sabato 30 gennaio 2010

Il "cupio dissolvi" del PD caivanese (e non solo)

Il "cupio dissolvi" è il desiderio di morire, di dissolversi, di autoannientarsi, di diventare pura materia inorganica. Questa sembra essere la sindrome nella quale è caduto irrimediabilmente il PD di Caivano ed il suo gruppo dirigente. Intanto sviluppando, da luglio del 2009, improbabili alleanze al "centro" senza riuscire ad arrivare a qeull'importante appuntamento partendo da un'idea chiara sul tipo di alleanza, sui contenuti programmatici e sulla leadership della stessa. In questo era fin troppo chiaro che si è tentato fin da quel momento di far decidere ad altri ciò che il PD non era in grado di decidere da solo. Da qui il balletto interminabile di "riti tribali", di riunioni inutili nelle quali quello che si diceva non aveva alcun senso e nascondeva, ahimè, anche peggio, cioè il nulla.. Fino a che non c'è stata la mossa politica (messa in campo da SEL e IDV) che ha determinato che si sono finalmente "scoperte le carte". E le carte non erano nè del PD, nè della sua segreteria. Le carte, purtroppo, come avevamo gridato in più di una occasione, erano del senatore Giacinto Russo che ha finalmente lanciato la candidatura di Tonino Falco. Insomma il risultato finale di tutta la strategia del PD è stata quella di far uscire due candidati (Simone Monopoli e Tonino Falco) entrambi appartenenti (a diverso titolo e con diverse modalità, essendo comunque stati eletti all'epoca entrambi con l'UDC) all'Amministrazione Papaccioli combattuta strenuamente dal PD stesso. Un risultato davvero eccellente, atteso anche il fatto che, in questa operazione, ha perso la componente margheritina (quella che vuole vincere a tutti i costi!).
E adesso che succede?
Di fronte alla possibilità di mettere insieme un'alleanza PD, Sinistra Ecologia e Libertà, IDV e Rifondazione comunista, con l'aspirazione a "giocarsi la partita" attraverso un tentativo di riedizione del '94, inciampa, ammicca, gioca a ribasso, perde tempo...
Non c'è più tempo da perdere. Se non si è capaci di scegliere un candidato condiviso, l'unica strada sono le primarie, come ci hanno insegnato in Puglia con la grande vittoria di Nichi Vendola. Questo riunifica la coalizione e lo stesso PD, e ridà fiato al popolo della sinistra che si aspetta "qualcosa di sinistra"...
Altrimenti il PD cadrà nel "cupio dissolvi"... ma, sia chiaro, noi non ci saremo!!!

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