sabato 13 settembre 2008

Non se ne può più


di Nicola Ambrosio

Mentre leggevo Caivano press, con somma meraviglia ho appreso che il consigliere Enzo Falco ha aperto un blog per dare la possibilità a tutti i caivanesi di dare il proprio contributo “per salvare dal degrado ambientale, sociale e culturale la nostra città” questo è quello che ha dichiarato.
Considerato che in questi ultimi anni più volte mi è capitato di inviare delle e-mail ai vari giornali locali, ma senza che nessuno prendesse minimamente in considerazione i miei scritti, ho voluto tentare anche questa via.
Intendo denunciare uno dei tanti problemi ambientali di cui sicuramente è già a conoscenza sia l’amministrazione che i consiglieri che attualmente rappresentano l’opposizione che non ho ben capito se per pura negligenza o semplice incapacità non hanno fatto nulla per risolverli.
Mi riferisco ai continui scarichi di materiale di illecita provenienza (materiale edile di risulta, plastica, elettrodomestici, pneumatici, farmaci ed altre sostanze di dubbia natura) nei terreni a ridosso di Via Strauss, Modigliani, L.Giordano, De Chirico, Ticino e zone limitrofe.
Questi terreni non sono recintati ed oltretutto sono adibiti a coltivazioni di prodotti agricoli destinati al consumo umano per cui si possono immaginare le gravi ripercussioni sulla salute di coloro che li acquistano.
Più precisamente l’accumulo di tale materiale avviene nell’entroterra di Via Scotta dalla Via Ticino (V traversa) fino all’incrocio con le Cinque vie, tanto da aver creato una vera e propria discarica abusiva a cielo aperto.
Tale situazione oltre al degrado ambientale in cui costringe a vivere i residenti, crea problemi di natura igienico sanitario, sia per la presenza di animali sinantropici sia per i continui roghi appiccati a tali cumuli di immondizia, più frequenti durante l’ estate per poter far spazio a nuovi scarichi.
Decine di segnalazioni telefoniche vengono inoltrate ai Vigili del fuoco e alla Polizia Locale, ma puntualmente (quando rispondono) adducendo motivazioni diverse (“….mancanza di personale utilizzato altrove per problemi di maggiore gravità…”), se ne lavano le mani in attesa che l’incendio si spegne da solo oppure intervengono ad incendio quasi terminato.
Si fa presente che l’area circostante a tale discarica è abitata da numerose famiglie con bambini ed anziani, queste ultime sono le categorie maggiormente a rischio per patologie respiratorie, che subiscono i maggiori danni, perché costretti a respirare l’area inquinata dai fumi che si sprigionano da tali incendi.
A conferma di ciò non penso che bisogna inviare le foto basta addentrarsi lungo via Scotta per poter verificare le condizioni a limite della vivibilità e della dignità umana in cui sono costretti a vivere i residenti.
Pertanto, la domanda nasce spontanea così come diceva un noto conduttore televisivo: perché non si provvede a rimuovere ancora i cumuli di materiale presenti, ad emettere un’ ordinanza sindacale di recinzioni dei terreni utilizzati come discariche e a garantire nelle zona un presidio continuo da parte delle forze dell’ordine per impedire il ripetersi di tali atti delinquenziali considerato che, nell’ultimo rapporto sull’ ambiente stilato dai tecnici del comune e dalla Polizia Locale queste zone sono già state individuate e fotografate?
Non per fare della demagogia e del populismo, in quanto a questo ci pensano i politici locali, ma l’obiettivo irrinunciabile dell’attuale Sindaco non era la tutela ambientale?
E’ pur vero che, con atteggiamenti estremamente ambigui, il nostro Sindaco da una parte in maniera carbonara approva l’apertura sul proprio territorio di un impianto di biomasse, non rendendo partecipi della cosa neanche i suoi diretti collaboratori e dall’altra si erge a paladino per ottenere la chiusura di un impianto che si occupa di attività di recupero di biomasse ossia l’Eurocompost giacente nel Comune di Orta di Atella.
Allora mi chiedo e Ti chiedo siamo di fronte al paradosso o anche questo per alcuni è fare politica? Rimanendo in ambito ambientale sempre in Via Scotta c’è da segnalare che gli operatori ecologici in alcuni punti evitano di passare con la spazzolatrice per evitare di danneggiare ulteriormente il manto stradale che risulta in più punti dissestato, riparato in maniera sommaria con rappezzi di scadente fattura, e quindi continuamente rimossi dal traffico veicolare e dalla pioggia, pertanto essendo presente materiale di risulta (breccia, asfalto, terreno, etc.), lo stesso non può essere rimosso né meccanicamente né manualmente.
Sembra chiaro che la politica dell’attuale amministrazione è una politica a costo zero, ma a costo salatissimo per i cittadini, che sono sempre più costretti a convivere con problematiche ormai ancestrali.
A ciò si aggiunge l’amara constatazione che questa giunta ci è stata regalata dalla vecchia amministrazione che con i sui errori, con le sue latitanze, con quegli atteggiamenti egoistici non ha pensato al bene comune ma solo ai propri interessi, dimenticando sia i propri ideali ma soprattutto il rispetto per i propri elettori, e che in questo momento all’opposizione sembra praticamente essere inesistente.
Voglia questa mia denuncia non essere vista come critica sterile semplicemente per mettere in evidenza le mancanze di una o dell’altra parte politica,ma come stimolo a rimboccarsi le maniche da parte di coloro i quali si sono liberamente offerti alla guida del paese.

In attesa di una risposta Ti invio cordiali saluti Nicola Ambrosio.

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