Avevamo apprezzato la linea dell'attuale amministrazione sulla soluzione del problema Igica, almeno nell'impostazione formale e nella costruzione degli atti che avevano portato a quella soluzione. Due consigli comunali sull'argomento (uno chiesto dall'opposizione e un altro fatto direttamente dalla maggioranza) hanno dato il senso, smarrito da qualche anno, di un corretto funzionamento del Consiglio comunale e del suo ruolo fondamentale. Con il secondo consiglio comunale la maggioranza ha dato un indirizzo preciso al Sindaco: tentare un salvataggio dell'azienda attraverso la nomina di un commissario liquidatore che deve verificare bene la situazione economico finanziaria, gestire al meglio debiti e crediti, portare avanti l'azienda sul piano del funzionamento operativo. In realtà avrei personalmente ipotizzato due commissari, uno per la parte economico finanziaria e uno per quella operativa che è strettamente connessa al salvataggio, ma tant'è.
Bene quindi l'impostazione e tutto.
E allora? che cosa è successo che, appena nominato, il commissario si è dimesso? Non si è nemmeno insediato, non ha visto nemmeno i conti, le carte, e già si è dimesso! Non credo che sia stato nominato dal Sindaco senza averne prima concordato con lui la indicazione...
E allora che cosa è successo?
E' successo che l'attuale amministratore delegato, Gennaro Bruno, quello che presumibilmente ha portato sull'orlo del fallimento l'Igica, insieme al suo nume tutelare, Salvatore Varriale, essendo ancora autorevoli esponenti del PDL, probabilmente sono intervenuti sui vertici provinciali e quelli regionali dello stesso PDL e hanno costretto verosimilmente il commissario liquidatore designato, tecnico di area socialista, a recedere dall'accettare l'incarico.
Da qui la domanda: chi decide le sorti e il futuro dell'azienda caivanese, il Sindaco o i vertici napoletani della PDL? i caivanesi o gli interessi politici napoletani?
Ai posteri l'ardua sentenza...
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