mercoledì 7 aprile 2010

Democrazia delle clientele di Francesco De Notaris

da la Repubblica — 06 aprile 2010 pagina 8 sezione: NAPOLI

Gli esponenti nazionali dei partiti commentano i risultati elettorali adottando criteri che si riferiscono alla normale percezione degli elettori che credono nella competizione tra un centrodestra e un centrosinistra come viene rappresentata, quasi per tranquillizzare l' elettorato, all' interno di un processo definito democratico. Si sorvola o si tace su liste "atipiche" o "di disturbo" e sulle vere motivazioni che fanno pendere l' ago della bilancia da un lato o dall' altro. Si tende poi a comunicare l' idea che l' innovatore è il vincitore, il cattivo amministratore è il perdente e che l' elettore ha capito sempre tutto, se ha votato dalla stessa parte del politico commentatore di turno. Desidero brevemente fotografare il "caso Campania", senza entrare in giudizi sulla amministrazione regionale e senza dare numeri. Lascio alla immaginazione del lettore ogni considerazione. Mi rendo conto che il ragionamento è esposto a ogni forma di critica e precisazione, ma a me interessa la conclusione intorno alla quale chiederei commenti adeguati. Documento gli schieramenti presenti nelle elezioni regionali del 2005 e in quelle del 2010. 2005: per Bassolino - Margherita, Ds, Udeur, Sdi, Rif. Com., Verdi, Comunisti it., Idv, Repubblicani, Democ. Federalista, Rep. europei, Governo civico. Totale: 63.9 per cento. 2005: per Bocchino - Fi, An, Udc, Nuovo Psi, Pri, Part. Pensionati, Mov. Soc. Totale: 33.6. 2010: per De Luca - Pd, Idv, Campania Libera, Sinistra Ecologia e Libertà, Alleanza per l' Italia, Verdi, Lista Bonino. Totale: 36.2. 2010: per Caldoro - Pdl, Udc, Udeur, Alleanza di popolo, Noi Sud, Alleanza di centro, La Destra, Lista per Caldoro. Totale: 60.2. La coalizione presieduta da Bassolino dal 2005 al 2010 è la stessa che vinse nel 2000 con il 53.6. Da quelle coalizioni nell' ultimo anno l' Udeur è uscito ed è andato nel centrodestra. Dal Pd è andato nell' Udc De Mita con altri esponenti. L' area della sinistra ha presentato un proprio candidato alla presidenza ed un altro è stato presentato da Grillo. In sostanza una parte della coalizione di centrosinistra che ha governato la Campania per nove anni si è trasferita con gli stessi esponenti nel centrodestra. Ad esempio, chi ha governato la sanità della Campania per nove anni oggi si appresta a governarla nel centrodestra. Gli esponenti dell' Udeur che sono stati assessori e presidenti del consiglio regionale ora sono con il centrodestra. Si apre la questione del trasformismo, il grande male del Sud, come nell' insegnamento dei grandi meridionalisti. Si apre la questione della trasmigrazione delle clientele. Si apre la questione della spesa pubblica e della sua distribuzione alle categorie parassitarie. In Campania, due giorni prima delle elezioni, molti esponenti del mondo della medicina sono andati a genuflettersi portando in dono voti e fedeltà (sempre per il momento) a quello che si pensava diventasse il nuovo presidente. Abbiamo in Campania, nel Sud, ma ormai in tutta Italia una struttura sociale che non è alimentata da una sana democrazia. L' amministratore eletto con il burocrate di turno dispone arbitrariamente delle risorse pubbliche. Se cambiano gli amministratori pezzi di società temono di non lavorare. L' accesso alle risorse pubbliche per lo sviluppo dovrebbe essere pubblico, godere di imparzialità e non essere sottoposto all' arbitrio, alle amicizie, alle appartenenze. Provate a presentare un progetto, a proporre un' idea, a fare teatro, a tentare percorsi innovativi, a produrre anche un cortometraggio e a voler lecitamente godere delle provvidenze e dei contributi previsti dalle leggi. Provate a farlo nel nostro Sud. Provate ad accedere ai ministeri. Vi chiederanno chi vi manda. Attenderanno la telefonata importante. Chiederanno di ricevere un grazie. Le idee di sinistrao di destrao di centro non hanno rilevanza, anzi non ci sono... Esistono i patti tra pochi, in base alle amicizie e alle appartenenze. Le idee, lo stesso democratico dissenso non si esprime democraticamente, è silenzioso ed emerge all' improvviso e non sempre nel voto, nelle fulminee trasmigrazioni dei politici quando c' è odore di elezione. Le istituzioni con la loro neutralità, il senso dello Stato sono assenti. Gli eletti trasferiscono nelle istituzioni logiche di bande, di clan, di quelli che vengono chiamati "partiti" senza esserlo, e si sprecano i conflitti di interesse e il desiderio dell' arricchimento illecito attraverso il pubblico denaro. All' interno di un grande Sistema (leggere Roberto Saviano) si costituisce un sistema contrappostoa un altro e insieme fanno parte del grande Sistema (sempre leggere Saviano). E la chiamano democrazia... L' autore è direttore del Bollettino delle Assise della Città di Napoli . - FRANCESCO DE NOTARIS

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