la sua scia…
Rispetto a questa impostazione gli esseri umani cosa vuoi che siano? E che importa se si continua a distruggere il nostro ambiente naturale? Sono solo “pietre d’inciampo”, come dice don Ciotti. Ma le “pietre d’inciampo” che sono considerati “fastidiosi” ostacoli verso lo sviluppo, potranno diventare uno sgambetto rovinoso e decisivo per una inversione di tendenza.
C’è bisogno di nuovo umanesimo che rimetta al centro non la ricchezza in denaro che logora e distrugge sentimenti, valori, ma la ricchezza dell’essere umano e del suo habitat, dove territorio, lavoro ed economia siano in equilibrio armonico.
C’è bisogno di un intervento più specifico del mondo della cultura che deve farci comprendere meglio come uscire dalla sempre più evidente crisi di questa ormai presunta “modernità”. E siamo perfettamente convinti che per porre fine a questi scempi, non bastano da sole le leggi. Infatti le norme che pure sono state prodotte, che è stato importante produrre, non sono valse a gran che. La soluzione non va trovata solo sul piano del diritto. Va riscoperto il senso delle cose e della vita.
Scriveva il prof. Mario Alcaro nel 2006: “…nella tarda modernità, con la crisi dell’idea di progresso e del mito delle magnifiche sorti e progressive dello sviluppo economico e tecnologico, si comincia ad intravedere che la vita umana, privata del suo radicamento nel contesto naturale, perde ogni giustificazione. Non solo la vita, a dire il vero, ma anche la morte”
I riti tribali sono una scelta legata ad una tradizione che può non essere condivisa; la morte di un lavoratore è una “scelta” fatta dal “mercato” e dalla necessità (di chi?) di produrre sempre di più a costi sempre più bassi.
Ma quanto “costa” in termini sociali le tante vite perse sul lavoro? E quanto quelle sulla strada (altro tributo alla presunta “modernità)? Il battage pubblicitario dei media e del governo Berlusconi, si sa, va in ben altra direzione; la sicurezza è prendersela con i più deboli, con i più poveri, con, per dirla con Frantz Fanon, “i dannati della terra”.
Enzo Falco