Fatta finalmente la Giunta comunale, si può incominciare a lavorare, tutto sommato in tempi ragionevoli visto che non c’è ancora né la giunta regionale, né quella della provincia di Caserta. Quello che è strano è che non ci sono i consiglieri eletti, non c’è ancora la proclamazione degli eletti. La situazione della Giunta si è sbloccata perché finalmente alcuni consiglieri eletti hanno deciso di dimettersi per fare gli assessori. La decisione, tutt’altro che indolore (ricordiamo ancora la vicenda di Del Gaudio con Mimmo Semplice che, eletto consigliere, dimessosi per entrare in giunta, fu defenestrato dai suoi stessi consiglieri socialisti rimanendo a bocca asciutta e fuori da tutto), ha riguardato lo stesso Del Gaudio, Pasquale ed Enzo Angelino, Carofilo, ed Emione. D’altro canto non c’era altra scelta volendo dare un minimo di “esperienza” all’esecutivo, anche se, come al solito, si rischia di indebolire il consiglio che ha una eguale se non superiore valenza; è lì che si sostanzia la maggioranza e non basterà certo l’esperienza di Pasquale Mennillo, presidente del consiglio, a reggere le sorti dell’Amministrazione nel delicato rapporto maggioranza/opposizione nel civico consesso.
Ma tant’è.
Ora, se è vero che la giunta non va discussa ma va verificata, qualche considerazione però si può fare. Una sola donna in giunta, cosa peraltro positiva, è poco ai sensi dell’art.7 dello statuto comunale. La cosa può dare adito a ricorsi ai sensi della famosa sentenza del TAR di Lecce (vedi precedenti articoli). Spero che “Risorse strategiche” siano per Del Gaudio l’equivalente del bilancio, delega assolutamente fondamentale per ogni Comune dove ci vogliono le scelte politiche e non asetticamente tecniche. Forse un po’ azzardata l’urbanistica al giovane Emione che è alla prima esperienza e quindi potrebbe avere un impatto “forte”. Dovrà “prendere il toro per le corna” e dare subito un segnale forte: portare subito (due mesi?) in consiglio comunale la delibera per chiarire alcune contraddizioni nei nostri strumenti urbanistici, delibera pronta da tempo che va solo aggiornata, e che può dare subito un po’ d’ossigeno all’economia caivanese. Se riuscirà ad aprire una via di dialogo con i soggetti professionali ed economici di Caivano (tutti e non solo alcuni) e partecipare le forze politiche e consiliari, potrà determinare una piccola rivoluzione copernicana.
Un errore, invece, (lo dico con tutto il rispetto e la prudenza possibile) l’assessorato di “peso” a Carlo Ciccarelli. C’è negli ultimi giorni un’attenzione notevole sul Parco Verde. Prima un articolo su “Il Mattino”, poi un servizio al TG3, hanno disegnato un quartiere davvero sconvolgente, dove la droga e l’illegalità la fanno da padrona. Sappiamo benissimo che è vero. Il problema della cocaina sta impestando tutta Caivano, quindi non solo il Parco Verde, dove peraltro vivono moltissime persone perbene. Ma quello è un luogo dove c’è la necessità di sviluppare un’azione politica ed amministrativa straordinaria. Cosa che Ciccarelli non può assolutamente fare.
Per il resto staremo, come le stelle, a guardare e giudicare….
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