martedì 29 dicembre 2009

I Regi Lagni, da simbolo del degrado a simbolo della rinascita


La vita di un territorio, così come quello delle persone, è caratterizzato da elementi simbolici. Quello di Caivano è sicuramente rappresentato dai Regi Lagni (la più grande opera idraulica mai fatta dall’uomo). Quando furono realizzati consentirono la trasformazione della palude, carica di malaria e cose negative, in una delle terre più fertili della Campania felix. La regimentazione delle acque nei canali da problema si trasformò in opportunità, perché l’uomo governava un fenomeno negativo trasformandolo in risorsa. L’acqua che rendeva paludoso il territorio, una volta ricondotta entro i canali, bonificava il terreno e, poteva essere utilizzata opportunamente nei momenti di siccità per l’irrigazione o, raccolta nelle vasche, per la macerazione delle canapa. La coltura della canapa era, infatti, rigogliosissima e, al di là del latifondo e di un lavoro durissimo, c’era, per l’epoca storica, una buona economia e saldi principi etici legati profondamente alla cultura contadina, povera ma dignitosa.
Poi arrivò il mito della industrializzazione; le aree industriali crescevano a dismisura sotto l’impulso dei finanziamenti a imprenditori non sempre seri che predevano i soldi e poi scappavano; poi arrivò per molti comuni la speculazione edilizia senza i servizi fognari e i Regi Lagni si trasformarono in una fogna a cielo aperto. Non bastarono i diversi depuratori, né l’idea malsana di cementificarne gli argini. Poi la stessa agricoltura si trasformò in una sorta di piccola industria dove il senso del produrre non era più il cibo per l’alimentazione umana, sicuro e saporito, ma produrre di più e a più basso costo, come se i friarielli fossero bulloni, pezzi meccanici e non cose buone per sé e per i propri figli. Gli effetti devastanti sono, ancora oggi, i cibi avvelenati dalle plastiche bruciate e l’azzeramento di un paesaggio agricolo tra i più belli mai visti, caratterizzato dalle “viti maritate ai pioppi”, segnate ancora sulle antiche mappe.
Da lì il degrado ambientale, da lì il degrado politico, sociale e culturale.
La domanda che si pone è: era inevitabile tutto questo? come è potuto accadere?
Ho sempre creduto che la politica e l’amministrazione siano state fortemente responsabili di tale degrado, ma continuo a pensare che c’è anche una responsabilità collettiva. Una comunità è tale se preserva ciò che ama dal degrado e se è protagonista, dal semplice voto ad un candidato alla funzione civile e sociale che deve sempre esprimere. E’ un atto d’amore che deve esprimere verso la propria terra, verso se stesso e verso i propri figli.
Da questo nessuno può sfuggire.
In primis, ovviamente, la classe politica. Poi a seguire chi ha maggiori possibilità di discernere il bene dal male: insegnati, professionisti, intellettuali, le forze sociali, i giovani…
Come scriveva Roberto Ciuni, per Napoli, su “Il Mattino”: “… ha bisogno di cambiare l’atteggiamento dei suoi punti di leadership… ha bisogno che queste plasmino in termini moderni, attuali, una forma mentis popolare arretrata, ferma alla mano tesa. Perché soltanto un movimento popolare può cambiare gli uomini al vertice e così cambiare le cose...."
Ora c’è un progetto di riqualificazione dei Regi Lagni che la Regione ha messo in campo che, sulla carta e per la dotazione economica di partenza, sembra un’ottimo punto d’attacco. Ne abbiamo parlato con l’Assessore Nappi in occasione del Terra Madre Day sui “fagioli ai tempi della canapa”.
Ma se un Ente, anche autorevole, interviene sul nostro territorio, c’è bisogno che la cosa non passi sulla nostra testa, ma che la comunità caivanese stessa diventi protagonista di questo processo di riqualificazione. E’ di pochi giorni fa la notizia di carcasse di agnelli gettate in modo criminale nel canale e lungo le ripe. Insomma c’è la necessità di esprimere un nuovo e diverso protagonismo, anziché essere passivi spettatori di “una cosa che passa”.
Sarebbe, questa volta, davvero grave e irreparabile. Un’altra, l’ennesima, occasione mancata.
Facciamo in modo che tutto questo non accada mai più.
Chi in queste ore sta decidendo schieramenti e candidati sindaci rifletta bene, rifletta molto….

venerdì 25 dicembre 2009

Da "Libro d'amore e d'anarchia di Mario Mastropaolo

“Quando tutti avranno smesso di spiegare il perché delle cose,
solo allora capiremo che la luna esiste per partecipare ad un incontro d’amore,
la risacca per ricordare la pulsazione dell’universo
e la sinfonia, il suono registrato dall’ anima, di un mare in tempesta.
Perché solo quando finiscono i perché delle cose,
emerge il mondo dell’essere.
Tutto è.
Un movimento costante, infinito,
di una pulsazione,
di un cuore che consente attraverso un battito,
il movimento della vita”

Auguri a tutti di Buon Natale e Felice Anno Nuovo...

venerdì 11 dicembre 2009

I fagioli del "cannavale"... i Regi Lagni... il futuro di Caivano







Enzo Falco intervista Gianfranco Nappi, Assessore Regionale all'Agricoltura, nel giorno di Terra Madre Day il 10 dicembre al Teatro Caivano Arte, dopo le straordinarie suggestioni della proiezione del film-documentario di Ermanno Olmi.

E' il giorno che celebra il legame privilegiato con il territorio, e l'Assessore ringrazia Carlo Petrini e Slow Food perchè "Terra Madre è l'iniziativa di globalizzazione buona". La dimostrazione che la rete è un moltiplicatore di amicizie per le idee che rappresenta Slow Food, e l'invito a tutte le Comunita del cibo della Campania ad essere presenti al Salone del Gusto di Torino nel 2010.
Caivano sarà coinvolta dal progetto che attiene al risanamento dei Regi Lagni, l'opera di ingegneria idraulica compiuta dai Borboni, e che necessita di una grande opera di risanamento ambientale con i suoi 500 km di canali. Già nel 1987 in un convegno a Nola - ricorda Nappi - si sognava la navigabilità dei Regi Lagni, ed oggi il progetto sta per diventare realtà, in un'area ostile che "non sentiamo più nostra, come pezzo di storia e di territorio". Il tempo previsto alla realizzazione è di 10 anni, in un count-down visibile che dia l'urgenza del tempo che passa. E la rete sarà utile a controllare e a partecipare. Nel progetto è inserito anche il recupero del Real Sito di Carditello, dove sarà inaugurato l'orto della biodiversità a cura dell'Università Federico II, dove decine e decine di ortaggi, legumi, e prodotti orticoli saranno coltivati in un grande giardino della conservazione di secoli di sapienza e di cultura agricola, un orto botanico del Mediterraneo dove visitare, acquistare e assaggiare i prodotti. Ritornando sui Regi Lagni, contestualmente al risanamento si comincerà ad alberare, a ricostruire il bosco e a dare adeguata attenzione al sistema di depurazione. "Un appello ai Comuni a ridosso di quest'area, segnalate le aree interessate per ricomprenderle nel progetto organico", l'agricoltura, afferma Nappi, ha bisogno di anni per restituirla ad una dimensione ambientale corretta. Il cruccio è di non aver difeso abbastanza il territorio, la pressione omologatrice della grande distribuzione e la massificazione pubblicitaria hanno mancato la cura necessaria a prodotti alimentari dimenticati: "il nostro futuro è nel piatto di fagioli che mangeremo dopo".
I "fagioli del cannavale", spiega Franco Mugione dell'azienda Futuragricola 2000, si arricchivano del nutrimento dato al terreno dalle foglie di canapa coltivata nella medesima area, e che, dopo la “spenta”, sistema di battitura degli steli per liberarli dalle foglie, fertilizzavano il territorio. Dopo 60 anni che non si producevano più, li assaggiamo come zuppa accompagnati da scarole, o insieme alla pasta in versione bianchi o rossi. E sono fagioli gustosi, morbidi, saporiti, in abbinamento a 'o vino piccerillo, prodotto da un'uva locale a bacca rossa allevata maritata a pioppi, dal sentore di fragola fresca e di buona acidità.
Poichè "le idee buone camminano sulle gambe degli uomini", raccomanda Falco, "di molti uomini e molte donne, dalle comunità che hanno il compito di costruire il futuro per sè e per le generazioni future", che il 10 dicembre, giorno di Terra Madre Day; che la Madre Terra sia propizia per tutti!
(Articolo e foto a cura di Michela Guadagno)

sabato 5 dicembre 2009

i fagioli ai tempi della canapa....

Dopo la coltivazione della canapa c’era una volta la coltivazione dei fagioli. Si chiamavano i “fagioli del cannavale” ed erano, così come ce lo raccontano gli anziani, davvero straordinari. Si arricchivano del nutrimento che il terreno aveva dalle foglie di canapa che, dopo la “spenta” (un sistema di battitura degli steli per liberarli dalle foglie), fertilizzavano il terreno. Erano 60 anni che non si producevano più. Molti ne hanno sentito parlare, ma non li hanno mai assaggiati… Era tempo di riprenderne la produzione. L’Azienda agricola Futuragricola 2000 di Franco Mugione, dopo l’esperimento della canapa, ha ripiantato i fagioli di cui gli aveva parlato il padre.
Ma come spesso abbiamo detto l’agricoltura non può non essere vissuta, così come lo è stato per secoli, anche come grande àncora di salvezza dal punto di vista ambientale. “Potranno “i fagioli del cannavale” – afferma Enzo Falco, ispiratore di tutte queste iniziative - salvare il nostro territorio sempre più avvilito da emergenze ambientali che interessano direttamente la salute dei nostri cittadini? Può l’agricoltura biologica salvare la qualità dei nostri prodotti agricoli? Bisogna sperimentare nuove forme d’acquisto collettivo, attraverso i gruppi d’acquisto solidali, per dare più soldi agli agricoltori/produttori e far risparmiare i consumatori? Di tutte queste cose ne parleremo nell’ambito del più grande evento internazionale sull’agricoltura e sugli agricoltori “custodi”, cioè “Terra Madre Day” organizzato da Slow Food Internazionale”
E quale straordinaria occasione per vedere finalmente in una sala il grande film/documentario di Ermanno Olmi su “Terra Madre”? Il più grande atto d’amore, dopo “L’albero degli zoccoli” all’agricoltura, alla Terra, Madre di tutti noi…. Il regista, infatti, ci racconta degli ultimi tre convegni di Terra Madre a Torino. In quelle occasioni (e in particolare nel 2006) Carlo Petrini, ideatore di Slow Food, è riuscito a far giungere nel capoluogo piemontese persone che, in ogni angolo del mondo, la terra la amano, la coltivano e, soprattutto, la rispettano. E’ un documentario di denuncia quello di Olmi. Denuncia contro le sopraffazioni che anche in questo campo non si scontrano con i rigori della legge perché è il Dio Mercato che detta le non regole del liberismo più sfrenato. Ma non è solo questo. Olmi porta sullo schermo un atto di amore profondo che passa dall’elegia sulla vita a contatto con la Natura alla rispettosa e quasi invidiosa riflessione sulla vita di un uomo che ha avuto il coraggio di abbandonare la civiltà dei consumi per scegliere di vivere in un modo radicalmente diverso. Olmi ci ricorda anche che qualcuno ha pensato di preservare, nel Nord del nostro continente, i semi che rischiavano di scomparire in modo definitivo creando una sorta di Giardino dell’Eden nel ghiaccio. La Cineteca di Bologna, che è intervenuta nella produzione, è sicuramente consapevole di avere contribuito a creare un film che è un seme. Il suo compito è ora quello di conservarlo ma anche di metterlo a dimora ovunque sia possibile perché faccia maturare quel frutto prezioso che è la consapevolezza. È proprio vero, come dice la guru indiana dell' agricoltura, Vandana Shiva, che i bambini americani obesi e quelli africani scheletrini sono il prodotto di uno stesso sistema di sfruttamento alimentare.
Il dato più importante del Terra Madre Day sarà la centralità del “mangiare locale” e l'affermazione di alcuni punti chiave:
• il cibo è un diritto di tutti
• ogni popolo deve poter decidere cosa coltivare e cosa mangiare (sovranità alimentare)
• l'agricoltura di piccola scala, delle comunità locali, è il futuro
• la biodiversità agricola, alimentare e culturale deve essere preservata
• tra agricoltura e ambiente deve esserci una forte correlazione (l'agricoltura non più essere considerata un comparto economico, produttore di materie prime, sottoposto alla legge della domanda e dell'offerta)
• il commercio deve essere equo, solidale e sostenibile, cioè di prossimità.
A Caivano, il 10 dicembre, al “Cinema Teatro Caivano Arte”, a partire dalle 17,00, fino alle 21,00, avremo di seguito:
- La proiezione del film di Ermanno Olmi (unica possibilità di vederlo visto che non sarà distribuito nelle sale);
- Una mostra mercato di prodotti biologici;
- Utili indicazioni su come costituire e come funziona un gruppo d’acquisto solidale;
- Un’intervista a tutto campo di Enzo Falco all’assessore regionale all’agricoltura, Gianfranco Nappi, sul tema “L’agricoltura può salvare il nostro territorio?”;
- Infine l’assaggio, dopo 60 anni, in diverse modalità, dei “fagioli del cannavale”, cucinati dall’Hotel Ristorante “Il Roseto”.
Insomma un ennesimo atto d’amore nei confronti di Caivano… che l’Associazione “Amici di Ideacittà”, in collaborazione con “La Fonte Gruppo d’Acquisto Solidale”, la Regione Campania, Slow Food Campania, Cinema Teatro Caivano Arte, Futuragricola 2000 e Ristorante Hotel Il Roseto, vuole fare.
Attenzione: l’accesso è libero ma bisogna prenotarsi inviando una mail con i propri dati all’indirizzo: enzo.falco2@gmail.com

mercoledì 2 dicembre 2009

Risultati finali del sondaggio...

Vince a sorpresa Pasquale Sullo il sondaggio come candidato Sindaco del Centrosinistra.121 i voti per lui contro i 114 di Enzo Falco. Forse scontato, ma non troppo, il risultato del Centrodestra che vede Pippo Papaccioli prevalere con 46 voti su Peppe Celiento che si è fermato a 39. Interessante il dato su "altri" che, mentre per il Centrosinistra è un "fisiologico" 37 voti, per il Centrodestra supera con 57 voti anche lo stesso Papaccioli. Interessante il dato complessivo dei "partecipanti" 525 votanti, buono per essere la prima volta ma assolutamente insufficienti per una reale partecipazione alle sorti della nostra cittadina. Quello della partecipazione è e rimane la vera sfida per le nostre comunità e per il prossimo Consiglio comunale, maggioranza e minoranza. La sfida della nostra modernità passa solo ed esclusivamente attraverso una partecipazione più attiva e consapevole dei cittadini...

mercoledì 18 novembre 2009

Eurocompost querela Enzo Falco, il giudice lo assolve

Come tutti sanno il sig. Mormile, proprietario di Eurocompost, mi querelò perchè mi ero permesso di scrivere una serie di comunicati stampa, aver pubblicato una videodenuncia sul mio blog (www.caivanosara.blogspot.com) e un manifesto, in cui lamentavo l'impossibilità di vivere con quelle puzze (spero che qualcuno le ricordi ancora, costretti in agosto a restare chiusi in casa con le finestre sbarrate). Il giudice aveva già una prima volta archiviata la querela nei miei confronti, opposta una seconda volta dall'avvocato del sig. Mormile, è arrivata finalmente l'archiviazione definitiva.
Molto interessante la motivazione della sentenza di archiviazione.
"Va accolta la richiesta ...in quanto l'autore dello scritto esercitava il diritto di cronaca e di critica, dei quali sussistevano i presupposti. .... La decisione pronunciata dal TAR Campania in data 02.07.09 con la quale veniva parzialmente accolto il ricorso di Eurocompost avverso il provvedimento del Comune di Orta di Atella, non sposta i termini della questione, perchè il giudice amministrativo non negava l'esistenza del "disagio" denunciato dal Falco, il quale viceversa veniva assunto quale presupposto di tutto il ragionamento, ma censurava l'operato della pubblica amministrazione, per non aver compiuto un'istruttoria adeguata in merito al nesso causale tra l'odore sgradevole e l'attività del ricorrente; tale decisione, per quanto in questa sede può valere una sentenza non definitiva, non dimostra, però, che il Falco scriveva il falso, perchè questi precisava espressamente che non esistevano dati scientifici per individuare la fonte dei disagi avvertiti dai cittadini....".
Ora, sta di fatto che, dopo la chiusura di Eurocompost e/o il parziale funzionamento per il trattamento delle materie già stoccate, quella puzza non si sente più in modo così incessante e costante nel tempo.
Abbiamo risolto i nostri problemi ambientali. Certo che no. Bisogna mettere sotto controllo i continui fuochi di materie non meglio precisate, bisogna bonificare i Regi Lagni e le terre agricole di questo nostro territorio, bisogna mettere sotto controllo i due depuratori di Napoli Nord e quello in località Omomorto tra Acerra e Caivano.
Insomma non bisogna solo difendersi ma contrattaccare, altrimenti, tra poco ci ritroveremo punto e a capo.

venerdì 30 ottobre 2009

Il paradosso...

Abbiamo tutti saputo e "visto" in televisione la notizia dell'attentato all'ex Sindaco Papaccioli e tutti in un modo o nell'altro gli abbiamo espresso la solidarietà che, in queste circostanze, credo, sia doveroso dare. Ovviamente non sono mancate le "malelingue" di chi non si è spiegato il perchè di un attentato nel momento nel quale non ha una carica pubblica decisionale. Tra le altre cose non è stato nominato nemmeno coordinatore del PDL, quindi non c'è nemmeno un ruolo politico. Ma noi non stiamo dietro le malelingue e continuiamo a sostenere che fatti del genere avvelenano il clima politico caivanese, in particolare nell'approssimarsi delle elezioni amministrative, il che consiglia un abbassamento dei toni generale da parte di tutti e un'assunzione di responsabilità che tenga lontano certi ambienti. Ma una riflessione critica bisogna pur farla... Perchè l'ex Sindaco ha avuto la solidarietà pubblica, con tanto di manifesto pubblico, dal PD e non invece dal suo partito, il PDL?
Sarebbe davvero interessante avere una risposta...

giovedì 22 ottobre 2009

Gli inciuci, la politica e gli inciucisti…

Ci sono persone che, ancorch’è hanno fatto politica per anni, non hanno ancora capito che la politica non è quella fatta con gli inciuci. Eppure continuano imperterriti a dire e a non dire, ad offrire la parolina appena accennata, la “bacchetta” messa nel momento giusto al posto giusto. La loro preoccupazione non è certa il bene della città ma gli interessi personali. Solo ed esclusivamente questi, ciò che fa bene alla propria tasca e al proprio ego. Una sorta di frustrazione che estrinsecano nell’elaborare strategie improbabili, che hanno sempre perso (e continueranno a farlo) e che hanno sempre lavorato “contro”, sottotraccia, mai a viso aperto.
La politica è una cosa lineare… semplice…
Se si è d’accordo si procede e si va avanti insieme, altrimenti "ognun per sé"… poi si vede chi vincerà!

venerdì 16 ottobre 2009

Tu vuo' fà l'amerikano....

E' quasi il titolo della famosissima canzone di Renato Carosone, in realtà è un riferimento all'andamento delle trattative per le elezioni amministrative a Caivano. Che spaziano tra improbabili alleanze e probabili rotture (non solo delle alleanze stesse). Continua ad esserci la sindrome della vittoria a tutti i costi (qui c'è il riferimento all'amerikano). Che importa se poi non si può governare, che per decidere di fare cose importanti per il paese bisogna passare per l'assenso di personaggi che nulla hanno a che vedere con il bene comune della nostra cittadina. Che cosa bisogna costruire? l'ennesimo "non governo" per Caivano? Come si fa a dare credito chi a Parigi sta con Sarkozy e a Roma vuole stare con Bersani... Non c'è invece, in questo momento di crisi epocale per il nostro Paese, in questa situazione di latente pericolo per la nostra democrazia, frutto della "non politica" e della "non etica" del Presidente del Consiglio che ha ridotto la nostra Bella Italia ad un "puttanaio nazional-popolare", l'esigenza di mettere la politica e l'etica a fondamento del progetto dello schieramento che può e deve salvare Caivano dal degrado, civile, culturale nel quale è caduto?
Invece di puntare alle necessarie, fresce e pulite, risorse che ci sono nel nostro Comune, si vuole percorrere la strada stretta e asfittica dei numeri (potenziali). La politica è una cosa importante e seria.
Non ha bisogno di ragionieri, ma di idee e di passione...

sabato 3 ottobre 2009

La buona politica

Giuseppe Tornatore, nel film Baaria, parla della buona politica di una volta, del valori, dei sentimenti, della legame tra le lotte contadine e alcune conquiste sociali. Lo stretto legame tra lotte e conquiste è fondamentale se vogliamo comprendere meglio la crisi di valori che sta attraversando la nostra società. Guai a immaginare che le conquiste fatte in tutti questi anni, in particolare dal dopoguerra a oggi siano il frutto di un “regalo”, di “concessioni”. Se non ci fossero stati gli uomini che, al di là delle rispettive appartenenze, hanno vissuto la passione della politica come valore fondamentale per la trasformazione delle miserevoli condizioni di vita di gran parte del popolo, oggi non saremmo qui, ancora con grandissimi problemi da risolvere, ma non certo con il problema della fame e dell’istruzione. E’ la tensione morale, la voglia di cambiare, ovviamente non solo di pochi uomini dediti al sacrificio, ma un’intera comunità che diventa protagonista della propria storia e si riscatta.
E’ la storia di un’identità di un luogo, di un paese, di una comunità.. che, nel tempo, la smarrisce e si perde e con essa si perdono pure le persone.
La storia di Baaria è anche la storia di Caivano. Si potrebbe fare un film analogo. Finanche i personaggi “particolari” alla Beppe Fiorello potrebbero essere rappresentati.
Abbiamo di nuovo bisogno di quegli uomini e di quelle storie… abbiamo bisogno della buona politica.

giovedì 24 settembre 2009

Vincere o governare? (qualcuno soffre della “sindrome della vittoria”)

Certo è bello, anzi bellissimo vincere. Il centrosinistra c’è riuscito, dal 1994, tre volte di fila (Ciccio Russo, Franca Falco e Mimmo Semplice). Il centrodestra due volte di seguito (Pippo Papaccioli).
Ma quali amministrazioni hanno governato effettivamente, nel senso che hanno determinato una svolta in uno o più settori? Il centrodestra non ha determinato alcunché, non solo perché la maggioranza si è sciolta come neve al sole nel giro di pochissimo (la prima volta non ce l’aveva nemmeno la maggioranza). Il centrosinistra lo ha fatto sicuramente nell’Amministrazione Russo, poi Falco (ma già risentiva di qualche piccola “tara” al “centro”) e sicuramente la prima parte dell’Amministrazione Semplice (già troppo compromessa da un “centro” trasformistico che ha determinato i guasti che ancora ci portiamo dietro).
Perché quelle Amministrazioni hanno determinato qualche cambiamento misurabile, intellegibile agli occhi dei più? Per due ragioni: la prima è che avevano ancora una impostazione fortemente caratterizzata sul piano politico (c’era una scelta di fondo politica in s’è, c’erano partiti che chiedevano conto ai “propri” amministratori , attraverso riunioni tra addetti e assemblee pubbliche, c’era un richiamo evidente non solo al bene collettivo ma ad una etica dell’impegno attivo che è sempre stata la bussola, in particolare, della sinistra); la seconda è che c’è stata continuità amministrativa (ci vuole tempo per definire una strategia e portarla a compimento (le opere pubbliche, strumenti di gestione della cosa pubblica, risanamento finanziario).
Perché è entrato in crisi questo modello? Perché non c’è più la scelta politica di fondo, non c’è selezione della classe dirigente, ci si affida a “chi ha i voti” per vincere a prescindere dalle capacità dalla gavetta che ciascuno deve fare prima di assumere un incarico rilevante all’interno di un partito o peggio ancora delle istituzioni. Si diventa subito “esperti” e chiunque può fare il consigliere, l’assessore, il sindaco. E questo, ovviamente, fa nascere il “trasformismo”.
L’imperativo categorico è “vincere” a tutti i costi. Anche se questo significa non riuscire a governare. Questa è la sindrome di cui soffrono molti politici caivanesi…
Il problema di Caivano è di essere governata, possibilmente bene. E non basta un programma elettorale, serve un progetto ambizioso per la nostra città cui tutti, in primis i cittadini, devono contribuire. Non serve un sindaco “padre-padrone”, ma una squadra di cui il sindaco è l’allenatore che mette insieme, sa scegliere chi deve giocare e cosa bisogna fare per raggiungere gli obiettivi.
Insomma è una comunità intera che deve decidere d’incamminarsi verso un riscatto vero e verso un futuro migliore per se stessi e per i propri giovani.

domenica 30 agosto 2009

"Campania profondo nero"

La situazione ambientale della Regione Campania è gravissima. Chi ha letto l’articolo di Claudio Pappaianni, pubblicato dall'Espresso, dal titolo "Campania profondo nero", si rende conto che non c’è più tempo da perdere. Nell'articolo si legge: "Le risultanze delle complesse indagini hanno evidenziato la presenza, in concentrazioni elevate, di sostanze persistenti tossiche e cancerogene... I valori in alcuni casi superano anche di migliaia di volte la soglia consentita, in alcune aree si concentrano sforamenti sia di idrocarburi sia di cromo. Dati agghiaccianti....... la presenza massiccia e diffusa di pesticidi ormai fuori legge da anni, come il Ddt, passa quasi in secondo ordine di fronte al cocktail micidiale di sostanze chimiche ritrovato in alcuni terreni coltivati. Da febbraio tutto è rimasto fermo, almeno nella sostanza. A inizio giugno dal Commissariato parte la relazione che scotta. Si muove solo la prefettura di Caserta, che organizza un incontro con gli uomini del Nucleo tutela ambiente dei Carabinieri di Caserta, della Guardia di Finanza e della Polizia, per un'illustrazione approfondita dello studio. Poi, il silenzio."
Anche questa idea di tenere segreti i dati è allarmante. Bisogna subito renderli pubblici, ma ancora di più avviare finalmente quella bonifica del territorio che si richiede da tempo (vedi l’articolo sulla canapa). Di questo soprattutto dovrebbero discutere le forze politiche per la prossima scadenza elettorale caivanese….

lunedì 24 agosto 2009

La fascia grigia....

C'è una "fascia grigia", in politica come nella vita, che è fatta di persone e gruppi che si alleano sempre con i "vincenti"... anzi determinano addirittura, a seconda della loro alleanza la vittoria degli uni sugli altri.
Ovviamente "la fascia grigia", quella fatta di persone ed interessi consolidati e "pregnanti", detta legge e fa il bello e cattivo tempo. E gli stupidi che vogliono vincere, alleandosi con la "fascia grigia", in realtà perdono due volte... perdono gli uni e gli altri..
Finchè ci saranno le "fasce grigie", in politica come nella vita, un paese, una comunità difficilmente potrà fare bene!!!
Per questo ci vuole uno scatto d'orgoglio e bisogna assumere la questione morale come principio fondante del fare politica, riscrivendo le regole stesse del fare politica. Bisogna combattere non solo per vincere, ma soprattutto per governare e governare bene!!!

lunedì 17 agosto 2009

Continua la raccolta della canapa sativa

Da Caivano una ulteriore risposta alla bonifica e alla rigenerazione dei terreni, per un rilancio dell’agricoltura
(foto di Mariano Ummarino)

E’ del 9 agosto la notizia dell’investimento della Regione Campania di 50 milioni di euro per il risanamento dei Regi Lagni, diventati una fogna a cielo aperto, e oggi con la raccolta della canapa sativa si da un ulteriore contributo al tentativo di dare di nuovo dignità ambientale alla “terra dei fuochi”.

Si sa che tutta la fascia dei Comuni a nord di Napoli e a Sud di Caserta, dal nolano al litorale domitio, è il territorio più inquinato dalla immondizia, dei cittadini che sversano dovunque ai rifiuti pericolosi smaltiti illegalmente dalla camorra, dagli errori di cementificazione dei Regi Lagni, ai depuratori insufficienti e non funzionanti, dall’agricoltura avvelenata dai diserbanti ai Comuni senza fogne che sversano illegalmente i liquami dei loro cittadini, dall’incuria delle pubbliche amministrazioni al degrado e abbandono da parte di contadini che non prendono un euro a fronte dei propri sacrifici economici e umani.

Ci sono volute le 100.000 firme raccolte dalla Coldiretti e da altrettante organizzazioni e associazioni ambientaliste che chiedevano le bonifiche dei terreni; c’è voluta una costante attenzione d’allarme da parte della stampa sul tema del mare inquinato e non balneabile, quest’anno particolarmente drammatico.
Oggi finalmente può partire un percorso virtuoso.


Dalla Regione Campania, con lo stanziamento dei 50 milioni di euro sui Regi Lagni e dalla testardaggine di Assocanapa Campania diretta da Michele Castaldo ed Enzo Falco e da un agricoltore coraggioso come Franco Mugione di Futuragricola 2000, azienda orticola caivanese che hanno, dopo il convegno organizzato il 4 aprile u.s., seminato due ettari di canapa e oggi, anche se un po’ in ritardo sui tempi che conoscevamo, stanno raccogliendo queste bacchette di quattro metri e sessanta, summa botanica di straordinarie proprietà benefiche per i terreni e per le persone. De resto la coltivazione sperimentale ha confermato le caratteristiche di pianta ecologica della canapa: nessun trattamento, nessun diserbamento, niente innaffiamento. E adesso inizia la ricerca applicata con il CNR e con l’Università, per la plastiche biodegradabili, per i materiali compositi per la bioedilizia, per la biomassa. Ma la sfida rimane la filiera tessile per la memoria ancora viva in questi luoghi di tovaglie, asciugamani, lenzuola, capi di abbigliamento con caratteristiche di pregio di una fibra naturale molto resistente.

La strategia deve essere chiara. Bisogna rimettere sotto controllo gli sversamenti illegali nei Regi Lagni, bisogna potenziare e far funzionare bene i depuratori, bisogna rinaturalizzare le sponde per un ulteriore processo naturale di fitodepurazione, bisogna investire i soldi già stanziati per le bonifiche dei terreni e, prima di ritornare a prodotti destinati all’alimentazione umana, far rigenerare i terreni dalla coltivazione della canapa che, proprio in questi Comuni, ha rappresentato fino agli anni ’70 la coltura prevalente. Poi bisognerà scegliere il destino finale di questi territori: un parco agricolo dei regi Lagni nella parte est nolano-acerrano, per dare valore aggiunto alle produzioni ortofrutticole (gli orti di Napoli) e un distretto agroalimentare di qualità incentrato sulla mozzarella di bufala ad ovest area più propriamente casertana. Entrambi incentrati su un processo di certificazione ambientale di prodotto, di processo, aziendale e territoriale, così come sta facendo Parma con il suo distretto agricolo di qualità.

Se mai si inizia, mai riusciremo a rivitalizzare una fascia territoriale strategica per la Campania perché connette l’area metropolitana di Napoli, fortemente conurbata a quella rurale dell’entroterra campano che conserva straordinarie pecularietà, agricole, artigianali e ambientali.
Del resto se non ora, quando?

sabato 15 agosto 2009

Iniziata la raccolta della canapa a Caivano






Finalmente è iniziata la raccolta della canapa... la tenacia e la determinazione mia, di Michele Castaldo e soprattutto dei fratelli Mugione dell'azienda agricola caivanese Futuragricola 2000, ha consentito di avviare finalmente questo esperimento anche a Caivano.. Vi mostriamo il primo atto della raccolta "scippa' 'o cannel"...

domenica 9 agosto 2009

Regi Lagni, via al risanamento

Interessante articolo, uscito stamattina su Il Mattino. Forse si incomincia a fare sul serio, risanando questa grande opera idraulica voluta dai Borboni e rovinata dai contemporanei. Insieme alle bonifiche dei terreni che viaggiano intorno ai Regi Lagni c'è la vera svolta da imprimere al nostro territorio. Insieme alla ripresa della coltivazione della canapa... insieme al rilancio del Parco Agricolo di Caivano.. insieme ad una classe dirigente e ad una comunità intera che vuole riscattarsi e ritrovare l'orgoglio di essere caivanesi!!!

"Sono la maggiore fonte di inquinamento del litorale domiziano. I Regi Lagni, nonostante i costosissimi depuratori che non svolgono il loro ruolo, raccolgono in pratica le fogne non depurate di oltre centro Comuni del Napoletano e del Casertano e le sversano a mare. Ora la giunta Regionale della Campania ha deciso di correre i ripari. Su proposta del presidente Antonio Bassolino, degli assessori all'Agricoltura Gianfranco Nappi e all'Ambiente Walter Ganapini, ha stanziato 50 milioni di euro per la realizzazione di un Piano di salvaguardia e risanamento di una vasta area dei Regi Lagni compresa tra le province di Napoli e Caserta. Gli interventi interesseranno i territori dei Comuni di Castel Volturno, Villa Literno, Cancello Arnone, Casal di Principe, Villa di Briano, S. Maria la Fossa, Frignano, S. Maria Capua Vetere, San Tammaro, Casaluce, Teverola, Carinaro, Gricignano di Aversa, Succivo, Orta di Atella, Marcianise, Caivano, Acerra, Marigliano, S. Vitaliano, Cimitile, Nola, Casamarciano e San Paolo Belsito oltre alle aree dei Consorzi Asi di Napoli e Caserta relativamente agli agglomerati di Acerra, Caivano, Nola-Marigliano, Giugliano, Marcianise e Aversa Nord. Il progetto, che sarà esecutivo fin dai prossimi mesi, prevede l'adeguamento delle attività di depurazione, la regolazione degli scarichi dei Comuni dell'area interessata, delle ASI e un intervento mirato del consorzio di bonifica sulle sponde, a monte e a valle dell'asta principale dei Regi Lagni. Saranno, inoltre, realizzate, in collaborazione con la Provincia di Caserta, nuove griglie di contenimento alla foce delle condotte idriche. Per la realizzazione delle infrastrutture saranno utilizzati materiali edilizi ecosostenibili che favoriscono il risparmio energetico. Verranno, inoltre, realizzati dispositivi per la produzione di energia da fonte alternativa. «Il risanamento dei Regi Lagni è un passaggio fondamentale per il rilancio agricolo e industriale di uno dei territori strategici per lo sviluppo e la crescita della nostra regione», ha dichiarato il presidente Bassolino. La speranza è che questo provvedimento, dopo anni di incuria, sia davvero l’inizio per voltare pagina. Dopo l’emergenza rifiuti, in infatti, l’inquinamento provocato dai Regi Lagni (le cui sponde sono state del resto cementificate accrescendo gli effetti negativi sull’ecosistema e sul mare) è senz’altro la più grossa emergenza ambientale cui la Regione Campania non è riuscita finora a far fronte. L’inquinamento del mare del litorale domiziano (la foce dei Regi Lagni ricade nel territorio di Castelvolturno) infatti è andata via via crescendo proprio per la cattiva o insufficiente gestione dei sistemi di depurazione lungo i Regi Lagni e i mancati controlli dei confronti delle rete fognarie che finiscono in tale canale. Un canale che un tempo, in epoca borbonica, aveva la sola funzione di raccogliere le acque piovane che dalle pendici del Vesuvio confluivano in mare attraversando il Casertano."

domenica 2 agosto 2009

Se i deputati e i senatori del centrodestra rimarranno “peones”…

E’ difficile dare un giudizio politico su quanto sta accadendo a livello nazionale sulla rinascita della “questione meridionale” e sul partito del Sud. Certo è che a quasi 150 anni dall’Unità d’Italia, non siamo mai stati così divisi e lontani, non tanto economicamente (c’è sempre stato un divario enorme), quanto culturalmente, nella stessa concezione dello Stato unitario.
C’era bisogno della nascita della Lega Nord che, indubbiamente quando è nata, ha posto all’attenzione della politica una questione vera, “la questione settentrionale”, anche se oggi si è trasformata in una difesa “feroce” degli interessi del Nord, ma c’è voluto un governo di centrodestra centrato su un asse strategico Lega – Tremonti – Berlusconi dove evidentemente i deputati e i senatori della PDL del Sud non contano assolutamente nulla.
In Campania questo appare oltremodo paradossale, perché i responsabili politici campani della PDL parlano della “pagliuzza” del “napolicentrismo” e non si accorgono della “trave” che potrebbe essere definita “milanocentrismo”, che sposta sistematicamente risorse dal Sud al Nord del Paese.
La motivazione? Nel Sud sprecano le risorse… Ovviamente questa affermazione vale, o dovrebbe valere, per la Campania come per la Sicilia e allora non si capisce perché a parità di analisi si commissaria la sanità campana e non quella siciliana. Non si capisce perché si sbloccano (non sono soldi “nuovi” o aggiuntivi) circa 4 miliardi alla Sicilia e non ad altre regioni del Sud (vedremo in seguito); non si capisce perché si aiutano con soldi freschi i Comuni di Roma e Palermo (amministrati dal centrodestra). Adesso, dopo la presa di posizione dei siciliani Lombardo e Miccichè, Tremonti ha tirato fuori le idee di una nuova Casmez e una Banca del Sud (in realtà di questa Banca ne sta parlando da quando il Banco di Napoli è stato assorbito dal San Paolo di Torino).
E i nostri deputati e senatori, nonché sottosegretari all’economia? Cosa fanno? Stanno elaborando o concorrendo a definire una strategia per lo sviluppo ed il lavoro perchè la Campania vive in modo drammatico, più di altre realtà, la crisi economica con la chiusura di quei pochi centri manifatturieri, con la chiusura dei piccoli negozi, con la chiusura di qualsiasi speranza per i giovani di lavorare e se possibile lavorare al Sud invece di emigrare, nonostante l’una o due lauree? Peraltro vivendo la contraddizione, assolutamente inconcepibile, non solo di emigrare ma di essere anche combattuti ed esclusi da delibere come quella della Provincia di Vicenza sui direttori didattici e sui presidi del Sud.
Così non va. Così rischia l’intero paese.
E’ ora che i deputati e i senatori del centrodestra del Sud si sveglino e smettano di fare i “peones”. Ne guadagnerebbe non solo il Sud, ma l’Italia intera. Sugli strumenti da mettere in campo si può e si deve discutere in modo attento, perché nessuno deve o vuole sprecare altre risorse.

lunedì 27 luglio 2009

Il governo Berlusconi è spudoratamente e pericolosamente nordista ed è contro l’ambiente

Ciò che sta succedendo, di politico, non ha ormai più niente. Incominciano ad arrivare i frutti avvelenati di una politica in cui spicca il razzismo e l’egoismo della Lega Nord che impone al governo sempre e solo gli interessi del territorio che rappresenta.
E’ il caso dello studente napoletano di Treviso, emarginato e deriso dai compagni e assolutamente non difeso dagli insegnanti e dal preside. E’ il caso del pacchetto sicurezza con le scelte vili contro gli immigrati (il reato di clandestinità) e la stupidità delle ronde che incominciano a creare grossi problemi. E’ il caso della mozione shock a Vicenza dove il consiglio provinciale approva con il voto di maggioranza e opposizione la richiesta di non assegnare più i posti di dirigente scolastico ai presidi che vengono dal Sud. Si dice: al Sud le graduatorie sono gonfiate e non rispettando la legge sarebbero favoriti. Se c'è violazione di legge ci sono i Tar e i tribunali. Ma non si può reagire con una delibera razzista.
L’altra grave questione è l’appuntamento con il «conclave» di maggioranza che è confermato anche se rischia di accorciarsi a un giorno dai due previsti. Il presidente del Consiglio deve ancora convincere alcuni ministri a liberare la proprio agenda per il 7 agosto. Di più deve vinvere la diffidenza di Umberto Bossi che non vuol sentir parlare di «verifica» e di «seconda fase» del governo. Il timore che qualcuno voglia mettere in discussione gli equilibri interni alla maggioranza e, magari il ruolo stesso del ministro Tremonti, irrigidisce i vertici del Carroccio. Malgrado Berlusconi continui a rassicurare l’alleato sostenendo che si tratta di un appuntamento necessario ad «evidenziare la mole di attività svolta dal governo» anche per il Sud che «nessuno ha mai parlato di «seconda fase» e di «discontinuità»», il Senatùr non si fida anche perché nella maggioranza resta alta la tensione che coinvolge tutti i parlamentari eletti nel Meridione.
E come potrebbero non esserlo, i “peones del Sud”, visto che stanno ratificando solo le decisioni imposte dalla Lega Nord? Così è per i fondi FAS che vengono stornati dal Sud e dati al Nord; così è per le sballate classifiche delle Università meridionali (il che si tradurrà non già in un recupero di efficienza o con il licenziamento – se davvero le cose stanno così - dovuto dei rettori incapaci, ma in un aumento delle tasse per i nostri ragazzi e per le famiglie del meridione); così è per i Commissariamenti della Sanità in Campania e in Molise e non invece per la Sicilia che ha, secondo i criteri utilizzati dal governo, un deficit peggiore, ma ha al governo un alleato prezioso come l’MPA (la cosa si tradurrà di nuovo in un ulteriore balzello per le famiglie campane e molisane).
E non mi si venga a dire che si sta facendo questo perche al Sud non c’è una classe dirigente all’altezza. Ammettendo come vera questa tesi, queste decisioni non penalizzano le classi dirigenti, ma la popolazione, che sarà costretta a tirar fuori altri soldi che non ha…. E mancheranno ulteriormente quelle infrastrutture necessarie a ridurre il gap con il Nord.
E che dire poi dell’aver esclusa la Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente, che giustamente ce l'ha con alcuni colleghi di governo, rei di aver sottratto al suo dicastero le competenza in materia di valutazione e autorizzazione ambientale in materia di energia (si tratta delle famigerate centrali nucleari che, a loro modo di vedere, non dovrebbero avere alcun controllo da parte del Ministero dell’Ambiente (Sic!)). Ma forse l’hanno esclusa perché del Sud.
Insomma ormai “Il re è nudo” (in tutti i sensi) ed è chiaro che è spudoratamente e pericolosamente nordista ed è contro l’ambiente.
Come bisogna rispondere a quest’attacco? Non vedo, nonostante lo faccia a malincuore, altra soluzione che opporre un partito del Sud che riequilibri le cose, ma che, a differenza della Lega Nord, abbia una politica per l’intero Paese, con una solida cultura antirazzista, progressista, ed all’insegna della solarità. Dovremmo recuperare l’opera dei migliori meridionalisti e dei grandi pensatori come Campanella e Vico, Fortunato e Croce, Rossi Doria e Sereni.

sabato 11 luglio 2009

Tra G8 e Terra Madre...

Che rapporto c'è tra il G8 tenutosi a L'Aquila e il film di Ermanno Olmi, "Terra Madre"? Entrambi parlano della crisi ambientale, del cambiamento climatico, della fame nel mondo, della possibilità di cambiare rotta per non distruggere ulteriormente la nostra (unica) Terra, consumando (distruggendo) tutte le risorse per consentire alle future generazioni (i nostri figli) di avere le stesse opportunità che abbiamo noi.
Il G8, ormai G20 (ma perchè non si ritorna alle Nazioni Unite?)è stato un successo per l'Italia (non sono Berlusconiano), ha avuto qualche risultato interessante (ovviamente da verificare), ma ha avuto nel Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, il vero grande protagonista. Ma a me sono piaciuti di più i volti dei contadini di tutto il mondo che in rappresentanza di 150 paesi, a Torino, nel 2008, sotto l'egida di Slow Food, hanno lanciato l'allarme sulla "proprietà del seme", unica ricchezza dei contadini. In quella sede hanno lanciato l'allarme (che riguarda tutte le comunità del cibo mondiali) su un mondo più giusto, più equo, più sostenibile ambientalmente. L'immagine più forte del film è quella di un ragazzo americano di 15 anni che, avendo realizzato un orto nella propria scuola, ha dichiarato che i giovani saranno quelli finalmente che "concilieranno il genere umano con la madre terra...". Il mio invito è di organizzare a tappeto la proiezione del film, tra gli amici, nelle scuole, dato che sicuramente non entrerà nel circuito distributivo delle sale cinematografiche. Diamoci da fare!!!

martedì 23 giugno 2009

Grazie Franca!!!

Ieri ho partecipato alla festa (di laurea?) della Preside Francesca Falco che, dopo 46 anni di impegno nella scuola, va in pensione. Certo è davvero strano che una persona così piena di energia, che potrebbe dare ancora moltissimo sul piano educativo debba lasciare un “luogo”, una istituzione tanto amata. Si, perché il dato distintivo che ne è uscito fuori (ma questo lo sapevamo già) era esattamente l’amore smisurato per la scuola, o meglio per quello straordinario mondo, fatto di mura, insegnanti, alunni, bidelli (mi piace ancora chiamarli così) che, attraverso anni di impegno silenzioso, trasforma le coscienze delle persone e quindi dei popoli. C’erano tutti. Tutto il mondo della scuola Le era vicino ieri nell’auditorium della sua amata III Scuola Media che, dopo 22 anni di lavoro “sotterraneo” negli scantinati, è riuscita Lei stessa, da Sindaco, a far costruire. Si perché è stata anche Sindaco di Caivano, dal 1997 al 2003, subito dopo Ciccio Russo. Non ha avuto parole lusinghiere nei confronti della politica, ma io che Le sono stato vicino in quei tre anni come assessore, posso dire che è stata anche un grande Sindaco. Può e deve rivendicare moltissime cose realizzate sotto la sua guida. Dall’apertura del Teatro a quella degli impianti sportivi (vincendo un contenzioso proprio contro la ditta dell’attuale presidente della Provincia di Napoli, Cesaro); dalla Caserma dei Carabinieri, con una indimenticabile inaugurazione con Napolitano e la Fanfara dei Carabinieri, alla creazione dell’Igica che, al di là di polemiche, rimane tra le migliori aziende pubbliche per i rifiuti; dai Convegni con Violante a quelli con straordinarie personalità del mondo della cultura. Può e deve rivendicare anche questo impegno perché lo ha svolto all’insegna dei valori e dello stesso insegnamento che ha avuto per la scuola, quello di Lorenzo Milani. Ovviamente sorvolo sugli aspetti più personali, ma non posso non ricordare il richiamo fatto al marito, Peppe Crispino, altro maestro di vita e punto di riferimento per intere generazioni.
Per la scuola e per la politica sono e restano punti di riferimento di valori positivi importantissimi di cui abbiamo bisogno, per poter ancorare il nostro futuro e quello delle nuove generazioni alla costruzione di una vera civiltà contro la barbarie di una presunta modernità fatta solo di volgarità e di vuoto assoluto, fatto di televisione spazzatura e di veline.
Per questo sento di dire: grazie Franca. Per quello che hai fatto e quello che potrai ancora fare con l’esempio e con l’intelligenza della Tua quotidiana azione.

domenica 14 giugno 2009

APPELLO PER CAIVANO

Siamo donne e uomini, cittadini di Caivano, consapevoli che la lotta contro il degrado deve rappresentare una priorità nell’azione politica di ogni amministrazione e che si impongono cambiamenti negli stili di vita e politiche coraggiose se si vuole assicurare un futuro alle generazioni presenti e a quelle che verranno.
Vogliamo impegnarci per dare più forza ad un progetto di emancipazione dei caivanesi e ad una cultura di governo vero della nostra città.
La responsabilità verso Caivano e i Caivanesi è la base del nostro impegno.
Oggi la questione ambientale è, a Caivano, ma non solo, la questione prioritaria in assoluto Noi vogliamo assumerla come uno degli obiettivi prioritari per la prossima elezione amministrativa e per il successivo governo cittadino. Noi caivanesi abbiamo senza altro diritto a respirare un’aria quanto più possibile pulita, a godere di acque non inquinate, a vedere le nostre campagne sgombre da cumuli di rifiuti abusivi e ad essere salvaguardati da qualsiasi forma di inquinamento che possa danneggiare ed intossicare noi e i nostri figli. Aria, suolo, acqua devono essere messi sotto controllo in modo da determinare un progetto di miglioramento complessivo a partire da stili di vita quotidiana più sostenibili.
Partendo dallo studio fatto dalla Protezione civile che ci ha descritto una situazione per il territorio caivanese a dir poco drammatica, e dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente si propone:
- l’eliminazione definitiva delle ecoballe dal territorio caivanese;
- una cintura sanitaria fatta di alberi intorno all’area industriale;
- 2/3 del ristoro ambientale derivante dal CDR va reinvestito nell’ambiente (inquinamento-malattie);
- un percorso virtuoso di certificazione ambientale per le industrie;
- raccolta differenziata delle plastiche in uso in agricoltura;
- raccordo con l’esperienza della Provincia di Benevento di controllo satellitare, in funzione ambientale, dell’intero territorio comunale;
- aiuto alla Polizia Municipale con un corpo di guardie ecologiche;
- numero verde “salva l’ambiente”.
Vogliamo anche una città ben mantenuta, pulita e più bella (partendo da una maggiore partecipazione dei cittadini al bene comune):
- numero verde per i cittadini per le segnalazioni di mal funzionamento della città in modo da controllare e monitorare: orario della segnalazione, orario del passaggio al servizio di competenza, orario dell’intervento, grado di soddisfazione del cittadino che ha segnalato;
- piano straordinario di manutenzione delle strade, dei marciapiedi, in particolare per i diversamente abili, della segnaletica orizzontale e verticale, delle caditoie che emanano, specialmente d’estate, puzze insopportabili;
- un’area verde e per il gioco dei bambini in ogni quartiere di Caivano;
- piano straordinario di rifacimento delle facciate, con risparmio totale dell’ICI per i proprietari che lo fanno e con la possibilità di convenzioni con banche locali per prestiti a tassi agevolati;
- piano straordinario per i balconi fioriti (i cittadini contribuiscono, attraverso un piccolo incentivo, alla bellezza della città)
- convenzione con cittadini e/o associazioni di quartiere per la manutenzione delle aree verdi
- incentivi per la mobilità sostenibile (bici, motorini elettrici, implementazione della navetta pubblica, parcheggi d’interscambio);
- lotta al rumore.
Ma bisogna anche lavorare per una nuova agricoltura sempre più “fattore” di sviluppo e tutela del paesaggio e dell’ambiente:
- No agli Organismi Geneticamente Modificati;
- Sostegno all’AGRICOLTURA BIOLOGICA E QUELLA A LOTTA INTEGRATA;
- Promozione dei PRODOTTI TIPICI E TRADIZIONALI (friarielli, salsiccia di polmone, pane cafone ecc..)
- MENSE SCOLASTICHE CON PRODOTTI BIOLOGICI E TIPICI;
- Sviluppo delle “FILIERE CORTE” (agricoltori-ristoratori, spazio all’interno del Mercato comunale per i contadini caivanesi per la vendita diretta “mercatino della freschezza”)
- PARCO AGRICOLO DI CAIVANO (produzioni tipiche e fattorie didattiche)
- Individuazione di un distretto agroalimentare di qualità sui prodotti orticoli
- Recupero dell’ENERGIA dall’ AGRICOLTURA anche attraverso un intelligente ritorno alla coltivazione della canapa.
Non si può vivere bene senza avere una maggiore sicurezza sociale. Una delle opzioni fondamentali per costruire un Comune forte è e resta la lotta alla camorra nella sua accezione di organizzazione malavitosa e nell’accezione dei mille quotidiani comportamenti camorristici che la gente perbene è costretta a subire. E’ una delle battaglie più importanti per vincere la sfida dello sviluppo del nostro territorio.
Bisogna lavorare:
- ad una maggiore collaborazione con le forze dell’ordine;
- ad offrire opportunità ai cittadini/categorie sociali e produttive di denunciare (in condizioni di sicurezza e incolumità personale e per i propri familiari) le innumerevoli violenze che subiscono;
- a infondere nei giovani, in collaborazione con le scuole, la cultura della legalità;
- a un uso intelligente e mirato delle nuove tecnologie (videocamere) per combattere i fenomeni di illegalità diffusa.
I giovani sono il nostro futuro. E’ una categoria particolarmente a rischio, non solo per la mancanza di lavoro che rimane la priorità assoluta, ma anche e soprattutto per la mancanza di riferimenti culturali. Le agenzie formative tradizionali (famiglia, scuola ecc..) affannano e non riescono a costruire nuove scale di valori. Anche dal punto di vista politico c’è poca attenzione e comunque scarsa considerazione. Partendo dalla rete Informagiovani bisognerà sviluppare un vero e proprio “Progetto giovani”, sfruttando in positivo ciò che in moltissime realtà istituzionali è stato già fatto. Bisognerà partire dalla realizzazione di alcuni centri di aggregazione giovanili autogestiti.
Bisogna investire molto di più in cultura, istruzione e sport. Abbiamo bisogno di più scuola, più teatro e cinema, più impianti sportivi. Il lavoro ai giovani può nascere dalla riconversione ecologica dell’economia e da un mondo del lavoro e dell’impresa (specie nell’area ASI) che investa nelle nuove tecnologie, nei saperi, nella ricerca e nelle professioni. Un altro filone può essere l’autoimpiego, ma solo attraverso un vero e proprio tutoraggio e assistenza da parte delle Istituzioni.
FARE QUESTO SIGNIFICA RIDARE DIGNITA’ ALLA NOSTRA CITTA’ E RITORNARE “ORGOGLIOSI DI ESSERE CAIVANESI”.
PER FARE QUESTO LE PERSONE SERIE DI CAIVANO DEVONO STRINGERE UN PATTO PER CAIVANO, INCOMINCIANDO A SOTTOSCRIVERE QUESTO APPELLO

domenica 31 maggio 2009

Le ragioni di un voto “utile” - Intervista a Enzo Falco

Come mai non Ti sei candidato alle provinciali?
Perché in politica come nella vita, per fare due passi avanti ne devi fare uno dietro. I Progressisti di Caivano, hanno investito su un progetto politico che guarda a Caivano, Cardito e Crispano come un unico territorio di 80.000 abitanti, ma non ha quelle funzioni superiori che gli spetta. Serve una classe dirigente nei tre Comuni che superi il campanilismo e guardi un po’ più in là del proprio naso. Il sostegno alla candidatura di Rocco Saviano è un investimento su questo futuro. Tra le altre cose è uno dei pochi in questo collegio a potercela fare.

Ma l’altra volta fosti candidato alle europee…
Fu una candidatura di servizio che riscosse il successo di 6207 voti. Stavolta non potevo non sostenere Dino Di Palma che, da Presidente della Provincia di Napoli, ha avuto un gesto di affetto nei miei confronti e nei confronti di questo nostro territorio. Spero che i cittadini di questi nostri Comuni rispondano con lo stesso affetto, scrivendo il suo nome, alle europee, a fianco al simbolo “Sinistra e Libertà”

Ma “Sinistra e Libertà” è un partito politico o un cartello elettorale?
Credo che agli elettori vada detta sempre la verità. Il nostro è un cartello elettorale. Ma se riusciamo a superare il 4%, può diventare una vera e propria forza politica di sinistra, moderna, riformista, socialista ed ecologista dalla quale partire per ricostruire una proposta politica “forte” per l’Italia, ormai in una crisi economica grave che rischia di essere pagata solo dalla povera gente.
Per questo il “vero voto utile”, stavolta è a “Sinistra e Libertà”.

Ci sono molte polemiche sul candidato alla Presidenza della Provincia, on. Cesaro?
Non mi piace fare polemiche sulle persone. Però il consiglio che do agli elettori è di analizzare bene i due candidati alla presidenza. Guardate chi sono, cosa hanno fatto nella vita, che cosa dicono del futuro della nostra terra, chi frequentano… Ovviamente lo stesso consiglio vale anche per gli altri candidati. Ciascuno di noi non dovrà poter dire “io non sapevo!!!”

Vedi lo spot elettorale:
http://www.youtube.com/watch?v=_0ViqG-KEO0

e vedi anche il "valore" del Candidato del centrodestra Cesaro:
http://www.youtube.com/watch?v=0bj10vzj_Hc

domenica 24 maggio 2009

Giornalista di boudoir e pennivendolo

Certo è singolare per me dover rispondere a sig. Caputo, alias giornalista (sic!) del Corriere della Città di Cardito che si diletta a fare il tifoso più che a fare informazione. Cresciuto alla corte del re sole di Afragola, senatore e sindaco, Nespoli, evidentemente è abituato a essere chino e prono, da vero suddito qual è.
Viene a disquisire di destra e sinistra quando il suo curriculum vitae è segnato da sbalzi di qua e di là, nella migliore tradizione dei campioni di “salto della quaglia”, sport nazionale per eccellenza. Non era infatti candidato con Barra, a Cardito (sostenuto da una coalizione fatta da PRC, SDI, ITALIA DI MEZZO, UDEUR E IDV), prima di diventare il suo più feroce nemico? Non era candidato a Crispano? E adesso per chi fa il tifo? Salta da una parte all’altra come uno dei personaggi di Pirandello, “in cerca d’autore”, o di posto?!
Ora delle due l’una, o lo è o ci fa.
La cosa, in realtà, è poco interessante. Interessa di più il fatto che si è legato adesso alla corte del “barbutos”, già sindaco di Caivano, dicendone cose mirabolanti. Ora il nostro pseudo giornalista ha mai visto un consiglio comunale di Caivano? Ne ha mai fatto un resoconto? Ha mai raccontato le cose mirabolanti fatte da chi ha (o meglio ha avuto) 14.000 voti?
La risposta è NIENTE, NULLA. E i caivanesi lo sanno.
Solo lui non lo sa, anche se è un giornalista. Per questo era obbligatorio mandarlo a casa.
In quanto ai pochi voti che ho, ringrazio continuamente quei 989 cittadini di Caivano che consentono di mantenere un’attenzione politica sulle questioni ambientali e sociali. Sono pochi ma onesti!!!!
Poi, come si dice, “chi vivrà vedrà!!!”

martedì 19 maggio 2009

Domenica 24 al Tetaro "Caivano Arte", ore 20,30


Grande spettacolo musicale e di cabaret con gli artisti di Tunnel, presentato da Rosaria De Cicco., a Caivano al Teatro "Caivano Arte".
PRENOTA SUBITO I POSTI....
Grazie
Enzo Falco

domenica 17 maggio 2009

Una risposta dovuta a Giuseppe Caputo, direttore del "Corriere della Città"

Gentile Direttore,
nell'ultimo numero del giornale (16.05.09) che dirige, si affermano alcune cose false. Purtroppo non è la prima volta ma, devo dire, quest'ultima merita davvero una precisazione.
1) Lei mi accusa di appoggiare un candidato di destra. Rocco Saviano, per mia e sua conoscenza, ha sempre militato nel Partito Socialista (quello che è restato nel centrosinistra sempre!!!), nella buona e nella cattiva sorte. Difficilmente si trovano in giro esempi di coerenza, visto che ci sono personaggi che saltano di qua e di là e canbiano partito ogni tornata elettorale.
2) Lei mi accusa di aver barattato "due mesi di ininfluente assesorato provinciale, piuttosto che misurarsi in prima persona per affrontare una battaglia di sinistra". Premesso che la nomina ad assessore provinciale è precedente alla decisione sulle candidature e non c'è alcun legame tra le due cose, è indubbio che mi conosce veramente poco e non sa niente delle mie battaglie da, di e per la sinistra, di cui Lei, credo, non sappia neppure il significato. Ha mai letto il libro di Norberto Bobbio sull'argomento?
3) Lei mi accusa di aver avuto paura di confrontarmi con la candidatura di Papaccioli (suo idolo indiscusso!!!). Lei non conosce neppure il sistema elettorale provinciale che non presuppone alcun confronto tra candidati opposti, ma tra i candidati della stessa lista, visto che bisogna avere una percentuale superiore a quelle degli altri candidati del proprio partito. Mettiamo che il suo idolo prenda 8000 voti nel collegio e non viene eletto e Saviano ne prende 4000 e viene eletto al consiglio provinciale. Chi ha vinto? Papaccioli o Saviano?
Credo che Lei debba studiare un pò di più. Fare il giornalista è una cosa seria e si incorre, se non lo si è (serio!), nel reato di falso e diffamazione. Si può essere faziosi (faccia pure il tifo per il suo Papaccioli, senza scrivere che è Sindaco di Caivano perchè non lo è più!), ma attento a diffamare altri con notizie false (peraltro per evidente interesse personale, e stendiamo un velo pietoso sull'argomento).
Perciò dia notizie e si astenga dal fare commenti.
Se poi vogliamo discutere seriamente, si faccia promotore di un confronto a più voci e ne pubblichi gli esiti sul suo giornale. Questo si! sarebbe giornalismo.
Cordialmente (almeno per adesso)
Enzo Falco

lunedì 11 maggio 2009

Dopo la semina a Caivano, la canapa arriva anche nelle goodnews della trasmissione Rai Report



COLTIVAZIONE DELLA CANAPA A CAIVANO: SI RICOMINCIA!
Presenti molte istituzioni, ricercatori e imprenditori alla prima semina sperimentale
di Candida Angelino

Si è tenuta ieri, nell’azienda Futuragricola 2000 srl di Francesco Mugione, a Caivano, la prima semina di due ettari di canapa a livello sperimentale, gettando così le basi per un’effettiva reintroduzione di una coltura che si è dimostrata benefica per l’ambiente e in grado di contribuire ad uno sviluppo sostenibile del territorio.

Michele Castaldo, referente per le regioni Campania e Calabria di Assocanapa, il coordinamento nazionale per la Canapicoltura, sta portando avanti questo progetto con dedizione, col fine ultimo di creare un nuovo rapporto tra agricoltura e industria, rilanciando la nostra regione. “ Questa prima semina – ha aggiunto Castaldo – è una sorta di rito iniziatico per questo paese. E’ l’inizio di un nuovo corso che porta con sé da un lato, ricordi e passioni mai dimenticate, dall’altro una vocazione moderna di un paese che cerca di stare al passo coi tempi. Castaldo non è l’unico a scommettere sulla canapa: molti fra ricercatori, imprenditori e istituzioni hanno presenziato all’evento, testimoniando il loro interesse.

Pippo Papaccioli, sindaco di Caivano, ha ricordato l’importanza che la coltura della canapa ha avuto per la cittadina caivanese nel passato, invocando un binomio tra tradizione e innovazione di cui la prima semina rappresenta il primo passo effettivo; “l’amministrazione comunale non poteva non sposare una tale iniziativa – ha commentato – tenendo conto della funzione di depurazione naturale che la canapa mette in atto, delle tante applicazioni che da questa possono scaturire,
nonché della possibilità di rappresentare una risorsa produttiva e, di conseguenza, occupazionale”.

Da una prospettiva prettamente tecnica è intervenuto l’ingegnere Mario Malinconico dell’Istituto di chimica e tecnologie dei polimeri del Cnr di Pozzuoli, il quale ha sottolineato la competitività della canapa rispetto a tanti prodotti a fibre naturali che da anni si stanno studiando, per incorporarla all’interno di materiali per utilizzi alternativi rispetto a quelli classici, come il ramo tessile. Per i ricercatori, la canapa, in quanto fibra leggera e ad altissima tenacità, si presta molto bene alla realizzazione di pannelli fono-assorbenti, termo-assorbenti, miscelati con resine ecologiche in modo da mantenere il vantaggio ambientale di questo prezioso prodotto. “Ciò che interessa – ha spiegato l’ingegnere – non è solo la canapa in quanto fibra primaria, ma anche i residui della lavorazione della stessa come il presidio della pettinatura, il canapulo, e tutto ciò che è scarto che, combinato con materiali di scarto di altre filiere agro-alimentari, può essere usato per realizzare contenitori, film e vaschette, i quali, a loro volta, possono essere re-immessi nella filiera agro-alimentare o in filiere diverse, come quella dell’imballaggio. Ancora, il fatto di essere una coltura autoctona aiuterebbe l’agricoltura campana a riscoprire una sua antica vocazione, molto spessa frustrata dall’importazione di prodotti, dall’altra parte aiuterebbe a ridurre l’impatto ambientale dei materiali, sostituendo, per esempio, i contenitori in polistirene espanso, che hanno una filiera di smaltimento estremamente complicata. Tutto ciò ben si accoderebbe ad un orientamento legislativo che, a partire dal 2010, vieterà l’uso di sacchetti di plastica”.



La dottoressa Barbara Immirzi, anche lei ricercatrice del Cnr di Pozzuoli ha ribadito l’importanza di un impianto per la creazione di una nuova coltivazione della canapa in Campania, dal momento che la ricerca oggigiorno è interessata a valorizzare tutto ciò che è scarto, tutto ciò che si può recuperare dalla natura, per restituirlo poi ad essa sotto un’altra forma.

Un’altra interessante manifestazione d’interesse è venuta dal dipartimento di ingegneria strutturale dell’Università degli studi di Napoli Federico II, nella persona dell’ingegnere Domenico Asprone: “la ricerca sta verificando la possibilità concreta di sostituire la fibra di canapa alle fibre attualmente utilizzate (vetro, carbonio), per le buone proprietà meccaniche che essa sta mostrando – ha spiegato l’ingegnere – . Il suo utilizzo, inoltre, sembra vantaggioso anche da un punto di vista economico e per il basso impatto ambientale ed energetico in fase di produzione e smaltimento. “E’ importante sottolineare la sostenibilità “sociale” che comporta l’applicazione di rinforzi di questo tipo – ha affermato Asprone – unita, allo stesso tempo, ad una sostenibilità economica e ambientale. La ricerca, pertanto, vuole e deve investire in questo settore, creando anche una filiera corta, dal momento che la canapa, storicamente prodotta in Italia, creerebbe pochi problemi di approvvigionamento”.

"Sul valore e la versatilità della canapa-sia dal punto di vista agronomico che delle applicazioni industriali-è già stato detto molto. A noi di Legambiente,afferma Michele Buonomo, presidente regionale dell'associazione, preme sottolineare l'importanza del fatto che il tentativo di far ripartire la filiera di questa pianta,tanto preziosa quanto ingiustamente dimenticata,avvenga in Campania. E' l'ennesimo segnale dell'esistenza di una rete,fatta da imprenditori,ricercatori,amministratori e forze della società civile,consapevole che il recupero dei saperi tradizionali in agricoltura,coniugato con l'innovazione scientifica e tecnologica,possa rappresentare una delle migliori soluzioni alla crisi di un territorio che è non solo economica,ma anche sociale ed ambientale".

L’assessore alla provincia ai giovani e allo sport, Enzo Falco, che sin da subito ha promosso e appoggiato questa iniziativa, ha spiegato che fosse di fondamentale importanza per una regione come la Campania che, fino a qualche anno fa, produceva il 40% di canapa, recuperare questa coltura e diventare nuovamente protagonista. “E’ l’inizio di un percorso – ha aggiunto – che può portare su più fronti, primo fra tutti, tentare di avere colture di rotazione che migliorino i terreni e li rigenerino; l’altro, dopo aver bonificato molti territori, tentare di impiantare colture non destinate all’alimentazione, proprio come la canapa. La frattura tra mondo agricolo e industriale che finora è stata operata, deve essere ricomposta”. Ancora, l’assessore fa cenno alla memoria del territorio, che porta tuttora dentro questa coltivazione, suggerendo di recuperarla anche per un fattore squisitamente culturale ed emotivo. Sprona alla collaborazione con il Cnr, con l’Università, con la stessa Regione Campania, perché – come spiega – la canapa può inserirsi facilmente nella bio-edilizia, nella la produzione di olio destinato a funzioni terapeutiche, nella ricostruzione di una filiera tessile che rivaluti le fibre naturali. Sostiene che nessuna filiera deve essere esclusa, compresa quella delle plastiche, e che la nostra regione deve riprendere in mano questa ricerca senza lasciare che il primato vada ad altri. Esorta alla costruzione di una filiera equilibrata che soddisfi in primis gli agricoltori e successivamente il mondo della trasformazione. Infine, annuncia che comincia a farsi strada anche a livello ministeriale l’idea di costruzione della filiera, perché la settimana prossima ci sarà un incontro al Ministero dell’agricoltura che mette insieme tutti i possibili protagonisti, concretizzando questa significativa possibilità per l’Italia.

Francesco Mugione, in quanto azienda che si è prestata alla sperimentazione, ha affermato di credere in questo progetto per le tecniche applicative che questo promette e per le nuove possibilità imprenditoriali ed economiche che si prospettano.

L’ingegnere Aldo Mazzarella, ha voluto sottolineare un ulteriore aspetto, non ancora vagliato, ovvero l’utilizzo della canapa nell’ambito dell’efficienza energetica. Ha ricordato che sono stati già effettuati studi sperimentali per la realizzazione di pannelli contenenti canapa, che hanno dato esiti ottimi. L’isolamento termico-acustico di questi pannelli è stato ampiamente testato, e si è mostrato altrettanto efficace rispetto ad altri pannelli realizzati con fibre non naturali. “L’efficienza energetica è importante – ha spiegato Mazzarella – perché non ha compromessi rispetto al ritorno in ambiente. Ha a che fare con la passività degli edifici e, a differenza delle fonti rinnovabili, non ha come controindicazione quella di indurre ad un maggior consumo energetico. Il valore aggiunto della canapa – ha aggiunto l’ingegnere – è che essa è una fibra naturale “senza sorprese”: è già stata ampiamente utilizzata negli anni passati, e non ha mai mostrato controindicazioni ambientali, a differenza di altri prodotti che, pur mostrando buone caratteristiche applicative, si sono poi rivelati dannosi per l’ambiente; altro valore aggiunto è la possibilità di far leva sulla produzione di grosse quantità per l’abbattimento dei costi unitari. Quando in futuro si avrà l’esigenza normativa di edifici con caratteristiche di isolamento termico-acustico – ha concluso – la canapa deve assolutamente farla da padrone.”

Inoltre va ricordata la presenza del tenente dei carabinieri, Mario Palermo, del carabiniere scelto Alfredo Lo Martire, e del capo della Polizia Municipale Nicomede De Lucia, intervenuti per visionare l’ubicazione del campo sperimentale e poter effettuare i controlli previsti. “ Il compito delle forze dell’ordine – ha aggiunto De Lucia – è di mettere in atto tutta la prevenzione possibile affinchè si eviti che persone dedite ad attività illecite possano fraintendere, appropriandosi indebitamente di qualcosa che è, invece, assolutamente legale e produttivo per la città”.

In conclusione, Francesco Mugione, titolare dell’ azienda Futuragricola 2000 srl che ha realizzato la semina sperimentale, ha affermato di credere fermamente in questo progetto per le tecniche applicative che promette e per le nuove possibilità imprenditoriali ed economiche che si prospettano. “ Le previsioni intorno a questo nuovo prodotto sono tutte estremamente positive; bisognava pur cominciare – ha commentato – ed io sono orgoglioso di essere stato il pioniere”.

Intanto domenica 10 maggio, durante la straordinaria trasmissione della Rai, Repot, condotta da Milena Gabanelli, si è parlato proprio di canapa e dell'alto valore che ha avuto nella nostra storia agricola. In quel caso si parlava del Ferrarese, ma si dimentica che la Campania ne produceva il 40% del prodotto nazionale.
Per chi volesse rivedere la "goodnews":

W LA CANAPA
di Giuliano Marrucci

http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1085334,00.html

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-641ecaeb-b5aa-4564-9388-08da092851a6.html?p=0

giovedì 7 maggio 2009

Con un 1-2 l'opposizione manda irrevocabilmente a casa Papaccioli





Era nell'aria già da tempo e, come scrivemmo già qualche tempo fa, le brutte figure fatte dal Sindaco e dalla maggioranza che, fino all'ultimo, lo ha sostenuto in Consiglio comunale non potevano portare ad altro. Gli incidenti di percorso (la irritualità definita dal Prefetto l'altra volta, il girotondo delle singole dimissioni, i due passi avanti e i tre indietro, le incertezze di alcuni consiglieri) non potevano durare oltre. L'ultimo Consiglio comunale del 30 aprile u.s., così come lo abbiamo descritto su questo stesso blog, ha fugato anche gli ultimi dubbi, e, con un 1-2 si è chiusa definitivamente la "pratica" Papaccioli. Oggi pomeriggio è stata protocollata prima la mozione di sfiducia e subito dopo il documento con le dimissioni contestuali di 16 consiglieri. Una "pratica", in verità, abbastanza scadente sotto tutti i punti di vista, sia sul piano politico che su quello amministrativo. E le responsabilità ovviamente stanno tutte in capo al Sindaco, a lui che avrebbe dovuto amministrare la sua popolarità, la sua maggioranza, facendo quello che aveva promesso, innanzitutto sulla questione ambientale. E invece nell'ultima soluzione (sic!) della crisi ha mandato a casa, non riconfermandolo, nemmeno il migliore assessore che aveva avuto(Peppe Celiento). In questi due anni c'è stato "niente aggiunto a nulla" ed il comandante non ha saputo guidare la sua nave verso un porto sicuro, ostentando una sicurezza che non aveva, una sicumera che gli è stata fatale, un non rispetto dell'istituzione Consiglio comunale che alla fine ha pagato amaramente. Tramonta così la stella Papaccioli, ma non sembrano avanzare (tranne qualche rara eccezione) figure nuove che siano punto di riferimento della società civile caivanese. Anche le candidature caivanesi alle provinciali (tranne qualche rara eccezione) sembrano spaziare tra le improbabili rivincite e le volontà di conquistare, a tutti i costi, un posto al sole. E per i voti venderebbero l'anima al diavolo. Lo ricordo ancora una volta, chi vende l'anima al diavolo, non se ne può più liberare. Meglio non essere eletti piuttosto che avere successo per merito del diavolo. Meditate gente, meditate...
A margine pubblichiamo sopra:
1) la mozione di sfiducia;
2) il documento con le dimissioni contestuali dei 16 consiglieri comunali.
Subito dopo le elezioni europee e provinciali, il centrosinistra caivanese deve costruire la sua proposta di governo della città. Dovrà essere ambiziosa, autorevole e fatta di uomini liberi. Poi dovrà essere capace di coinvolgere, in un rapporto nuovo, i "nuovi" cittadini...

giovedì 30 aprile 2009

C'è ancora un Consiglio Comunale a Caivano?

La domanda è legittima, purtroppo. Questa sera c'è stato un consiglio comunale, dopo credo quattro mesi in cui s'è visto di tutto: le dimissioni di 16 consiglieri non ritenute valide dal Prefetto, le singole dimissioni di singoli consiglieri, le dimissioni del Sindaco, che le ritirate dopo i 20 giorni di rito, dicendo (solo sulla stampa e mai nelle sedi istituzionali)che aveva risolto i problemi di maggioranza e che era pronto a varare la nuova Giunta. Poi di assessori ne doveva fare 10 e invece ne ha fatti solo 6 (senza deleghe). Adesso è arrivato a 9, con le deleghe. Stasera aspettavamo il Sindaco in Consiglio comunale perchè facesse e spiegasse ai cittadini di Caivano nella sede opportuna, il Consiglio Comunale, che cose era successo in tutti questi mesi di assenza assoluta dell'Amministrazione. Assente tranne che nel fare dei decreti per i dirigenti del Comune che sono illegittimi e senza nè capo nè coda. E dire che prudenzialmente non avevo scritto sul blog la convocazione, un pò per scaramanzia, un pò perchè dopo quattro mesi non c'era alcun ordine del giorno. Niente di niente. E quindi speravamo nelle "comunicazioni" del Sindaco. E invece: colpo di scena! Il Sindaco non c'è, il Sindaco è a L'Aquila. Da qui è andata in scena l'ennesima squallida e squalificante (per l'Istituzione Consiglio Comunale) tragicommedia...
Devo confessare: "non ho mai visto nulla di simile"!!! Nulla di simile fino a che la maggioranza, alla chetichella, un consigliere dopo l'altro se la sono data alle gambe ed è mancato il numero legale. Per il sollievo dei più...
Che pena indicibile. Che disastro. Peccato non ci fosse una telecamera e/o una radio a trasmetterlo. Che destino "cinico e baro" per Caivano e i Caivanesi.

sabato 11 aprile 2009

Auguri

Auguri di Buona Pasqua a tutti i lettori del blog. Soprattutto serena...
Enzo Falco

La bellezza polverosa del passato e lo squallore del moderno degrado


Pubblico la scansione di un articolo su Caivano, apparso lo scorso 3 aprile sul "Corriere del mezzogiorno", a firma dello scrittore Franco Arminio. Assolutamente esemplificativo, già nel titolo....

lunedì 6 aprile 2009

Grande successo per il convegno sulla canapa..


di Michela Guadagno

Il Castello medievale di Caivano, sede dell'attuale amministrazione comunale, richiama alla mente del visitatore una fortezza da espugnare. Costruito dai Longobardi, oggi restaurato il primo piano, e in progetto di completamento, con le tre torri difensive e le sale affrescate, accoglie il convegno nazionale "Canapa: quali concrete prospettive oggi?" organizzato da Assocanapa. La Canapa sativa, già coltivata nelle campagne circostanti a memoria storica, offre opportunità per un territorio agricolo a specificità autoctone, nel recupero di antiche tradizioni, ambientali e naturalistiche, e nella rigenerazione dei terreni, sottraendoli a una vocazione industriale mai completamente realizzata.
Dopo i saluti del Sindaco, Giuseppe Papaccioli, e gli auguri al neo assessore provinciale allo sport e ai giovani Enzo Falco, i lavori iniziano con gli interventi di Michele Castaldo, referente Assocanapa per Campania e Calabria, che auspica un nuovo rapporto tra industria e agricoltura. Obiettivo sostenibilità, la filiera Canapa può condurre a realizzarlo. Punto di forza del territorio, contribuisce a migliorare il paesaggio e ad utilizzare risorse rinnovabili per uno sviluppo sostenibile.
La parola passa a Margherita Baravalle, legale di Assocanapa, che ricorda che la normativa sull'argomento è pressochè inesistente, se si fa eccezione per un decreto che regola la limitazione per la coltivazione di sostanze stupefacenti. Nel 1997 l'Unione Europea emise un sussidio per la coltivazione della Canapa con un contributo soggetto al Ministero della Sanità; nel 2002 il sistema di sussidii è migliorato, data la possibilità di allineare i contributi comunitari alla coltivazione di cereali; è sufficiente inserire la coltivazione e comunicarla alle forze dell'ordine, dato che la funzione di controllo è affidata al Ministero degli Interni.
Felice Giraudo, Presidente di Assocanapa interviene sugli aspetti tecnici, precisando che la situazione negli anni '40 vedeva la produzione nazionale di Canapa presente per il 50% in Emilia Romagna, il 40% in Campania e il 10% in Piemonte. La zona attualmente interessata è Carmagnola, in provincia di Novara? dove non si è mai smesso per usi familiari. In Campania la cultivar autoctona è Electa Campana, l'abbandono della coltivazione è avvenuto per la concorrenza delle fibre sintetiche, per il lavoro pesante, non ultimo uno scarso interesse per la difesa dell'ambiente e per un errore di interpretazione delle leggi antidroga, considerato che la Canapa varietà sativa e indica appartengono alla stessa specie. La semina avviene da marzo a maggio, senza l'utilizzo di diserbanti nè antiparassitari, non c'è bisogno di irrigazione. Cresce 10 cm al giorno, va a prendersi acqua in profondità, 30 giorni di macerazione in campo, produzione ammessa di 130 quintali per ettaro, costo di 10 euro al quintale. La resa di 20-25% di fibra tecnica corta, 70-75% di canàpulo, e 5% di fibra cortissima e polveri per combustibile. Il prezzo di 0,50-0,70 euro al kg. L'utilizzo per pannelli isolanti termoacustici, lettiera per cavalli, mangime per ruminanti, macinato per pannelli rigidi per autoveicoli, della Canapa non si butta nulla. Ma è la fibra tessile la vera sfida, la filatura usufruisce di macchinari per il lino, le cui fibre hanno una lunghezza di 1 metro, mentre la Canapa raggiunge i 3-4 metri; è necessaria una macchina per tagliarla in segmenti da 90 cm, e poi si procede alla macerazione in acqua.
Giuseppe Vitiello, consulente di I.A.M. Consulting, partner del progetto Canapone, illustra le diverse linee di attività, il processo di macerazione e asciugatura, macerazione a bagno dei fasci di Canapa, utilizzo per l'asciugatura di aria naturale. Adeguandole alla tecnologia, il prototipo industriale prevede per la macerazione la realizzazione di cestelli metallici di movimentazione; l'acqua si conserva nel senso che l'acqua ferma viene reintegrata dall'acqua sgrondata dalla Canapa; l'asciugatura a mezzo di pompe di calore che utilizzano condizioni ideali per la deumidificazione; il sistema ha un terzo vantaggio, è compatibile.
Angela Grimaldi, Vicepresidente di Assocanapa, parla dell'utilizzo del seme e dell'olio. Il seme è tra i vegetali che contiene maggiori contenuti di acidi grassi essenziali, in apporto equilibrato di Omega 3, l'unico seme avvicinabile è quello della soia. L'olio in misura e dosi è sostenuto dai ricercatori americani per uso terapeutico; si utilizza nell'epilessia infantile, nella cura dei tumori, e riesce ad aiutare nel decorso per l'asma, glaucoma, sclerosi multipla: 14 kg di genoma di Canapa potrebbe sostituire il 70% della farmacopea, viene da chiedersi se questo è il motivo del suo inutilizzo. Mangiando un pugno di Canapa è notevole l'apporto proteico, data la costituzione del 65% in proteine, oli essenziali, acidi grassi essenziali; la farina è adatta per l'alimentazione umana e animale.
Cesare Quaglia, del Direttivo Assocanapa, interviene sulla filiera del seme, che ha la caratteristica di essere delicato. Varietà alte e ramificate, le piante sono dioiche. Il protocollo di coltivazione prevede la tecnica di cimatura, per migliorare la raccolta del seme.
Le conclusioni sono affidate agli interventi del Prof. Aldo Di Lorenzo, come utilizzo di energie alternative per il fabbisogno regionale: sostenere e realizzare impianti per energie rinnovabili, nel Programma di sviluppo rurale è previsto l'investimento per la trasformazione di energia, al massimo delle innovazioni per lo sviluppo sostenibile a questo tipo di piano. L'intervento successivo è dell'Ing. Domenico Asprone, che illustra l'interesse verso la Canapa per l'elevata cellulosa presente rispetto alla lignina: applicazioni di rinforzo strutturale, caratteristiche meccaniche, costi competitivi, e filiera corta sostenibile. Enzo Falco, in veste politica, ringrazia per le testimonianze del percorso della ricerca, e chiede: affidarsi al romanticismo o all'economia? La filiera va equilibrata a partire dagli agricoltori, per un sistema che stia in piedi, e ricordare la memoria storica, dai corredi femminili impregnati di Canapa al fagiolo cannellino che cresceva nei campi dopo la coltivazione. Suggerisce di riprendere a Caivano una coltivazione sperimentale competitiva, nel contatto con una realtà che ha fatto storia, a partire dai Regi Lagni borbonici, per arrivare a una rete innovativa di bonifiche, rotazioni, rigenerazioni che dia la spinta migliore.
Gli interventi successivi riguardano l'assicurazione ai presenti che il forte odore di Canapa viene neutralizzato grazie alla macerazione con enzimi; si ritiene di calcolare un impiego edilizio, di produrre cemento con la Canapa, isolante termoacustico e antisismico, dato il leggerissimo materiale; inoltre, anche guardare all'applicazione industriale delle fibre naturali, e alle proprietà migliorative dei terreni; altre osservazioni sull'efficienza energetica, il pannello offre buone caratteristiche isolanti per la sua ipermeabilità all'aria; infine, l'offerta dell'agricoltore interessato alla Canapa come tassello principale del mosaico, con due ettari da destinare alla trasformazione.

martedì 31 marzo 2009

“Canapa: quali concrete prospettive oggi?”




Sabato 4 aprile 2009 ore 9,00

Castello Medioevale
Caivano - P.zza C. Battisti, 1








La canapa come risorsa competitiva per uno sviluppo sostenibile

La canapa (Cannabis sativa L.) ha rappresentato una coltura importante per l’economia di molte regioni italiane, ma a partire dagli anni ’50 le superfici coltivate sono andate progressivamente diminuendo fino a scomparire già nella seconda metà degli anni ’60 (Piccirillo, 1998). È una pianta a fusto alto e sottile e può superare i 4 metri di altezza. La parte fibrosa del fusto si chiama “tiglio” e la parte legnosa “canapolo”. La canapa viene coltivata per due scopi principali: per la produzione di fibra tessile o per semi dai quali si possono ricavare olio e proteine per l’alimentazione umana ed animale.
La sua introduzione all’interno di un sistema agrario è estremamente interessante. Infatti, grazie alle sue caratteristiche produttive ed ecologiche è una pianta di spiccato interesse agronomico ed ambientale, infatti oltre alle capacità miglioratrice, è un specie molto competitiva per le risorse limitanti (acqua, elementi nutritivi e luce).