venerdì 30 ottobre 2009

Il paradosso...

Abbiamo tutti saputo e "visto" in televisione la notizia dell'attentato all'ex Sindaco Papaccioli e tutti in un modo o nell'altro gli abbiamo espresso la solidarietà che, in queste circostanze, credo, sia doveroso dare. Ovviamente non sono mancate le "malelingue" di chi non si è spiegato il perchè di un attentato nel momento nel quale non ha una carica pubblica decisionale. Tra le altre cose non è stato nominato nemmeno coordinatore del PDL, quindi non c'è nemmeno un ruolo politico. Ma noi non stiamo dietro le malelingue e continuiamo a sostenere che fatti del genere avvelenano il clima politico caivanese, in particolare nell'approssimarsi delle elezioni amministrative, il che consiglia un abbassamento dei toni generale da parte di tutti e un'assunzione di responsabilità che tenga lontano certi ambienti. Ma una riflessione critica bisogna pur farla... Perchè l'ex Sindaco ha avuto la solidarietà pubblica, con tanto di manifesto pubblico, dal PD e non invece dal suo partito, il PDL?
Sarebbe davvero interessante avere una risposta...

giovedì 22 ottobre 2009

Gli inciuci, la politica e gli inciucisti…

Ci sono persone che, ancorch’è hanno fatto politica per anni, non hanno ancora capito che la politica non è quella fatta con gli inciuci. Eppure continuano imperterriti a dire e a non dire, ad offrire la parolina appena accennata, la “bacchetta” messa nel momento giusto al posto giusto. La loro preoccupazione non è certa il bene della città ma gli interessi personali. Solo ed esclusivamente questi, ciò che fa bene alla propria tasca e al proprio ego. Una sorta di frustrazione che estrinsecano nell’elaborare strategie improbabili, che hanno sempre perso (e continueranno a farlo) e che hanno sempre lavorato “contro”, sottotraccia, mai a viso aperto.
La politica è una cosa lineare… semplice…
Se si è d’accordo si procede e si va avanti insieme, altrimenti "ognun per sé"… poi si vede chi vincerà!

venerdì 16 ottobre 2009

Tu vuo' fà l'amerikano....

E' quasi il titolo della famosissima canzone di Renato Carosone, in realtà è un riferimento all'andamento delle trattative per le elezioni amministrative a Caivano. Che spaziano tra improbabili alleanze e probabili rotture (non solo delle alleanze stesse). Continua ad esserci la sindrome della vittoria a tutti i costi (qui c'è il riferimento all'amerikano). Che importa se poi non si può governare, che per decidere di fare cose importanti per il paese bisogna passare per l'assenso di personaggi che nulla hanno a che vedere con il bene comune della nostra cittadina. Che cosa bisogna costruire? l'ennesimo "non governo" per Caivano? Come si fa a dare credito chi a Parigi sta con Sarkozy e a Roma vuole stare con Bersani... Non c'è invece, in questo momento di crisi epocale per il nostro Paese, in questa situazione di latente pericolo per la nostra democrazia, frutto della "non politica" e della "non etica" del Presidente del Consiglio che ha ridotto la nostra Bella Italia ad un "puttanaio nazional-popolare", l'esigenza di mettere la politica e l'etica a fondamento del progetto dello schieramento che può e deve salvare Caivano dal degrado, civile, culturale nel quale è caduto?
Invece di puntare alle necessarie, fresce e pulite, risorse che ci sono nel nostro Comune, si vuole percorrere la strada stretta e asfittica dei numeri (potenziali). La politica è una cosa importante e seria.
Non ha bisogno di ragionieri, ma di idee e di passione...

sabato 3 ottobre 2009

La buona politica

Giuseppe Tornatore, nel film Baaria, parla della buona politica di una volta, del valori, dei sentimenti, della legame tra le lotte contadine e alcune conquiste sociali. Lo stretto legame tra lotte e conquiste è fondamentale se vogliamo comprendere meglio la crisi di valori che sta attraversando la nostra società. Guai a immaginare che le conquiste fatte in tutti questi anni, in particolare dal dopoguerra a oggi siano il frutto di un “regalo”, di “concessioni”. Se non ci fossero stati gli uomini che, al di là delle rispettive appartenenze, hanno vissuto la passione della politica come valore fondamentale per la trasformazione delle miserevoli condizioni di vita di gran parte del popolo, oggi non saremmo qui, ancora con grandissimi problemi da risolvere, ma non certo con il problema della fame e dell’istruzione. E’ la tensione morale, la voglia di cambiare, ovviamente non solo di pochi uomini dediti al sacrificio, ma un’intera comunità che diventa protagonista della propria storia e si riscatta.
E’ la storia di un’identità di un luogo, di un paese, di una comunità.. che, nel tempo, la smarrisce e si perde e con essa si perdono pure le persone.
La storia di Baaria è anche la storia di Caivano. Si potrebbe fare un film analogo. Finanche i personaggi “particolari” alla Beppe Fiorello potrebbero essere rappresentati.
Abbiamo di nuovo bisogno di quegli uomini e di quelle storie… abbiamo bisogno della buona politica.