sabato 25 dicembre 2010

Da “IDEACITTA’” Maggio 1994 - Intervista al Candidato Sindaco Francesco “Ciccio” Russo


Un'intervista che potrebbe essere pubblicata oggi per la sua attualità e qualità di pensiero...

Il Prof. Francesco Russo è candidato Sindaco del cartello elettorale formato da “Insieme per Caivano”, PDS, Rifondazione Comunista e Tigre Risveglio.

Perché un uomo come lei, fino ad oggi apparentemente poco coinvolto nella vita politica di Caivano, ha accettato la candidatura a Sindaco di questa città?
Dice bene “apparentemente”; infatti non sono stato mai indifferente alla vita politica del mio paese; piuttosto è stata la politica a tenere lontano da sé quelle persone che non erano disponibili a certi rapporti, nel gioco degli affari.
Una cosa è fare politica e un’altra è stare nel gioco. Questa diffidenza, purtroppo, oggi è oltremodo diffusa tra la gente. Spero con la mia opera di riuscire anche a questo: ridare fiducia e dimostrare che certi valori esistono ancora.
Nella lettera ai cittadini definendo il “sistema un’astrazione nella quale le responsabilità e le immagini degli uomini tendono a dileguarsi”, propone il rinnovamento della vita pubblica; in cosa consiste tale rinnovamento?
Il rinnovamento è già in atto. Essere direttamente eletto dal popolo è già una garanzia.
Come uomo di cultura non pensa che la rinascita debba compiersi dapprima nella coscienza civica per poi riflettersi nella politica? Una volta eletto, come pensa di educare la cittadinanza in tal senso?
L’esperienza negativa di tanti anni di intrallazzi nell’amministrazione della cosa pubblica, ha reso la gente capace di intendere e volere. Oggi è il popolo in grado di “educare” i politici, soprattutto con la sua capacità di discernimento.
Quanto e come ha influito la sua lunga esperienza di insegnante nella elaborazione di un programma così ampiamente ricettivo rispetto ai problemi dei minori e più in generale dei giovani?
Io ho sempre creduto nei giovani. Essi sono pur sempre la parte più sana della società. Chi non crede in questo è ipocrita e in malafede. Certi poteri occulti hanno fatto di tutto per tenere la scuola in uno stato di rassicurante torpore, parlando ai giovani con un linguaggio fatto per stupire e non per dire. I giovani hanno tante energie che devono avere soltanto la possibilità di esprimersi. La scuola dovrebbe avere questa funzione.
Nell’amministrazione di un Comune, bisogna corrispondere alle esigenze dei giovani, attraverso varie iniziative, soprattutto culturali e sportive.
Questi discorsi non si devono assolutamente esaurire nell’ambito della campagna elettorale. Ci vuole solo un po’ di spirito organizzativo. Le idee non mancano.
Ritiene che l’esigenza di rinnovamento espressa da quella parte sana, onesta e lavoratrice di Caivano, possa trovare nella sua persona, mai impegnata nelle precedenti amministrazioni del nostro paese, né legata ad alcun partito o interesse di parte, un solido punto di ancoraggio, un valido riferimento?
Non voglio peccare di presunzione.. ma tutto questo sbandierare la propria onestà, mi lascia perplesso. Una persona onesta è soltanto una persona normale; in un paese civile dovrebbe essere “anormale” chi è fuori della legge, fuori della norma. Certamente essere fuori dalle parti, sentirsi investito direttamente dal popolo della carica di Sindaco, mi rende anche più libero di operare nella piena obiettività e legalità.
Spero quanto prima di poter anche indicare il nome di qualche mio collaboratore. La riuscita del programma sta anche in questa scelta.
Il suo essere estraneo a certi ambienti e nuovo alla scena politica costituisce, dunque, il vero punto di forza della sua campagna elettorale?
Il vero punto di forza è la stima e la fiducia della gente comune. Il loro voto è la mia maggiore responsabilità.
Nel programma il conseguimento di un nuovo piano urbanistico è definito obiettivo prioritario, irrinunciabile e non procrastinabile. E’ questo il primo passo per allontanarsi da un passato fatto di illegalità e favoritismi?
Il piano urbanistico nella sua soluzione è certamente un problema prioritario, anche perché è la prova di una capacità operante nel recupero di quei valori troppo a lungo vilipesi, come il disinteresse personale e il rispetto del bene pubblico.
Lo sviluppo economico è un altro dei punti forti del vostro programma. Non credete che il Comune non abbia molte possibilità di incidere in questo campo?
Noi abbiamo posto tre opzioni fondamentali: vivibilità, bambini e sviluppo economico. E’ vero che il Comune non può fare molto, ma certamente non può stare con le mani in mano in attesa della “manna dal cielo”. Non solo non è mai arrivata , ma si presume che non arriverà mai se il Comune non diventa parte attiva. Il Comune deve elaborare un progetto di sviluppo e sulla base di questo aprire una vertenza con gli Organi provinciali, regionali, nazionali e con gli Organismi della CEE.
E’ il 12 giugno e lei è stato eletto Sindaco di Caivano. Qual è il suo primo atto?
Una lunga dormita e poi una bella cena con gli amici e i collaboratori più vicini.
Scherzi a parte, io sono convinto che non esistono problemi di serie A e di serie B. Ciò è relativo alle aspettative dei singoli cittadini. Naturalmente non ci sarà nessuna bacchetta magica capace di cambiare le cose da un giorno all’altro. Bisogna partire da zero e forse anche da sottozero. Cominciamo subito a buttar fuori un po’ di marciume… il resto verrà fuori, certamente nel migliore dei modi.
(a cura di Giovanna Vitale)

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