La situazione ambientale della Regione Campania è gravissima. Chi ha letto l’articolo di Claudio Pappaianni, pubblicato dall'Espresso, dal titolo "Campania profondo nero", si rende conto che non c’è più tempo da perdere. Nell'articolo si legge: "Le risultanze delle complesse indagini hanno evidenziato la presenza, in concentrazioni elevate, di sostanze persistenti tossiche e cancerogene... I valori in alcuni casi superano anche di migliaia di volte la soglia consentita, in alcune aree si concentrano sforamenti sia di idrocarburi sia di cromo. Dati agghiaccianti....... la presenza massiccia e diffusa di pesticidi ormai fuori legge da anni, come il Ddt, passa quasi in secondo ordine di fronte al cocktail micidiale di sostanze chimiche ritrovato in alcuni terreni coltivati. Da febbraio tutto è rimasto fermo, almeno nella sostanza. A inizio giugno dal Commissariato parte la relazione che scotta. Si muove solo la prefettura di Caserta, che organizza un incontro con gli uomini del Nucleo tutela ambiente dei Carabinieri di Caserta, della Guardia di Finanza e della Polizia, per un'illustrazione approfondita dello studio. Poi, il silenzio."
Anche questa idea di tenere segreti i dati è allarmante. Bisogna subito renderli pubblici, ma ancora di più avviare finalmente quella bonifica del territorio che si richiede da tempo (vedi l’articolo sulla canapa). Di questo soprattutto dovrebbero discutere le forze politiche per la prossima scadenza elettorale caivanese….
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