sabato 3 aprile 2010

Caivano (non) sarà…

Archiviato il primo turno di queste elezioni amministrative, ci ritroviamo con macerie a sinistra e con un ballottaggio, ampiamente previsto, tra Tonino Falco e Simone Monopoli, tra un centro disomogeneo e una destra ancora troppo inesperta.
Ma andiamo con ordine. Sconfitta, senza appelli, mia e di Sinistra, Ecologia e Libertà, puniti, credo, per essere andati da soli un’altra volta, puniti per la pervicacia di voler essere “duri e puri” in solitario, penalizzati da una legge elettorale che favorisce le aggregazioni. Resteremo, quindi, fuori dal prossimo Consiglio comunale, al di là dei meriti e/o dei demeriti connessi alla nostra storia personale e collettiva, politica e di impegno sociale. Ma si sa, come diceva il Principe Salina nel bellissimo romanzo di Tomasi di Lampedusa “oggi non è più il tempo dei gattopardi..ma delle iene..”. In ogni caso, siamo andati incontro alle difficoltà consapevoli del fatto che c’è una dignità anche nella sconfitta e che l’unica battaglia persa davvero è quella che non si è disposti a combattere. Esce male anche il PD con i suoi alleati, IdV e RC, perché, avevamo ragione da vendere, è stata sbagliata l’intera trattativa condotta da quel gruppo dirigente fino all’errore fatale di indicare un candidato Sindaco non “riconoscibile” né come identità politica, né territoriale, determinando un ulteriore divisione a sinistra. Bisognerà, spero, ricostruire quel muro caduto e ripartire da un lavoro di riradicamento territoriale che, senza scorciatoie, ricostruisca un’alternativa nuova tra cinque anni.
E veniamo al ballottaggio. Merito ai due candidati sindaci e ai loro schieramenti l’essere riusciti a catalizzare e a polarizzare i voti. Avevano più credibilità nell’andare al ballottaggio e i cittadini hanno colto questa tendenza e l’hanno rafforzata. Ma resta per intero il tema che abbiamo lanciato in campagna elettorale: il governo della città. Si può vincere, ma è più importante governare. Tonino Falco non sembra avere il carisma di chi “decide” autonomamente e sembra più succube del suo schieramento e dei meccanismi di potere che gli sono sottesi. Troppi interessi edilizi e soprattutto interessi eterogenei e contrastanti. Monopoli, sicuramente più “scafato” ha una coalizione meno esperta, meno politicamente preparata e consolidata, capace di reggere all’urto fisico e psicologico della tenuta complessiva sul piano politico e amministrativo.
Il rischio, evidente, è per entrambi di non riuscire a governare. E questo sarebbe una ulteriore iattura per Caivano e i caivanesi.
Sinistra, Ecologia e Libertà ha ragionato molto sul “che fare?”, e, per quanto ci siamo sforzati non siamo riusciamo a individuare, in questo ballottaggio, una prospettiva utile per Caivano.
Noi continueremo, anche fuori dal Consiglio comunale, a fare la nostra battaglia per una sinistra moderna che ha un’idea diversa di città e della nostra vita personale e collettiva.. Bisognerà costruire un nuovo vocabolario e una nuova narrazione… lo dovremo fare soprattutto con i giovani….
Quindi libertà di voto ai nostri iscritti e ai nostri elettori con l’amara considerazione dopo anni di impegno che, purtroppo, ahinoi, il rischio vero è che Caivano (non) sarà…..

2 commenti:

Pippo ponticelli ha detto...

è un grosso dispiacere sapere che non siederai tra i banchi (dell'opposizione) del consiglio comunale. Caivano perde una persona che ha dato tanto e che solo la demagogia e il populismo di altri (a sinistra) non ha permesso, quantomeno, di farti superare l'ostacolo dello sbarramento previsto dalla legge a seguito del primo turno.
ciao
pippo

saperi golosi ha detto...

Caro Pippo, grazie per le belle parole... ma al netto degli errori personali e di partito, bisogna reinterpretare il modello di come si costruisce il consenso, che non si basa sul lavoro politico (interrogazioni, interpellanze, mozioni), ma su altri valori... poi, nella società in cui viviamo, lo diceva Sergio Zavoli, puoi scrivere il più bel libro, ma se non lo vendi e nessuno lo legge, è come se non esistesse... Che Caivano perda me come consigliere non importa, la cosa grave, come mi sono sforzato di dire, è se non sarà governata... quello si che è grave.. Con stima Enzo