Ieri l'ennesima rapina a Caivano, con sparatoria! Eppure avevamo sentito il governo Berlusconi dire che era l'opzione fondamentale. Per mesi ci hanno riempito la testa (complici i media) che la guerra al crimine, ai clandestini, ai rom, ai diseredati della terra, sarebbe stata vinta in un nonnulla (come i rifiuti - sic!). Hanno approvato il decreto sicurezza, arriveranno i soldati, ma la polizia e i carabinieri non avranno i soldi per mettere la benzina nelle auto e i tribunali saranno intasati di processi che nulla hanno a che vedere con la sicurezza. "Aumenterà la "percezione" (parola magica) di sicurezza dei cittadini" - ha affermato il ministro La Russa. Intanto a Caivano ieri, in un assalto pomeridiano alla luce del sole, è stato rapinato un tabaccaio in una strada importate e affollata, a quell'ora. C'è stata una sparatoria che, per fortuna, ha colpito (per fortuna non in modo mortale) una guardia giurata.
E, al di là del governo, l'Amministrazione del Sindaco Papaccioli, ancora non riesce a mettere in funzione le decine di videocamer, già montate, nè fa un ulteriore investimento in questo senso. Certo non è facile arginare il fenomeno malavitoso, ma se si completasse il sistema di videosorveglianza, se si sostenessero i commercianti a rischio con un piccolo finanziamento per dotarsi anch'essi di sistemi di videosorveglianza, sarebbe un ottimo deterrente contro le rapine. Poi, ovviamente, bisognerebbe fare tantisssime altre cose. Ma si riesce a parlare di un argomento in modo esauriente? coinvolgendo gli stessi cittadini?
giovedì 31 luglio 2008
mercoledì 30 luglio 2008
Comunicato stampa biomassa
COMUNICATO STAMPA
Sull’impianto a biomassa il Sindaco Papaccioli non dice tutta la verità
Mercoledì 14 u.s., in Consiglio comunale si è consumata una grande farsa sulla realizzazione di un impianto a biomassa a Caivano. Sull’argomento c’era stata già una interrogazione del gruppo Verdi- Sinistra Arcobaleno in data 31.12.2008, cui il Sindaco aveva risposto che in tutte le sedi il Comune di Caivano avrebbe espresso il proprio NO all’impianto, impegnandosi a convocare commissioni ed interpartitici per approfondire l’argomento. Ora, premesso che non è stata convocata mai alcuna riunione, mercoledì 14 maggio, in un sopralluogo fatto in località Sanganiello, abbiamo potuto verificare che già avevano iniziato i lavori, senza che ci fosse un cartello, senza che il Comune ne sapesse niente. Contemporaneamente esce su “Conache di Napoli” un articolo in cui il Sindaco afferma testualmente: “ Io stesso sono stato tra i primi a mostrarmi titubante, ma il sito biomasse rappresenta una concreta soluzione all’emergenza rifiuti. Credo che sia poco produttivo opporsi ad un progetto di rispetto dell’ambiente come questo, solo per il gusto di dire no (…) alla fine la Conferenza dei servizi ha dato l’ok (..)”. Poi abbiamo scoperto che il 24 luglio 2007, alla conferenza dei servizi aveva partecipato proprio il Sindaco che, a differenza del Commissario prefettizio che aveva precedentemente detto un no motivato alla realizzazione elencando le ragioni “ambientali” del diniego, si dichiara disponibile a discutere, a capire (così come del resto aveva affermato nell’intervista a “Cronache di Napoli”). La sera stessa, in consiglio comunale c’era la discussione della mozione presentata sempre dal gruppo Verdi- Sinistra Arcobaleno che chiedeva al Sindaco di dire un NO netto e chiaro e ricorrere in tutte le sedi giurisdizionali (TAR, Consiglio di Stato, Corte di Giustizia Europea ecc..). La maggioranza ha respinto la mozione ed ha approvato un ordine del giorno molto più edulcorato e poco efficace, nel senso di dire: “noi ci opponiamo, ma subiamo la decisione di altri – della conferenza dei servizi”. “Nessuno può decidere del nostro territorio se non i Caivanesi e i suoi organi amministrativi – afferma il consigliere comunale Enzo Falco – che devono dire No, sia per ragioni ambientali, perché abbiamo già dato, sia per ragioni urbanistiche, perché si rovinano altri territori agricoli. Ormai Caivano è diventato un suk dove tutti recintano i terreni e decidono di fare quel che vogliono, senza una programmazione e una pianificazione puntuale”.
I Verdi-Sinistra Arcobaleno combatteranno in tutte le sedi l’impianto a biomassa (utilizzeranno reflui zootecnici e scarti di lavorazione – dove sono le mucche e le bufale a Caivano? E di quali scarti si tratta?).
Intanto il nostro consigliere ha presentato stamattina un’altra interrogazione a risposta scritta che si allega al presente comunicato.
A tutto questo si aggiungono altre due notizie che potranno sconvolgere i sonni dei caivanesi: sabato ad Ambiente Italia su RAI 3, il Sindaco Papaccioli ha parlato di impianto di compostaggio (è il ripristino di quello vecchio da 12 tonnellate/anno o è il mega ampliamento previsto dal Piano Pansa che assegna 4.900.000 euro a Caivano?) e l’articolo di Claudio Tito su “la Repubblica” di stamattina che, parlando della prossima riunione del Governo a Napoli cita testualmente: “Il cuore del problema resta dunque la creazione di nuove aree dove trasferire e stoccare i rifiuti. Il governo ne vorrebbe scegliere con tempi medio-lunghi una decina, anche sconfinando i confini regionali. Per l'immediato pensa di segnalarne tre-quattro ampliando la discarica di Caivano.”.
Il Sindaco Papaccioli ha vinto le elezioni al grido: “mai più rifiuti a Caivano”. Per adesso va nella direzione opposta.
Caivano, lì 19.05.2008
Vincenzo Falco
Sull’impianto a biomassa il Sindaco Papaccioli non dice tutta la verità
Mercoledì 14 u.s., in Consiglio comunale si è consumata una grande farsa sulla realizzazione di un impianto a biomassa a Caivano. Sull’argomento c’era stata già una interrogazione del gruppo Verdi- Sinistra Arcobaleno in data 31.12.2008, cui il Sindaco aveva risposto che in tutte le sedi il Comune di Caivano avrebbe espresso il proprio NO all’impianto, impegnandosi a convocare commissioni ed interpartitici per approfondire l’argomento. Ora, premesso che non è stata convocata mai alcuna riunione, mercoledì 14 maggio, in un sopralluogo fatto in località Sanganiello, abbiamo potuto verificare che già avevano iniziato i lavori, senza che ci fosse un cartello, senza che il Comune ne sapesse niente. Contemporaneamente esce su “Conache di Napoli” un articolo in cui il Sindaco afferma testualmente: “ Io stesso sono stato tra i primi a mostrarmi titubante, ma il sito biomasse rappresenta una concreta soluzione all’emergenza rifiuti. Credo che sia poco produttivo opporsi ad un progetto di rispetto dell’ambiente come questo, solo per il gusto di dire no (…) alla fine la Conferenza dei servizi ha dato l’ok (..)”. Poi abbiamo scoperto che il 24 luglio 2007, alla conferenza dei servizi aveva partecipato proprio il Sindaco che, a differenza del Commissario prefettizio che aveva precedentemente detto un no motivato alla realizzazione elencando le ragioni “ambientali” del diniego, si dichiara disponibile a discutere, a capire (così come del resto aveva affermato nell’intervista a “Cronache di Napoli”). La sera stessa, in consiglio comunale c’era la discussione della mozione presentata sempre dal gruppo Verdi- Sinistra Arcobaleno che chiedeva al Sindaco di dire un NO netto e chiaro e ricorrere in tutte le sedi giurisdizionali (TAR, Consiglio di Stato, Corte di Giustizia Europea ecc..). La maggioranza ha respinto la mozione ed ha approvato un ordine del giorno molto più edulcorato e poco efficace, nel senso di dire: “noi ci opponiamo, ma subiamo la decisione di altri – della conferenza dei servizi”. “Nessuno può decidere del nostro territorio se non i Caivanesi e i suoi organi amministrativi – afferma il consigliere comunale Enzo Falco – che devono dire No, sia per ragioni ambientali, perché abbiamo già dato, sia per ragioni urbanistiche, perché si rovinano altri territori agricoli. Ormai Caivano è diventato un suk dove tutti recintano i terreni e decidono di fare quel che vogliono, senza una programmazione e una pianificazione puntuale”.
I Verdi-Sinistra Arcobaleno combatteranno in tutte le sedi l’impianto a biomassa (utilizzeranno reflui zootecnici e scarti di lavorazione – dove sono le mucche e le bufale a Caivano? E di quali scarti si tratta?).
Intanto il nostro consigliere ha presentato stamattina un’altra interrogazione a risposta scritta che si allega al presente comunicato.
A tutto questo si aggiungono altre due notizie che potranno sconvolgere i sonni dei caivanesi: sabato ad Ambiente Italia su RAI 3, il Sindaco Papaccioli ha parlato di impianto di compostaggio (è il ripristino di quello vecchio da 12 tonnellate/anno o è il mega ampliamento previsto dal Piano Pansa che assegna 4.900.000 euro a Caivano?) e l’articolo di Claudio Tito su “la Repubblica” di stamattina che, parlando della prossima riunione del Governo a Napoli cita testualmente: “Il cuore del problema resta dunque la creazione di nuove aree dove trasferire e stoccare i rifiuti. Il governo ne vorrebbe scegliere con tempi medio-lunghi una decina, anche sconfinando i confini regionali. Per l'immediato pensa di segnalarne tre-quattro ampliando la discarica di Caivano.”.
Il Sindaco Papaccioli ha vinto le elezioni al grido: “mai più rifiuti a Caivano”. Per adesso va nella direzione opposta.
Caivano, lì 19.05.2008
Vincenzo Falco
Urbanistica
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano
Oggetto: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interpella il Sindaco sul seguente argomento.
Premesso, che sul piano urbanistico sembra assurdo che, in particolare lungo la SS87 direzione Caserta (ma ci sono anche altre zone interessate dal medesimo fenomeno), si verificano un susseguirsi di chiusure a recizione di appezzamenti di terreni per non meglio precisate attività (edilizie, commerciali) che al di là della eventuale legittimità a farle, stanno trasformando quella strada in un suk indiano, dove regna visibile la mancanza di governance territoriale;
Considerato, che anche in relazione alle recenti prese di posizione del Sindaco di Afragola, sarebbe opportuno un chiarimento sulla realizzazione della Stazione Alta Velocità che, ancorchè insistente sul territorio di Afragola, interessa anche Caivano;
Considerato infine, che siamo in attesa della definizione della variante al Piano Urbanistico Comunale che potrebbe mettere finalmente ordine nell’uso del territorio, in particolare:
- Nel non distruggerlo ulteriormente con insediamenti problematici per i nostri concittadini (vedi impianti a biomassa);
- Nel definire un’azione programmata per grandi insediamenti che possano rappresentare occasioni di sviluppo economico ed occupazionale per Caivano e i caivanesi;
- Nel definire un piano di realizzazione di edilizia residenziale sociale, in particolare per le giovani coppie, anche utilizzando strumenti di accordi di programma con lo stesso IACP di NAPOLI;
- Nel dare attuazione alle lottizzazioni convenzionate già previste dal PRG attualmente in vigore;
- Nel definire regole improntate alla edilizia ecocompatibile e sostenibile e al risparmio energetico;
Si intende sapere alla luce di quanto sopra esposto, qual’è la volontà della Amministrazione comunale nel definire e risolvere i problemi sollevati.
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
di Caivano
Oggetto: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interpella il Sindaco sul seguente argomento.
Premesso, che sul piano urbanistico sembra assurdo che, in particolare lungo la SS87 direzione Caserta (ma ci sono anche altre zone interessate dal medesimo fenomeno), si verificano un susseguirsi di chiusure a recizione di appezzamenti di terreni per non meglio precisate attività (edilizie, commerciali) che al di là della eventuale legittimità a farle, stanno trasformando quella strada in un suk indiano, dove regna visibile la mancanza di governance territoriale;
Considerato, che anche in relazione alle recenti prese di posizione del Sindaco di Afragola, sarebbe opportuno un chiarimento sulla realizzazione della Stazione Alta Velocità che, ancorchè insistente sul territorio di Afragola, interessa anche Caivano;
Considerato infine, che siamo in attesa della definizione della variante al Piano Urbanistico Comunale che potrebbe mettere finalmente ordine nell’uso del territorio, in particolare:
- Nel non distruggerlo ulteriormente con insediamenti problematici per i nostri concittadini (vedi impianti a biomassa);
- Nel definire un’azione programmata per grandi insediamenti che possano rappresentare occasioni di sviluppo economico ed occupazionale per Caivano e i caivanesi;
- Nel definire un piano di realizzazione di edilizia residenziale sociale, in particolare per le giovani coppie, anche utilizzando strumenti di accordi di programma con lo stesso IACP di NAPOLI;
- Nel dare attuazione alle lottizzazioni convenzionate già previste dal PRG attualmente in vigore;
- Nel definire regole improntate alla edilizia ecocompatibile e sostenibile e al risparmio energetico;
Si intende sapere alla luce di quanto sopra esposto, qual’è la volontà della Amministrazione comunale nel definire e risolvere i problemi sollevati.
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
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Agricoltura
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano
Oggetto: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interpella il Sindaco sul seguente argomento.
Premesso, che il Comune di Caivano ha approvato il Parco Agricolo dei Regi Lagni;
Considerato, che ha anche approvato il regolamento sulla DE.CO., denominazione comunale dei prodotti agricoli caivanesi e loro valorizzazione;
Considerato infine, che, nell’ultima finanziaria, è stata approvata la norma per favorire il consumo di prodotti a cosiddetto kilometro zero, prodotto, quindi, in loco, il che presuppone una politica di sostegno ai prodotti agricoli caivanesi (ovviamente non in contrasto con le norme comunitarie)
Si intende sapere alla luce di quanto sopra esposto, qual’è la volontà della Amministrazione comunale nel definire e risolvere i problemi sollevati.
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
di Caivano
Oggetto: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interpella il Sindaco sul seguente argomento.
Premesso, che il Comune di Caivano ha approvato il Parco Agricolo dei Regi Lagni;
Considerato, che ha anche approvato il regolamento sulla DE.CO., denominazione comunale dei prodotti agricoli caivanesi e loro valorizzazione;
Considerato infine, che, nell’ultima finanziaria, è stata approvata la norma per favorire il consumo di prodotti a cosiddetto kilometro zero, prodotto, quindi, in loco, il che presuppone una politica di sostegno ai prodotti agricoli caivanesi (ovviamente non in contrasto con le norme comunitarie)
Si intende sapere alla luce di quanto sopra esposto, qual’è la volontà della Amministrazione comunale nel definire e risolvere i problemi sollevati.
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
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raccolta differenziata, risposta scritta
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano
Oggetto: Interrogazione a risposta scritta ai sensi dell’art. 26 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interroga, con richiesta di risposta scritta, il Sindaco/l’Assessore sui dati riferiti alla raccolta dei rifiuti e alla raccolta differenziata.
In particolare intende sapere:
1) Quanta spazzatura ha prodotto quotidianamente il nostro Comune;
2) L’andamento della crescita e/o decrescita del quantitativo in quest’ultimo anno;
3) Che percentuale progressivamente è stata raggiunta con la raccolta differenziata;
4) Dove sono state conferite le frazioni di raccolta differenziata e con quali introiti per l’Ente;
5) Quanto costa il servizio ai cittadini, indicando quanti e quali mezzi e quanto e quale personale;
6) Quanto costa lo smaltimento dei rifiuti e quanto in termini di penale la mancata raccolta differenziata;
7) Quanto è la copertura sul costo complessivo della tarsu.
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
di Caivano
Oggetto: Interrogazione a risposta scritta ai sensi dell’art. 26 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interroga, con richiesta di risposta scritta, il Sindaco/l’Assessore sui dati riferiti alla raccolta dei rifiuti e alla raccolta differenziata.
In particolare intende sapere:
1) Quanta spazzatura ha prodotto quotidianamente il nostro Comune;
2) L’andamento della crescita e/o decrescita del quantitativo in quest’ultimo anno;
3) Che percentuale progressivamente è stata raggiunta con la raccolta differenziata;
4) Dove sono state conferite le frazioni di raccolta differenziata e con quali introiti per l’Ente;
5) Quanto costa il servizio ai cittadini, indicando quanti e quali mezzi e quanto e quale personale;
6) Quanto costa lo smaltimento dei rifiuti e quanto in termini di penale la mancata raccolta differenziata;
7) Quanto è la copertura sul costo complessivo della tarsu.
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
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Questione "puzze"
GRUPPO CONSILIARE VERDI CAIVANO
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano
Oggetto: Interrogazione ai sensi dell’art. 26 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interroga il Sindaco e/o l’Assessore all’ambiente sul seguente argomento.
“Quali sono le procedure e gli atti che l’Amministrazione intende fare per eliminare definitivamente le “puzze” sul nostro territorio e come avviare un vero e proprio monitoraggio dell’aria, del suolo e delle onde elettromagnetiche sul nostro territorio, atteso il coraggioso atteggiamento che altre Amministrazioni di Comuni contermini stanno assumendo rispetto ad aziende inquinanti?”
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano
Oggetto: Interrogazione ai sensi dell’art. 26 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interroga il Sindaco e/o l’Assessore all’ambiente sul seguente argomento.
“Quali sono le procedure e gli atti che l’Amministrazione intende fare per eliminare definitivamente le “puzze” sul nostro territorio e come avviare un vero e proprio monitoraggio dell’aria, del suolo e delle onde elettromagnetiche sul nostro territorio, atteso il coraggioso atteggiamento che altre Amministrazioni di Comuni contermini stanno assumendo rispetto ad aziende inquinanti?”
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
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Cassonetti e Rifiuti
GRUPPO CONSILIARE VERDI CAIVANO
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano
Oggetto: Interrogazione ai sensi dell’art. 26 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interroga il Sindaco e/o l’Assessore all’ecologia sul seguente argomento.
“Risulta vera la circostanza che essendo stati eliminati molti cassonetti stradali, c’è un esagerato accumulo esterno negli ormai pochi punti disponibili e, giustamente i lavoratori dell’IGICA non intendono prendere rifiuti al di fuori dei cassonetti stessi. Se non sia il caso di far controllare puntualmente questi punti al fine di evitare sversamenti impropri e fuori orario se non addirittura abusivi, circostanza che determina gli incendi, gravissimi sul piano ambientale, che hanno il compito di evitare il riconoscimento delle materie conferite e, di conseguenza, l’individuazione di chi criminosamente lo ha fatto? Se, a maggior ragione, non sia il caso di provvedere a risolvere il problema del conferimento abusivo e di controllo dell’ex Campo Nomadi sulla SS Sannitica e su tutte le strade vicinali di campagna nel territorio caivanese?”
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano
Oggetto: Interrogazione ai sensi dell’art. 26 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interroga il Sindaco e/o l’Assessore all’ecologia sul seguente argomento.
“Risulta vera la circostanza che essendo stati eliminati molti cassonetti stradali, c’è un esagerato accumulo esterno negli ormai pochi punti disponibili e, giustamente i lavoratori dell’IGICA non intendono prendere rifiuti al di fuori dei cassonetti stessi. Se non sia il caso di far controllare puntualmente questi punti al fine di evitare sversamenti impropri e fuori orario se non addirittura abusivi, circostanza che determina gli incendi, gravissimi sul piano ambientale, che hanno il compito di evitare il riconoscimento delle materie conferite e, di conseguenza, l’individuazione di chi criminosamente lo ha fatto? Se, a maggior ragione, non sia il caso di provvedere a risolvere il problema del conferimento abusivo e di controllo dell’ex Campo Nomadi sulla SS Sannitica e su tutte le strade vicinali di campagna nel territorio caivanese?”
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
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Comunicato stampa raccolta differenziata
Comunicato Stampa
I VERDI CONTINUANO A BATTERSI PER FAR PARTIRE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA NEL COMUNE DI CAIVANO.
I VERDI, coerentemente con quanto dichiarato più volte, proseguono nel loro progetto di opposizione dura, critica ma costruttiva.
Sono passati sei mesi dall’insediamento dell’Amministrazione Papaccioli, e possiamo rilevare che le promesse fatte non sono state rispettate, infatti, gli slogan della campagna elettorale ci garantivano che nel giro di sei mesi sarebbe partita la raccolta differenziata, ma come noi anche i caivanesi si saranno accorti di essere stati presi ingiro da questa amministrazione.
Quindi, come già fatto con l’amministrazione Semplice, i Verdi hanno proposto attraverso il loro Consigliere Comunale Enzo Falco, una mozione di indirizzo da approvare nel prossimo Consiglio Comunale che impegnerebbe la Giunta Comunale a formulare entro trenta giorni una proposta operativa affinché anche sul territorio di Caivano possa essere effettuata la raccolta differenziata. I Verdi ritengono che solo attraverso una buona percentuale di raccolta differenziata si possa ridurre oltre ai rifiuti anche il costo per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che da notizie acquisite, risulta essere aumentata del 40% rispetto all’anno precedente.
Facciamo uscire allo scoperto tutte quelle forze politiche che non voglio che la raccolta differenziata parta.
Oltre alla suddetta mozione sulla raccolta differenziata, il consigliere Enzo Falco, ha anche presentato alcune interpellanze, tra cui
Interpellanza sul 50% delle quote dell’azienda IGICA Spa.
Interrogazione sull’eliminazione di cassonetti con conseguente accumulo di rifiuti abusivi e pessime condizioni igienico-sanitarie.
Interrogazione sulle “puzze” presenti sul territorio caivanese.
Interpellanza sull’adesione al “Patto per il Clima”.
Interpellanza sulla pericolosa presenza di ratti in alcune zone di Caivano ( via Libertini) dovute all’eccessivo accumulo abusivo di rifiuti per strada.
Questo è secondo noi il modo giusto per fare politica, una politica propositiva per il bene della collettività, per i caivanesi e per chi come noi ama l’ambiente, mettendoci anche a disposizione delle forze politiche di maggioranza, ove venisse richiesto la nostra collaborazione, sempre e solo per il bene di Caivano.
Invitiamo, inoltre, i cittadini ad inviare eventuali interrogazioni all’indirizzo e-mail verdi.caivano@libero.it , con l’impegno da parte della segreteria politica dei Verdi a sottoscriverle e portarle all’attenzione del Consiglio Comunale.
Il Portavoce dei Verdi
Dr. Antonio Perrotta
I VERDI CONTINUANO A BATTERSI PER FAR PARTIRE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA NEL COMUNE DI CAIVANO.
I VERDI, coerentemente con quanto dichiarato più volte, proseguono nel loro progetto di opposizione dura, critica ma costruttiva.
Sono passati sei mesi dall’insediamento dell’Amministrazione Papaccioli, e possiamo rilevare che le promesse fatte non sono state rispettate, infatti, gli slogan della campagna elettorale ci garantivano che nel giro di sei mesi sarebbe partita la raccolta differenziata, ma come noi anche i caivanesi si saranno accorti di essere stati presi ingiro da questa amministrazione.
Quindi, come già fatto con l’amministrazione Semplice, i Verdi hanno proposto attraverso il loro Consigliere Comunale Enzo Falco, una mozione di indirizzo da approvare nel prossimo Consiglio Comunale che impegnerebbe la Giunta Comunale a formulare entro trenta giorni una proposta operativa affinché anche sul territorio di Caivano possa essere effettuata la raccolta differenziata. I Verdi ritengono che solo attraverso una buona percentuale di raccolta differenziata si possa ridurre oltre ai rifiuti anche il costo per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che da notizie acquisite, risulta essere aumentata del 40% rispetto all’anno precedente.
Facciamo uscire allo scoperto tutte quelle forze politiche che non voglio che la raccolta differenziata parta.
Oltre alla suddetta mozione sulla raccolta differenziata, il consigliere Enzo Falco, ha anche presentato alcune interpellanze, tra cui
Interpellanza sul 50% delle quote dell’azienda IGICA Spa.
Interrogazione sull’eliminazione di cassonetti con conseguente accumulo di rifiuti abusivi e pessime condizioni igienico-sanitarie.
Interrogazione sulle “puzze” presenti sul territorio caivanese.
Interpellanza sull’adesione al “Patto per il Clima”.
Interpellanza sulla pericolosa presenza di ratti in alcune zone di Caivano ( via Libertini) dovute all’eccessivo accumulo abusivo di rifiuti per strada.
Questo è secondo noi il modo giusto per fare politica, una politica propositiva per il bene della collettività, per i caivanesi e per chi come noi ama l’ambiente, mettendoci anche a disposizione delle forze politiche di maggioranza, ove venisse richiesto la nostra collaborazione, sempre e solo per il bene di Caivano.
Invitiamo, inoltre, i cittadini ad inviare eventuali interrogazioni all’indirizzo e-mail verdi.caivano@libero.it , con l’impegno da parte della segreteria politica dei Verdi a sottoscriverle e portarle all’attenzione del Consiglio Comunale.
Il Portavoce dei Verdi
Dr. Antonio Perrotta
Raccolta differenziata
GRUPPO CONSILIARE VERDI CAIVANO
ATTO DI INDIRIZZO SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Il Consiglio Comunale
Premesso che tutta la normativa sui rifiuti e quella relativa all’emergenza rifiuti in Campania fanno riferimento all’obbligo oltre che alla necessità di avviare una raccolta differenziata spinta, anche per migliorare le condizioni tecniche dell’impiantistica fino ad oggi realizzata in Regione Campania e quella da realizzare;
In particolare:
Visto il Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 n. 22
Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. (Decreto Ronchi);
Visto il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152;
Visto il decreto legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, recante: “Misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania. Misure per la raccolta differenziata”;
Vista la Legge 6 dicembre 2006, n. 290
"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, recante misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 285 del 7 dicembre 2006
Vista la Legge regionale Regione Campania del 28-03-2007 n. 4
Norma in materia di gestione, trasformazione, riutilizzo dei rifiuti, bonifica dei siti inquinati
(B.U.R. Campania n. 19 del 3-4-2007)
Visto il Testo coordinato del Decreto-Legge 11 Maggio 2007, n. 61
Testo del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, coordinato con la legge di conversione 5 luglio 2007, n. 87 recante "Interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti.".
Visto RAPPORTO CONCLUSIVO DELLA COMMISSIONE PER LE MIGLIORI TECNOLOGIE DI GESTIONE E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI 20 Aprile 2007
Che, in particolare, nelle “Considerazioni generali” afferma:
“La commissione ha affrontato il compito assegnatole con la consapevolezza che il problema dei rifiuti
non può essere risolto soltanto in termini di tecnologie di smaltimento, ma deve essere affrontato a largo spettro, intervenendo con tecnologie appropriate e con opportune iniziative di tipo gestionale in ogni sua fase. Quella dei rifiuti è infatti una filiera che origina dalla loro produzione da parte del sistema industriale; passa attraverso la loro raccolta, l’eventuale separazione e/o pretrattamento, il loro recupero o riciclaggio, e termina con lo smaltimento.
Partendo da questo approccio, la commissione ritiene che il problema dei rifiuti vada affrontato per
stadi:
1. Riduzione
2. Restituzione
3. Consegna differenziata e Raccolta differenziata
4. Pretrattamento e recupero (riciclaggio)
5. Smaltimento.
Tutti questi stadi sono ineludibili e si presentano nell’ordine gerarchico indicato, poiché l’efficienza
degli stadi superiori si riflette sulle richieste agli stadi successivi”.
“a. la reintroduzione di vuoti a rendere in vetro e l’imposizione di una tassa cauzionale anche per i contenitori in altro materiale al fine di disincentivarne il conferimento nella parte indifferenziata del rifiuto e/o il loro abbandono in ambiente È necessario considerare che l’uso di alcune tipologie di imballaggi, soprattutto di plastica, è economicamente conveniente in quanto il costo cui si fa riferimento è quello di produzione e non quello di smaltimento. È evidente, per contro, che il costo di smaltimento è superiore a quello del materiale vergine, notoriamente economico nel caso della plastica. A ciò va aggiunto il costo relativa, ente elevato per selezionare in maniera efficiente i diversi polimeri utilizzati al fine di recuperarne la materia per la produzione di beni in plastica riciclata. ..omissis..
b. la promozione di punti vendita di beni liquidi sfusi “alla spina” . In questo caso, molti prodotti possono essere venduti sfusi ed imbottigliati nei contenitori che il cliente porta con sé e riempie di volta in volta. Allo stato attuale, gli impianti sono prevalentemente dedicati ai detergenti liquidi e all’acqua, ma la tecnologia può trovare spazio anche per altre bevande liquide o prodotti in polvere. ..omissis..
c. sostituzione degli imballaggi a perdere in soluzioni applicative già disponibili come cassette per il settore ortofrutticolo e imballaggi per elettrodomestici a rendere in sostituzione di quelli in polistirene e polistirolo e riduzione degli imballaggi per le bibite soprattutto nell’ambito della ristorazione collettiva. Il primo settore che propone cassette ribaltabili in polipropilene con un ciclo di vita di 7 anni in sostituzione di quelle a perdere. A tutt’oggi il sistema è stato adottato da circa 750 aziende in tutta Italia. ..omissis..
d. Incentivazione al compostaggio domestico Tra le politiche di riduzione a monte della quantità di rifiuto da smaltire è importante ricordare il compostaggio domestico. Nonostante questa pratica sia particolarmente indicata per abitazioni che dispongano di giardino o ampi terrazzi, con opportuni accorgimenti è possibile promuoverla anche in agglomerati urbani. Il vantaggio è multiplo dal momento che la presenza in casa di una compostiera consente di gestire facilmente la raccolta ed il corretto conferimento della frazione da compostare. ..omissis..
e. Ottimizzazione del sistema di raccolta. Dalle migliori esperienze gestionali fin qui verificate
emerge che il classico sistema di raccolta stradale fondato sulla presenza di cassonetti dedicati non consente di gestire e verificare ne’ l’aspetto quantitativo ne’ quello qualitativo del materiale conferito. Al contrario, il sistema di raccolta domiciliare ottimizzato si e’ dimostrato particolarmente efficiace a colmare entrambe queste lacune dal momento che il ritiro da parte dell’operatore delle diverse frazioni raccolte separatamente consente il controllo diretto quali-quantitativo del rifiuto. Scelte gestionali di questo tipo intraprese con successo in diverse provincie italiane tanto al nord che al sud, hanno dimostrato il vantaggio in termini di riduzione del rifiuto prodotto e miglioramento della qualita’ delle diverse frazioni merceologiche raccolte separatamente. ..omissis..
f. Misure gestionali. Oltre alle soluzioni impiantistiche che consentono di ottimizzare i sistemi di raccolta differenziata è necessario introdurre anche sistemi che la rendano conveniente o quantomeno rendano meno conveniente il non farla. Oltre al sistema illustrato che si rivolge alla grande distribuzione, il passaggio della tassa a tariffa sui rifiuti potrebbe rappresentare il miglior modo per il raggiungimento rapido di risultati di riduzione della frazione da destinare a smaltimento previa valutazione del vigente quadro normativo e applicativo. Il sistema tariffario prevede la definizione di una quota fissa che serve a coprire le spese indipendenti dalla quantità dei rifiuti prodotti (personale, mezzi, pulizia stradale ecc.) e da una quota variabile calcolata sulla base del peso dei rifiuti che vengono inviati allo smaltimento finale. ..omissis..
3. Elenco degli impianti di smaltimento
Per quanto riguarda i sistemi di smaltimento finale, la commissione ha esaminato una serie di
tecnologie, focalizzandosi su impianti diffusi in termini commerciali soprattutto in Europa, valutando solo per le implicazioni di prospettiva gli impianti sperimentali e al momento non valutabili con sicurezza. Questi impianti possono essere classificati nel seguente elenco:
1. Pretrattamento e Sequestrazione
• Trattamento in impianti MTB ed invio del residuo a discarica controllata
2. Pirolisi e gassificazione pirolitica
• Pirolisi veloce
• Pirolisi lenta
• Pirogassificazione
3. Incenerimento e gassificazione ossidativa
• Incenerimento e gassificazione ossidativa di bassa temperatura (< 850°C)
o Smoldering (fumigazione/”dissociatore molecolare”)
o Ossigassificazione a letto fluido
• Incenerimento e gassificazione ossidativa di media temperatura (>850 °C)
o Combustione a griglia
o Combustione a letto fluido
o Co-combustione in impianto a carbone
o Co-combustione in cementificio
o Combustione e ossi-gassificazione in tamburo rotante
o Ossigassificazione a letto fluido
• Incenerimento e gassificazione ossidativa di alta temperatura (> 1500 °C)
o Oxi-combustione
o HiTAC
o Sistemi al plasma
..omissis..
Letto il resoconto della Audizione alla XIII Commisione permanente del Senato della Repubblica − 31 maggio 2007 che mette ulteriormente in luce:
“3. Insufficiente gestione della raccolta differenziata
Nonostante la consapevolezza universalmente acquisita circa l’importanza di avviare correttamente l’attività della raccolta differenziata, la cui carenza oltre alla mancanza di discariche è una delle cause determinanti del perdurare dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti, i risultati in Campania sono molto scarsi. Infatti, rispetto ad una produzione di rifiuti totale pari a 2,8 milioni di tonnellate all’anno, la raccolta differenziata si attesta intorno ad una percentuale di poco superiore al 10 per cento, senza significativi incrementi dal ’98 ad oggi.” …omissis..
“Fermo restando che i comuni e i consorzi possono in completa autonomia individuare gli impianti (anche privati) di riferimento, il Commissariato, viste le continue richieste, ha predisposto un programma degli interventi necessari alla realizzazione e/o all’ampliamento di 10 impianti di compostaggio. Considerato che tutti i progetti risultano finanziati con i fondi P.O.R. (misura 1.7), si evidenzia che entro circa 18 mesi, la Regione potrà contare su una potenzialità reale annua di circa 200.000 tonnellate.
Preme sottolineare che, su impulso commissariale, grazie a quanto previsto nell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3479/05, è stato determinato un cospicuo contributo (40 € per ciascuna tonnellata di frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata avviata a recupero in forma autonoma) per i comuni che individuano in forma autonoma un impianto di trattamento regolarmente autorizzato per la frazione umida.” …omissis…
Delibera il seguente atto di indirizzo
impegna il Sindaco e l’Assessore all’ecologia:
- a presentare, entro un mese, un piano dettagliato di riduzione, riuso e raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani;
- ad utilizzare per la raccolta differenziata preferibilmente il sistema del “porta a porta” con due buste, una per la frazione secca, una per quella umida;
- ad aprire immediatamente l’“isola ecologica” di Via Necropoli, funzionale alla raccolta separata delle MPS (materie prime seconde) con premio ai cittadini che conferiscono in modo differenziato presso l’isola ecologica;
- a riattivare con urgenza la raccolta dei rifiuti pericolosi (pile e farmaci) presso gli esercizi commerciali che vendono tali tipologie di prodotti;
- a dare la disponibilità per la realizzazione di piccoli impianti per la gestione della frazione umida al fine di produrre compost di qualità per l’agricoltura, attivando da subito forme di collaborazione con altri Comuni confinanti e soprattutto con le Organizzazioni Agricole;
- a raccogliere in modo differenziato il polistirolo e le plastiche in uso in agricoltura;
- a predisporre dei controlli efficaci ed efficienti (anche attraverso l’uso di tecnologie avanzate) sui conferimenti abusivi notturni di materiale pericoloso cui i conferitori criminali danno costantemente fuoco per non farsi individuare.
ATTO DI INDIRIZZO SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Il Consiglio Comunale
Premesso che tutta la normativa sui rifiuti e quella relativa all’emergenza rifiuti in Campania fanno riferimento all’obbligo oltre che alla necessità di avviare una raccolta differenziata spinta, anche per migliorare le condizioni tecniche dell’impiantistica fino ad oggi realizzata in Regione Campania e quella da realizzare;
In particolare:
Visto il Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 n. 22
Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. (Decreto Ronchi);
Visto il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152;
Visto il decreto legge 9 ottobre 2006, n. 263, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 dicembre 2006, n. 290, recante: “Misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania. Misure per la raccolta differenziata”;
Vista la Legge 6 dicembre 2006, n. 290
"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 ottobre 2006, n. 263, recante misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 285 del 7 dicembre 2006
Vista la Legge regionale Regione Campania del 28-03-2007 n. 4
Norma in materia di gestione, trasformazione, riutilizzo dei rifiuti, bonifica dei siti inquinati
(B.U.R. Campania n. 19 del 3-4-2007)
Visto il Testo coordinato del Decreto-Legge 11 Maggio 2007, n. 61
Testo del decreto-legge 11 maggio 2007, n. 61, coordinato con la legge di conversione 5 luglio 2007, n. 87 recante "Interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti.".
Visto RAPPORTO CONCLUSIVO DELLA COMMISSIONE PER LE MIGLIORI TECNOLOGIE DI GESTIONE E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI 20 Aprile 2007
Che, in particolare, nelle “Considerazioni generali” afferma:
“La commissione ha affrontato il compito assegnatole con la consapevolezza che il problema dei rifiuti
non può essere risolto soltanto in termini di tecnologie di smaltimento, ma deve essere affrontato a largo spettro, intervenendo con tecnologie appropriate e con opportune iniziative di tipo gestionale in ogni sua fase. Quella dei rifiuti è infatti una filiera che origina dalla loro produzione da parte del sistema industriale; passa attraverso la loro raccolta, l’eventuale separazione e/o pretrattamento, il loro recupero o riciclaggio, e termina con lo smaltimento.
Partendo da questo approccio, la commissione ritiene che il problema dei rifiuti vada affrontato per
stadi:
1. Riduzione
2. Restituzione
3. Consegna differenziata e Raccolta differenziata
4. Pretrattamento e recupero (riciclaggio)
5. Smaltimento.
Tutti questi stadi sono ineludibili e si presentano nell’ordine gerarchico indicato, poiché l’efficienza
degli stadi superiori si riflette sulle richieste agli stadi successivi”.
“a. la reintroduzione di vuoti a rendere in vetro e l’imposizione di una tassa cauzionale anche per i contenitori in altro materiale al fine di disincentivarne il conferimento nella parte indifferenziata del rifiuto e/o il loro abbandono in ambiente È necessario considerare che l’uso di alcune tipologie di imballaggi, soprattutto di plastica, è economicamente conveniente in quanto il costo cui si fa riferimento è quello di produzione e non quello di smaltimento. È evidente, per contro, che il costo di smaltimento è superiore a quello del materiale vergine, notoriamente economico nel caso della plastica. A ciò va aggiunto il costo relativa, ente elevato per selezionare in maniera efficiente i diversi polimeri utilizzati al fine di recuperarne la materia per la produzione di beni in plastica riciclata. ..omissis..
b. la promozione di punti vendita di beni liquidi sfusi “alla spina” . In questo caso, molti prodotti possono essere venduti sfusi ed imbottigliati nei contenitori che il cliente porta con sé e riempie di volta in volta. Allo stato attuale, gli impianti sono prevalentemente dedicati ai detergenti liquidi e all’acqua, ma la tecnologia può trovare spazio anche per altre bevande liquide o prodotti in polvere. ..omissis..
c. sostituzione degli imballaggi a perdere in soluzioni applicative già disponibili come cassette per il settore ortofrutticolo e imballaggi per elettrodomestici a rendere in sostituzione di quelli in polistirene e polistirolo e riduzione degli imballaggi per le bibite soprattutto nell’ambito della ristorazione collettiva. Il primo settore che propone cassette ribaltabili in polipropilene con un ciclo di vita di 7 anni in sostituzione di quelle a perdere. A tutt’oggi il sistema è stato adottato da circa 750 aziende in tutta Italia. ..omissis..
d. Incentivazione al compostaggio domestico Tra le politiche di riduzione a monte della quantità di rifiuto da smaltire è importante ricordare il compostaggio domestico. Nonostante questa pratica sia particolarmente indicata per abitazioni che dispongano di giardino o ampi terrazzi, con opportuni accorgimenti è possibile promuoverla anche in agglomerati urbani. Il vantaggio è multiplo dal momento che la presenza in casa di una compostiera consente di gestire facilmente la raccolta ed il corretto conferimento della frazione da compostare. ..omissis..
e. Ottimizzazione del sistema di raccolta. Dalle migliori esperienze gestionali fin qui verificate
emerge che il classico sistema di raccolta stradale fondato sulla presenza di cassonetti dedicati non consente di gestire e verificare ne’ l’aspetto quantitativo ne’ quello qualitativo del materiale conferito. Al contrario, il sistema di raccolta domiciliare ottimizzato si e’ dimostrato particolarmente efficiace a colmare entrambe queste lacune dal momento che il ritiro da parte dell’operatore delle diverse frazioni raccolte separatamente consente il controllo diretto quali-quantitativo del rifiuto. Scelte gestionali di questo tipo intraprese con successo in diverse provincie italiane tanto al nord che al sud, hanno dimostrato il vantaggio in termini di riduzione del rifiuto prodotto e miglioramento della qualita’ delle diverse frazioni merceologiche raccolte separatamente. ..omissis..
f. Misure gestionali. Oltre alle soluzioni impiantistiche che consentono di ottimizzare i sistemi di raccolta differenziata è necessario introdurre anche sistemi che la rendano conveniente o quantomeno rendano meno conveniente il non farla. Oltre al sistema illustrato che si rivolge alla grande distribuzione, il passaggio della tassa a tariffa sui rifiuti potrebbe rappresentare il miglior modo per il raggiungimento rapido di risultati di riduzione della frazione da destinare a smaltimento previa valutazione del vigente quadro normativo e applicativo. Il sistema tariffario prevede la definizione di una quota fissa che serve a coprire le spese indipendenti dalla quantità dei rifiuti prodotti (personale, mezzi, pulizia stradale ecc.) e da una quota variabile calcolata sulla base del peso dei rifiuti che vengono inviati allo smaltimento finale. ..omissis..
3. Elenco degli impianti di smaltimento
Per quanto riguarda i sistemi di smaltimento finale, la commissione ha esaminato una serie di
tecnologie, focalizzandosi su impianti diffusi in termini commerciali soprattutto in Europa, valutando solo per le implicazioni di prospettiva gli impianti sperimentali e al momento non valutabili con sicurezza. Questi impianti possono essere classificati nel seguente elenco:
1. Pretrattamento e Sequestrazione
• Trattamento in impianti MTB ed invio del residuo a discarica controllata
2. Pirolisi e gassificazione pirolitica
• Pirolisi veloce
• Pirolisi lenta
• Pirogassificazione
3. Incenerimento e gassificazione ossidativa
• Incenerimento e gassificazione ossidativa di bassa temperatura (< 850°C)
o Smoldering (fumigazione/”dissociatore molecolare”)
o Ossigassificazione a letto fluido
• Incenerimento e gassificazione ossidativa di media temperatura (>850 °C)
o Combustione a griglia
o Combustione a letto fluido
o Co-combustione in impianto a carbone
o Co-combustione in cementificio
o Combustione e ossi-gassificazione in tamburo rotante
o Ossigassificazione a letto fluido
• Incenerimento e gassificazione ossidativa di alta temperatura (> 1500 °C)
o Oxi-combustione
o HiTAC
o Sistemi al plasma
..omissis..
Letto il resoconto della Audizione alla XIII Commisione permanente del Senato della Repubblica − 31 maggio 2007 che mette ulteriormente in luce:
“3. Insufficiente gestione della raccolta differenziata
Nonostante la consapevolezza universalmente acquisita circa l’importanza di avviare correttamente l’attività della raccolta differenziata, la cui carenza oltre alla mancanza di discariche è una delle cause determinanti del perdurare dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti, i risultati in Campania sono molto scarsi. Infatti, rispetto ad una produzione di rifiuti totale pari a 2,8 milioni di tonnellate all’anno, la raccolta differenziata si attesta intorno ad una percentuale di poco superiore al 10 per cento, senza significativi incrementi dal ’98 ad oggi.” …omissis..
“Fermo restando che i comuni e i consorzi possono in completa autonomia individuare gli impianti (anche privati) di riferimento, il Commissariato, viste le continue richieste, ha predisposto un programma degli interventi necessari alla realizzazione e/o all’ampliamento di 10 impianti di compostaggio. Considerato che tutti i progetti risultano finanziati con i fondi P.O.R. (misura 1.7), si evidenzia che entro circa 18 mesi, la Regione potrà contare su una potenzialità reale annua di circa 200.000 tonnellate.
Preme sottolineare che, su impulso commissariale, grazie a quanto previsto nell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3479/05, è stato determinato un cospicuo contributo (40 € per ciascuna tonnellata di frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata avviata a recupero in forma autonoma) per i comuni che individuano in forma autonoma un impianto di trattamento regolarmente autorizzato per la frazione umida.” …omissis…
Delibera il seguente atto di indirizzo
impegna il Sindaco e l’Assessore all’ecologia:
- a presentare, entro un mese, un piano dettagliato di riduzione, riuso e raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani;
- ad utilizzare per la raccolta differenziata preferibilmente il sistema del “porta a porta” con due buste, una per la frazione secca, una per quella umida;
- ad aprire immediatamente l’“isola ecologica” di Via Necropoli, funzionale alla raccolta separata delle MPS (materie prime seconde) con premio ai cittadini che conferiscono in modo differenziato presso l’isola ecologica;
- a riattivare con urgenza la raccolta dei rifiuti pericolosi (pile e farmaci) presso gli esercizi commerciali che vendono tali tipologie di prodotti;
- a dare la disponibilità per la realizzazione di piccoli impianti per la gestione della frazione umida al fine di produrre compost di qualità per l’agricoltura, attivando da subito forme di collaborazione con altri Comuni confinanti e soprattutto con le Organizzazioni Agricole;
- a raccogliere in modo differenziato il polistirolo e le plastiche in uso in agricoltura;
- a predisporre dei controlli efficaci ed efficienti (anche attraverso l’uso di tecnologie avanzate) sui conferimenti abusivi notturni di materiale pericoloso cui i conferitori criminali danno costantemente fuoco per non farsi individuare.
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Mozione Igica
ATTO DI INDIRIZZO SULL’IGICA SPA
(Interpellanza prot. 17017 del 25.10.07 trasformata in mozione, ai sensi dell’art. 29 del Regolamento del Consiglio comunale, durante la seduta di Consiglio comunale del 23.11.07)
Il Consiglio Comunale
Premesso che con l’uscita dalla società Igica spa di Italialavoro, la stessa ormai è a totale capitale pubblico del Comune di Caivano e che pertanto si rende necessario stabilire dei criteri sulla collocazione di parte delle azioni in possesso del Comune di Caivano;
Premesso inoltre che il Sindaco di Caivano ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione dell’Igica spa;
Premesso che sorgono dubbi sulla procedura messa in atto dal Sindaco di Caivano, per il combinato disposto del Codice civile, dello Statuto del Comune di Caivano e dello stesso Statuto della Igica spa, nonché della legge finanziaria del 2006, l. 296/06;
Visto infatti che, a norma dell’art. 2386 del Codice civile, la convocazione dell’Assemblea doveva essere fatta dagli amministratori ancora in carica;
Visto che tali nomine sono state fatte in contrasto con lo Statuto comunale che, all’art. 100 recita: “Il Consiglio comunale a maggioranza assoluta dei Consiglieri comunali assegnati approva, entro trenta giorni dal suo insediamento, gli indirizzi generali per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende, Istituzioni, Società. Tali indirizzi devono prevedere l’emanazione da parte del Sindaco, prima di procedere ad ogni nomina, di un avviso pubblico attraverso il quale dare pubblicità alle nomine o designazioni dei rappresentanti negli enti che intende effettuare.
Nell’avviso pubblico sono resi noti in particolare i requisiti di studio e di professionalità e le cause di incompatibilità per l’accesso alle cariche”;
Visto inoltre che le suddette nomine non rispettano nemmeno i criteri e le caratteristiche previste dall’art. 16 comma 6 dello Satuto dell’Igica spa;
Visto che sorgono dubbi sul rispetto del comma n.725 e 734 della l. 296/2006 (legge finanziaria)
Visto che bisogna procedere velocemente, anche per dare stabilità alla società Igica spa e ai lavoratori per le possibili incertezze che possono determinarsi, a nominare un management all’altezza e coerenti con le procedure previste dalla legge, dallo Satuto e dai regolamenti;
Delibera il seguente atto di indirizzo
Impegna il Sindaco:
- ad escludere la possibilità di vendere le azioni che devono essere dimesse dal Comune di Caivano ad aziende private;
- a prevedere la possibilità che ci sia acquisto da parte di altri Comuni a partire da quelli presso i quali opera la Igica spa;
- di riservare parte delle quote ad un azionariato diffuso, a partire dai dipendenti della stessa Igica e dai cittadini di Caivano;
- a revocare, per autotutela, i decreti di nomina del nuovo Consiglio di amministrazione della Igica spa;
- a ripristinare nelle more gli amministratori del vecchio Consiglio;
- a predisporre e proporre al Consiglio comunale i criteri previsti dall’art.100 dello Statuto del Comune di Caivano e le procedure previste;
- a far predisporre tutte le procedure di legge, questa volta corrette, per la nomina dei nuovi amministratori;
- a far rispettare le norme di cui ai commi 725 e 734 della legge 296/06 (legge finanziaria);
- a portare entro un termine congruo, all’attenzione del Consiglio comunale, un piano industriale dell’Azienda che spieghi i progetti di sviluppo del nuovo management
(Interpellanza prot. 17017 del 25.10.07 trasformata in mozione, ai sensi dell’art. 29 del Regolamento del Consiglio comunale, durante la seduta di Consiglio comunale del 23.11.07)
Il Consiglio Comunale
Premesso che con l’uscita dalla società Igica spa di Italialavoro, la stessa ormai è a totale capitale pubblico del Comune di Caivano e che pertanto si rende necessario stabilire dei criteri sulla collocazione di parte delle azioni in possesso del Comune di Caivano;
Premesso inoltre che il Sindaco di Caivano ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione dell’Igica spa;
Premesso che sorgono dubbi sulla procedura messa in atto dal Sindaco di Caivano, per il combinato disposto del Codice civile, dello Statuto del Comune di Caivano e dello stesso Statuto della Igica spa, nonché della legge finanziaria del 2006, l. 296/06;
Visto infatti che, a norma dell’art. 2386 del Codice civile, la convocazione dell’Assemblea doveva essere fatta dagli amministratori ancora in carica;
Visto che tali nomine sono state fatte in contrasto con lo Statuto comunale che, all’art. 100 recita: “Il Consiglio comunale a maggioranza assoluta dei Consiglieri comunali assegnati approva, entro trenta giorni dal suo insediamento, gli indirizzi generali per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende, Istituzioni, Società. Tali indirizzi devono prevedere l’emanazione da parte del Sindaco, prima di procedere ad ogni nomina, di un avviso pubblico attraverso il quale dare pubblicità alle nomine o designazioni dei rappresentanti negli enti che intende effettuare.
Nell’avviso pubblico sono resi noti in particolare i requisiti di studio e di professionalità e le cause di incompatibilità per l’accesso alle cariche”;
Visto inoltre che le suddette nomine non rispettano nemmeno i criteri e le caratteristiche previste dall’art. 16 comma 6 dello Satuto dell’Igica spa;
Visto che sorgono dubbi sul rispetto del comma n.725 e 734 della l. 296/2006 (legge finanziaria)
Visto che bisogna procedere velocemente, anche per dare stabilità alla società Igica spa e ai lavoratori per le possibili incertezze che possono determinarsi, a nominare un management all’altezza e coerenti con le procedure previste dalla legge, dallo Satuto e dai regolamenti;
Delibera il seguente atto di indirizzo
Impegna il Sindaco:
- ad escludere la possibilità di vendere le azioni che devono essere dimesse dal Comune di Caivano ad aziende private;
- a prevedere la possibilità che ci sia acquisto da parte di altri Comuni a partire da quelli presso i quali opera la Igica spa;
- di riservare parte delle quote ad un azionariato diffuso, a partire dai dipendenti della stessa Igica e dai cittadini di Caivano;
- a revocare, per autotutela, i decreti di nomina del nuovo Consiglio di amministrazione della Igica spa;
- a ripristinare nelle more gli amministratori del vecchio Consiglio;
- a predisporre e proporre al Consiglio comunale i criteri previsti dall’art.100 dello Statuto del Comune di Caivano e le procedure previste;
- a far predisporre tutte le procedure di legge, questa volta corrette, per la nomina dei nuovi amministratori;
- a far rispettare le norme di cui ai commi 725 e 734 della legge 296/06 (legge finanziaria);
- a portare entro un termine congruo, all’attenzione del Consiglio comunale, un piano industriale dell’Azienda che spieghi i progetti di sviluppo del nuovo management
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Igica
GRUPPO CONSILIARE VERDI CAIVANO
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano
Oggetto: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interpella il Sindaco sul seguente argomento.
Si intende conoscere se e a che punto è l’acquisto delle quote dimesse da Italialavoro nell’azienda IGICA spa. Si intende inoltre conoscere le intenzioni dell’Amministrazione sulla successiva collocazione delle quote stesse e se intende scendere al di sotto del 50% della proprietà.
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano
Oggetto: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interpella il Sindaco sul seguente argomento.
Si intende conoscere se e a che punto è l’acquisto delle quote dimesse da Italialavoro nell’azienda IGICA spa. Si intende inoltre conoscere le intenzioni dell’Amministrazione sulla successiva collocazione delle quote stesse e se intende scendere al di sotto del 50% della proprietà.
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
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Patto per il clima
GRUPPO CONSILIARE VERDI CAIVANO
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano
Oggetto: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interpella il Sindaco e/o l’Assessore all’ambiente sul seguente argomento.
Con l’attribuzione del Premio Nobel per la Pace ad Al Gore e all’Organismo dell’ONU che studia i cambiamenti climatici è ormai chiaro che il Pianeta se non è morto è sicuramente gravemente malato. Il clima sta cambiando e non possiamo chiedere solo ai governi un’azione coerente con il protocollo di Kyoto. Ciascuno deve fare la sua parte e dare il suo contributo a ridurre i gas serra rilasciati in atmosfera, secondo il principio di “pensare globalmente ed agire localmente”.
Si chiede se, in coerenza con tale obiettivo, codesta Amministrazione ha intenzione di aderire al “patto per il clima”, volendo assumere l’indirizzo di scegliere politiche sostenibili su energia, traffico, rifiuti e campagna informativa di “buone pratiche ambientali” dei cittadini caivanesi.
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
Al Presidente del Consiglio Comunale
di Caivano
Oggetto: Interpellanza ai sensi dell’art. 28 del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale di Caivano.
Il sottoscritto Vincenzo FALCO, nella sua qualità di Consigliere comunale di Caivano, interpella il Sindaco e/o l’Assessore all’ambiente sul seguente argomento.
Con l’attribuzione del Premio Nobel per la Pace ad Al Gore e all’Organismo dell’ONU che studia i cambiamenti climatici è ormai chiaro che il Pianeta se non è morto è sicuramente gravemente malato. Il clima sta cambiando e non possiamo chiedere solo ai governi un’azione coerente con il protocollo di Kyoto. Ciascuno deve fare la sua parte e dare il suo contributo a ridurre i gas serra rilasciati in atmosfera, secondo il principio di “pensare globalmente ed agire localmente”.
Si chiede se, in coerenza con tale obiettivo, codesta Amministrazione ha intenzione di aderire al “patto per il clima”, volendo assumere l’indirizzo di scegliere politiche sostenibili su energia, traffico, rifiuti e campagna informativa di “buone pratiche ambientali” dei cittadini caivanesi.
Distinti saluti
Caivano, lì
Vincenzo Falco
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martedì 29 luglio 2008
Tutelare l'ambiente
Noi caivanesi abbiamo senza altro diritto a respirare un’aria quanto più possibile pulita, a godere di acque non inquinate, a vedere le nostre campagne sgombre da cumuli di rifiuti abusivi e ad essere salvaguardati da qualsiasi forma di inquinamento che possa danneggiare ed intossicare noi e i nostri figli.
Per il recupero e la difesa dell’ambiente bisogna fare alcune azioni indispensabili e prioritarie:
1) Eliminazione nei tempi più rapidi possibili delle ecoballe di CDR e azione di controllo presso il relativo impianto per garantirne il corretto funzionamento ed evitare così ogni forma di disagio per la cittadinanza. Maggiore sorveglianza anche sui materiali trattati dall’Igica (Compost, Fos) che possono originare percolato e particolato che facilmente si infiltrano nel sottosuolo
2) Investimento del ristoro derivante dal CDR per progetti ambientali e utilizzo delle somme versate dagli altri comuni per un alleggerimento della pressione fiscale sui cittadini
3) Introduzione del ciclo di raccolta differenziata con incentivi alle famiglie che portano avanti la raccolta con sconti sulla tassa smaltimento rifiuti
4) Controllo delle attività industriali ed artigianali per evitare che i rifiuti derivanti dai cicli di lavorazione vengano smaltiti in maniera non appropriata e per eliminare le tipologie e le quantità di emissioni liquide e gassose non autorizzate
5) Bonifica dei siti inquinati e repressione di ogni forma di scarico abusivo di rifiuti grazie anche ad un rafforzamento della sorveglianza da parte de Vigili Urbani e da parte di un corpo di guardie ecologiche da istituire
6) Controllo satellitare ambientale sull’intero territorio comunale. In collaborazione con la regione si potranno così sorvegliare aree particolarmente interessate da attività illecite
7) Istituzione di un numero verde salva ambiente che funga anche come importante riferimento per la partecipazione di tutti i cittadini. Bisogna rilanciare sempre più l’obiettivo dello sviluppo sostenibile partendo dai problemi del territorio maggiormente sentiti da noi caivanesi (mobilità urbana, controllo dell’abusivismo edilizio, ecc.)
8) Monitoraggio ed analisi continua dell’aria, dell’acqua e del sottosuolo e installazione di centraline fisse e mobili a supporto di tale monitoraggio con comunicazione costante dei risultati
9) Raccolta di dati statistici riguardanti lo stato di salute dell’ambiente e della popolazione di Caivano con la realizzazione di studi in collaborazione anche con la Regione, l’Istat e Arpac.
10) Funzionamento dell’isola ecologica di via Necropoli e avvio finalmente della raccolta differenziata.
Enzo Falco
Per il recupero e la difesa dell’ambiente bisogna fare alcune azioni indispensabili e prioritarie:
1) Eliminazione nei tempi più rapidi possibili delle ecoballe di CDR e azione di controllo presso il relativo impianto per garantirne il corretto funzionamento ed evitare così ogni forma di disagio per la cittadinanza. Maggiore sorveglianza anche sui materiali trattati dall’Igica (Compost, Fos) che possono originare percolato e particolato che facilmente si infiltrano nel sottosuolo
2) Investimento del ristoro derivante dal CDR per progetti ambientali e utilizzo delle somme versate dagli altri comuni per un alleggerimento della pressione fiscale sui cittadini
3) Introduzione del ciclo di raccolta differenziata con incentivi alle famiglie che portano avanti la raccolta con sconti sulla tassa smaltimento rifiuti
4) Controllo delle attività industriali ed artigianali per evitare che i rifiuti derivanti dai cicli di lavorazione vengano smaltiti in maniera non appropriata e per eliminare le tipologie e le quantità di emissioni liquide e gassose non autorizzate
5) Bonifica dei siti inquinati e repressione di ogni forma di scarico abusivo di rifiuti grazie anche ad un rafforzamento della sorveglianza da parte de Vigili Urbani e da parte di un corpo di guardie ecologiche da istituire
6) Controllo satellitare ambientale sull’intero territorio comunale. In collaborazione con la regione si potranno così sorvegliare aree particolarmente interessate da attività illecite
7) Istituzione di un numero verde salva ambiente che funga anche come importante riferimento per la partecipazione di tutti i cittadini. Bisogna rilanciare sempre più l’obiettivo dello sviluppo sostenibile partendo dai problemi del territorio maggiormente sentiti da noi caivanesi (mobilità urbana, controllo dell’abusivismo edilizio, ecc.)
8) Monitoraggio ed analisi continua dell’aria, dell’acqua e del sottosuolo e installazione di centraline fisse e mobili a supporto di tale monitoraggio con comunicazione costante dei risultati
9) Raccolta di dati statistici riguardanti lo stato di salute dell’ambiente e della popolazione di Caivano con la realizzazione di studi in collaborazione anche con la Regione, l’Istat e Arpac.
10) Funzionamento dell’isola ecologica di via Necropoli e avvio finalmente della raccolta differenziata.
Enzo Falco
Democrazia e partecipazione. Per una ecologia della politica
Si dice, ed è vero, che le fondamenta della democrazia sono due: la partecipazione e la trasparenza.
Partecipazione, perché per rendere la democrazia effettivamente operante è necessario che i cittadini trovino al di là del voto i canali giusti per influenzare la formazione delle decisioni ed incidere sull’esercizio del potere. Trasparenza, perché chi governa è obbligato a rendere conto a chi è governato di ciò che intende fare e di quel che fa.
Ambedue questi pilastri sono fortemente compromessi.
Durante gran parte del 900, furono i partiti, in particolare quelli di massa, ad offrire modalità e strumenti efficaci per la partecipazione dei cittadini alla politica, svolgendo un ruolo essenziale nell’avvicinare le popolazioni alle istituzioni. La crisi delle ideologie ha però trascinato con sé anche gli ideali ed i valori intorno ai quali i cittadini si erano organizzati per l’affermazione dello loro idee e la difesa dei propri interessi, nobilitandoli. I partiti hanno di conseguenza progressivamente perso il ruolo di strumenti della partecipazione e di qualche controllo sugli eletti. E’ esplosa così la crisi della rappresentanza: la distanza tra politica, istituzioni e cittadini è di nuovo aumentata.
Anche la trasparenza è in sofferenza. Non solo per l’aumentata distanza della politica e delle istituzioni dai cittadini, ma anche per l’insorgere del leaderismo, fenomeno del tutto omogeneo alle molteplici sfaccettature della società dell’immagine, nella quale l’apparire conta assai più dell’essere e la notizia crea la realtà e non viceversa. La politica è divenuta spettacolo che sul proscenio recita una rappresentazione che ha poco o nulla a che vedere con quel che accade dietro le quinte.
Il cittadino non solo non dispone più dei mezzi per influenzare attraverso i canali della politica i processi decisionali del potere, ma non conosce più nemmeno la reale portata delle decisioni che vengono prese.
Ciò è particolarmente grave nel contesto di una società sempre più complessa nella quale è aumentato e minaccia di aumentare ancora il numero delle relazioni tra le diverse componenti della organizzazione sociale e dell’ordinamento statuale e quindi il numero delle decisioni da prendere. Per fronteggiare la complessità si è pensato bene di concentrare i processi decisionali, di restringere cioè il numero delle sedi dove “si conta”, dove si prendono le decisioni importanti.
La democrazia insomma si è ridotta a mera modalità, esposta ad ogni sorta di manipolazione, di selezione delle “rappresentanze” che in non pochi casi vanno somigliando sempre più a gruppi oligarchici. I cittadini, come quelli che un tempo non a caso si chiamavano sudditi, sono tornati ad essere destinatari forzatamente passivi di decisioni adottate da un potere lontano.
Si continua a chiamare democrazia, ma questa per sua natura non sopporta deleghe totali ed in bianco. Una possibile risposta alla crisi della democrazia si può forse intravedere negli esperimenti di democrazia partecipativa che si stanno dispiegando alla scala urbana.
Nei grandi, medi e piccoli Comuni, la società civile si organizza in forme diverse e varie per interloquire con la istituzione a sé più vicina, per analizzare e discutere i problemi avvertiti come rilevanti per la vita di ciascuno, formula indirizzi di soluzione, influenza il processo decisionale e ne segue da vicino lo svolgimento. La società tenta di uscire dall’ anonimia e dalla supinità e ridiventare comunità che riannoda i fili della propria identità.
Quanto esperienze del genere, se diffuse, possano essere decisive per rivitalizzare le società meridionali è semplicemente evidente. Del pari evidente è che esse possano essere decisive per il miglioramento della qualità dei sistemi sociali del Mezzogiorno.
Negli anni recenti l’agenda dei problemi che i governi delle città meridionali sono chiamati ad affrontare si è molto allungata. Ciò è dovuto a processi articolati e complessi che riguardano la forma stessa delle città, i mutamenti avvenuti di carattere sociale ed economico, i mutamenti di carattere politico. Nuove domande coinvolgono l’azione delle amministrazioni locali : il sostegno allo sviluppo economico locale; la definizione di nuovi assetti economici e territoriali in risposta alla crisi della grande industria e dei settori economici tradizionali; la definizione di interventi idonei a valorizzare le risorse endogene e a reggere la competizione dei sistemi territoriali.
Nel campo dei processi di trasformazione territoriale nascono nuove domande : di riqualificazione di aree degradate (periferie urbane, aree periurbane) o di riutilizzazione di parti di città che hanno perso la loro funzione (aree industriali, aree ferroviarie, grandi e piccoli contenitori urbani); di miglioramento della qualità ambientale e più in generale di innalzamento della qualità dell’abitare; legate al consumo culturale e al tempo libero (non a costi proibitivi che escludono ulteriormente le fasce deboli della società).
E’ importante ricordare che tutte queste nuove domande si sommano a quelle più tradizionali, di manutenzione urbana, di erogazione dei servizi, di risposta ai pressanti fenomeni di povertà ed esclusione sociale.
La costruzione di politiche che puntano a rispondere efficacemente alle nuove domande sopra accennate non può avvenire senza la mobilitazione di attori locali (imprenditori, tecnici, intellettuali, terzo settore) ed il coinvolgimento degli abitanti come protagonisti dei processi di riqualificazione, perché non esistono soluzioni tecnocratiche a questi problemi. La partecipazione svolge un ruolo centrale per rispondere all’esigenza di orientare una pluralità di soggetti diversi verso obiettivi comuni, creando una importante infrastruttura immateriale per lo sviluppo. Esperienze recenti ma significative in questo campo sono ad esempio i percorsi di Agenda 21 Locale, i nuovi municipi e i bilanci partecipati. Attraverso percorsi di partecipazione della comunità locale è, infatti, possibile programmare e calibrare interventi realmente efficaci, vicini alle esigenze dei cittadini, degli operatori economici e sociali; interventi che, nei vari campi, mettono a valore le caratteristiche identitarie delle città, le risorse territoriali endogene e innescano meccanismi virtuosi di innalzamento della qualità della vita della comunità nel suo insieme, dei singoli quartieri. Ciò si è dimostrato vero in varie realtà meridionali, ad esempio, nel campo dei servizi e delle politiche sociali (piani di zona legge 328) rendendo possibile , con la partecipazione della comunità e del terzo settore, la creazione di servizi ed attrezzature innovative che rispondono alle nuove esigenze delle famiglie e a particolari bisogni sociali ancora inevasi.
Altri esempi significativi riguardano, ad esempio, i programmi di riqualificazione di ambiti urbani degradati realizzati con il diretto coinvolgimento degli abitanti e degli operatori economici e sociali lì insediati. E’ il caso di alcuni programmi di tipo integrato (Urban e in parte i Contratti di Quartiere) realizzati in alcune città meridionali che, con un paziente lavoro di ricucitura e di integrazione, hanno messo insieme politiche per lo sviluppo locale, riqualificazione di spazi pubblici, recupero ambientale, con risultati positivi proprio perché appropriati al contesto e duraturi. Un lavoro, questo, che difficilmente avrebbe potuto essere svolto dall’alto.
L’azione della amministrazione locale, dunque, diviene efficace soprattutto quando assume il ruolo di facilitatore della mobilitazione delle risorse già esistenti, in una concezione del progetto urbano come progetto multi-dimensionale e partecipato.
Il Comune di Caivano, qualunque sua Amministrazione, non può non assumere questo percorso come elemento fondante della propria politica, facilitandone il divenire e strutturando, in particolare sulle politiche ambientali, sociali e di governo del territorio, una prassi che possa diventare nel tempo organica e costitutiva di un nuovo modello di “governance”. Quello che l’Amministrazione Semplice non è riuscita a fare e, a maggior ragione, non riesce a fare neppure l'Amministrazione Papaccioli, che pure ha avuto un plebiscito di voti. Ciò che sta caratterizzando anche questa Amministrazione è un fenomeno di trasformismo politico mai conosciuto prima, che rompe il già precario rapporto tra l’Istituzione comunale e i propri cittadini. Il recupero di una dimensione politica che ritrova nei valori etici l’essenza del suo essere è un obiettivo prioritario per chiunque voglia costruire un'alternativa di governo davvero nuova.
Enzo Falco
Partecipazione, perché per rendere la democrazia effettivamente operante è necessario che i cittadini trovino al di là del voto i canali giusti per influenzare la formazione delle decisioni ed incidere sull’esercizio del potere. Trasparenza, perché chi governa è obbligato a rendere conto a chi è governato di ciò che intende fare e di quel che fa.
Ambedue questi pilastri sono fortemente compromessi.
Durante gran parte del 900, furono i partiti, in particolare quelli di massa, ad offrire modalità e strumenti efficaci per la partecipazione dei cittadini alla politica, svolgendo un ruolo essenziale nell’avvicinare le popolazioni alle istituzioni. La crisi delle ideologie ha però trascinato con sé anche gli ideali ed i valori intorno ai quali i cittadini si erano organizzati per l’affermazione dello loro idee e la difesa dei propri interessi, nobilitandoli. I partiti hanno di conseguenza progressivamente perso il ruolo di strumenti della partecipazione e di qualche controllo sugli eletti. E’ esplosa così la crisi della rappresentanza: la distanza tra politica, istituzioni e cittadini è di nuovo aumentata.
Anche la trasparenza è in sofferenza. Non solo per l’aumentata distanza della politica e delle istituzioni dai cittadini, ma anche per l’insorgere del leaderismo, fenomeno del tutto omogeneo alle molteplici sfaccettature della società dell’immagine, nella quale l’apparire conta assai più dell’essere e la notizia crea la realtà e non viceversa. La politica è divenuta spettacolo che sul proscenio recita una rappresentazione che ha poco o nulla a che vedere con quel che accade dietro le quinte.
Il cittadino non solo non dispone più dei mezzi per influenzare attraverso i canali della politica i processi decisionali del potere, ma non conosce più nemmeno la reale portata delle decisioni che vengono prese.
Ciò è particolarmente grave nel contesto di una società sempre più complessa nella quale è aumentato e minaccia di aumentare ancora il numero delle relazioni tra le diverse componenti della organizzazione sociale e dell’ordinamento statuale e quindi il numero delle decisioni da prendere. Per fronteggiare la complessità si è pensato bene di concentrare i processi decisionali, di restringere cioè il numero delle sedi dove “si conta”, dove si prendono le decisioni importanti.
La democrazia insomma si è ridotta a mera modalità, esposta ad ogni sorta di manipolazione, di selezione delle “rappresentanze” che in non pochi casi vanno somigliando sempre più a gruppi oligarchici. I cittadini, come quelli che un tempo non a caso si chiamavano sudditi, sono tornati ad essere destinatari forzatamente passivi di decisioni adottate da un potere lontano.
Si continua a chiamare democrazia, ma questa per sua natura non sopporta deleghe totali ed in bianco. Una possibile risposta alla crisi della democrazia si può forse intravedere negli esperimenti di democrazia partecipativa che si stanno dispiegando alla scala urbana.
Nei grandi, medi e piccoli Comuni, la società civile si organizza in forme diverse e varie per interloquire con la istituzione a sé più vicina, per analizzare e discutere i problemi avvertiti come rilevanti per la vita di ciascuno, formula indirizzi di soluzione, influenza il processo decisionale e ne segue da vicino lo svolgimento. La società tenta di uscire dall’ anonimia e dalla supinità e ridiventare comunità che riannoda i fili della propria identità.
Quanto esperienze del genere, se diffuse, possano essere decisive per rivitalizzare le società meridionali è semplicemente evidente. Del pari evidente è che esse possano essere decisive per il miglioramento della qualità dei sistemi sociali del Mezzogiorno.
Negli anni recenti l’agenda dei problemi che i governi delle città meridionali sono chiamati ad affrontare si è molto allungata. Ciò è dovuto a processi articolati e complessi che riguardano la forma stessa delle città, i mutamenti avvenuti di carattere sociale ed economico, i mutamenti di carattere politico. Nuove domande coinvolgono l’azione delle amministrazioni locali : il sostegno allo sviluppo economico locale; la definizione di nuovi assetti economici e territoriali in risposta alla crisi della grande industria e dei settori economici tradizionali; la definizione di interventi idonei a valorizzare le risorse endogene e a reggere la competizione dei sistemi territoriali.
Nel campo dei processi di trasformazione territoriale nascono nuove domande : di riqualificazione di aree degradate (periferie urbane, aree periurbane) o di riutilizzazione di parti di città che hanno perso la loro funzione (aree industriali, aree ferroviarie, grandi e piccoli contenitori urbani); di miglioramento della qualità ambientale e più in generale di innalzamento della qualità dell’abitare; legate al consumo culturale e al tempo libero (non a costi proibitivi che escludono ulteriormente le fasce deboli della società).
E’ importante ricordare che tutte queste nuove domande si sommano a quelle più tradizionali, di manutenzione urbana, di erogazione dei servizi, di risposta ai pressanti fenomeni di povertà ed esclusione sociale.
La costruzione di politiche che puntano a rispondere efficacemente alle nuove domande sopra accennate non può avvenire senza la mobilitazione di attori locali (imprenditori, tecnici, intellettuali, terzo settore) ed il coinvolgimento degli abitanti come protagonisti dei processi di riqualificazione, perché non esistono soluzioni tecnocratiche a questi problemi. La partecipazione svolge un ruolo centrale per rispondere all’esigenza di orientare una pluralità di soggetti diversi verso obiettivi comuni, creando una importante infrastruttura immateriale per lo sviluppo. Esperienze recenti ma significative in questo campo sono ad esempio i percorsi di Agenda 21 Locale, i nuovi municipi e i bilanci partecipati. Attraverso percorsi di partecipazione della comunità locale è, infatti, possibile programmare e calibrare interventi realmente efficaci, vicini alle esigenze dei cittadini, degli operatori economici e sociali; interventi che, nei vari campi, mettono a valore le caratteristiche identitarie delle città, le risorse territoriali endogene e innescano meccanismi virtuosi di innalzamento della qualità della vita della comunità nel suo insieme, dei singoli quartieri. Ciò si è dimostrato vero in varie realtà meridionali, ad esempio, nel campo dei servizi e delle politiche sociali (piani di zona legge 328) rendendo possibile , con la partecipazione della comunità e del terzo settore, la creazione di servizi ed attrezzature innovative che rispondono alle nuove esigenze delle famiglie e a particolari bisogni sociali ancora inevasi.
Altri esempi significativi riguardano, ad esempio, i programmi di riqualificazione di ambiti urbani degradati realizzati con il diretto coinvolgimento degli abitanti e degli operatori economici e sociali lì insediati. E’ il caso di alcuni programmi di tipo integrato (Urban e in parte i Contratti di Quartiere) realizzati in alcune città meridionali che, con un paziente lavoro di ricucitura e di integrazione, hanno messo insieme politiche per lo sviluppo locale, riqualificazione di spazi pubblici, recupero ambientale, con risultati positivi proprio perché appropriati al contesto e duraturi. Un lavoro, questo, che difficilmente avrebbe potuto essere svolto dall’alto.
L’azione della amministrazione locale, dunque, diviene efficace soprattutto quando assume il ruolo di facilitatore della mobilitazione delle risorse già esistenti, in una concezione del progetto urbano come progetto multi-dimensionale e partecipato.
Il Comune di Caivano, qualunque sua Amministrazione, non può non assumere questo percorso come elemento fondante della propria politica, facilitandone il divenire e strutturando, in particolare sulle politiche ambientali, sociali e di governo del territorio, una prassi che possa diventare nel tempo organica e costitutiva di un nuovo modello di “governance”. Quello che l’Amministrazione Semplice non è riuscita a fare e, a maggior ragione, non riesce a fare neppure l'Amministrazione Papaccioli, che pure ha avuto un plebiscito di voti. Ciò che sta caratterizzando anche questa Amministrazione è un fenomeno di trasformismo politico mai conosciuto prima, che rompe il già precario rapporto tra l’Istituzione comunale e i propri cittadini. Il recupero di una dimensione politica che ritrova nei valori etici l’essenza del suo essere è un obiettivo prioritario per chiunque voglia costruire un'alternativa di governo davvero nuova.
Enzo Falco
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